Chapter Seven

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-Dai salta su- disse Jake indicando una macchina.
Ci entrai dentro e immediatamente accesi l'aria condizionata, faceva veramente caldo in questi giorni a Los Angeles.

Arrivammo davanti a casa mia e la macchina si fermò proprio di fronte al porticato.

-Grazie per il passaggio Jake- dissi dandogli un abbraccio.
Aprii la portiera e scesi dall' auto nera.
Aspettai che se ne andasse e lo salutai ancora con la mano.
Spalancai la porta di casa, essendo sicura che nessuno stesse già dormendo.

Non mi sbagliavo e mia madre, mio padre e Allison stavano comodamente seduti sul divano a guardare qualche film alla televisione.

-Che film è?- dissi appoggiandomi con le braccia allo schienale del divano.

-Frozenn!!!!- disse Allison tutta agitata.
-Quanto vorrei essere al posto loro,in questo momento. Immersa nel ghiaccio.-

Ad Allison scappò una risatina, ma subito dopo tornò a concentrarsi sul cartone.

Salii al piano di sopra ed entrai nella camera di Bryan per prendere il ventilatore. Ne abbiamo solo uno purtroppo.

Lui stava parlando al telefono con qualcuno ma non appena vide che iniziai a staccare la spina del ventilatore, attaccò subito.

-Che cavolo fai?- disse con il suo tono da sbruffone che non cambiava mai.

-Cerco di salvarmi la vita tu invece?-
-Il ventilatore rimane qui-
-Scordatelo-
-Sasso, carta, forbice?- proposi di farlo. Ero sicura che avrei vinto io. Vincevo sempre in questo gioco.

Come dicevo vinsi io e mi trascinai la mia fonte di energia fino in camera.

Mi buttai sul letto e non ebbi neanche il tempo di respirare che qualcuno suonò alla porta e mia madre mi chiamò per scendere giù.

Chi diamine rompeva le scatole a quest'ora?!

Arrivata alla fine della rampa di scale, quasi non ci credevo.

Justin era sulla soglia della porta con una tenuta molto differente dal solito. Portava dei pantaloni grigi con il cavallo basso e una canottiera bianca aderente che faceva risaltare i suoi addominali e scopriva le braccia tatuate. Quanto erano belle quelle braccia. Era stato il mio pensiero fin dal primo giorno in cui l'avevo visto.

Mi avvicinai alla porta preoccupata e lo guardai come per aspettare qualcosa.

Lui alzò il braccio e mi porse la bandana.
Che stupida l'avevo lasciata sul tavolo mentre stavamo litigando.

-Oh grazie, ma non dovevi potevo prenderla domani-

-Per farmi perdonare diciamo-

Non riuscivo a guardarlo dritto negli occhi per più di tre secondi.

-Va bene grazie- feci un sorrisetto falso. Mi sembrava strano che dopo solo circa cinque ore che non mi vedeva faceva il carino come non aveva mai fatto.

Si girò la visuale del suo cappellino e poi si girò anche lui e si diresse verso la sua ferrari bianca.

Lo guardai sfrecciare via a tutta velocità e poi mi chiusi la porta alle spalle appoggiandomi sopra.

Chiusi gli occhi e ripensai a quello che era successo questa mattina. Trovare quella ragazza nel letto di Justin era stato un colpo basso per lui.

Ma d'altronde se pensava di riuscire a nasconderlo a me,si sbagliava di grosso.

Mi risveglai dai miei pensieri ricordandomi che i miei e Allison erano ancora seduti sul divano a guardare Frozen.

Corsi in camera mia e chiusi la porta accendendo il ventilatore e stendendomi sul letto.
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Mi sveglai di colpo e mi misi a sedere sul letto.
Avevo avuto un incubo e perciò tirai due sospiri nel pensare che non fosse la realtà.

Guardai l'ora e notai che erano già le otto e che quindi questo incubo non aveva interrotto nessuna lunga dormita.

Feci un sospiro e scesi dal letto. Appoggiai i piedi sul pavimento e subito rabbrividii al freddo.

Mi diressi in bagno e mi sistemai, questa mattina stranamente meglio delle altre.

Legai i miei capelli in una coda abbastanza alta e mi truccai più del solito.
Misi dei jeans a vita alta e una felpa nera extra-large.
Amavo le felpe enormi.

Infine presi la borsa e ci infilai dentro il telefono e le chiavi di casa nel caso stasera non ci fosse stato nessuno.

-Mamma mi puoi accompagnare a lavoro?- chiesi a mia madre che stava pettinando Allison con una treccia lunghissima siccome aveva i capelli molto lunghi.

-Tuo padre ti accompagna-

Non volevo andare con lui. Non perché volevo andare a piedi da sola,ma perché io e lui non avevamo mai avuto un gran rapporto.

Forse anche perché lui lavorava di più di mia mamma e perciò passavamo meno tempo insieme quando ero piccola.

Mi limitai ad annuire e a dare un buffetto sulla guancia di Allison.

Scesi le scale e uscii di casa aspettando che mio padre prendesse la macchina.

Non appena lui mi fece segno di salire, aprii la portiera e mi sedetti sul sedile davanti.

-Allora Haley, com'è questo Justin? Insomma ieri quando ti ha riportato la bandana sembrava un tipo ganzo-
Mio padre credeva che se parlava come i "giovani" allora loro potevano ascoltarlo. Ma non era così, molte volte ci faceva fare figuracce assurde.

-Non devi parlare in quel modo. E comunque è normale.-

Non volevo andare nel dettaglio di quel banalissimo "normale".

Lui rimase zitto e circa 15 minuti dopo arrivai a casa Bieber.
Subito notai parcheggiata davanti all'ingresso una macchina, che di certo non era quella di Justin.

Salutai mio padre ed estrassi la copia delle chiavi che mi aveva dato Justin.

Quando entrai sentii provenire da sopra delle urla di bambini.

Hii genteee,
Siamo già a 500+ views, grazie davvero!
Chi saranno i bambini?

Continuo a 10 stelline. Byeeeee

Room 94| JarianaWhere stories live. Discover now