Chapter Seventeen

1.5K 101 9
                                    

Cercai di mettere insieme le parole che erano appena uscite dalla sua bocca.
Si sposava, con Kendall. E mi aveva mentito.
-Perché non me l'hai mai detto?- chiesi cercando di alzare la voce, ma uscì solo un sussurro.
-L'ho saputo da pochi giorni, mia madre e Kendall hanno fatto tutto da sole, senza avvisare nessuno.- disse lui perplesso.
Sinceramente non avevo parole.
Non sapevo neanche io cosa stessi provando in quel momento.
-Haley! È in camera tua il mio portatile?- la voce di Bryan proveniva al di là della mia porta e non appena la udii spalancai gli occhi.
-Muoviti, mettiti nell'armadio, se Bryan ti vede ti uccide- dissi a Justin, trascinandolo nell'armadio.
Feci un bel respiro e aprii la porta.
-Allora?- chiese Bryan entrando.
-Cosa?-
-Dov'è il mio computer?-
-Non c'è qui- lui si girò per dare un'occhiata in giro e poi il suo occhio finì sul disinfettante.
-Ti sei fatta male percaso?- domandó abbastanza turbato.
-Ehmm.....si, si certo, mi sono fatta male al piede, ecco esci di qui che mi devo medicare-
Chiusi la porta e tirai un sospiro di sollievo.
Poi aprii l'armadio e trovai Justin ridere.
-Smettila di ridere cretino, esci di lì-
Lui fece come gli dissi e si diresse verso la finestra.
-Haley voglio che tu sappia una cosa. Io non voglio sposarmi con Kendall, non la amo neanche. Mia madre crede che lei sia perfetta per me e poi suo padre è il capo di mia madre e altre varie cazzate-
Io stetti in silenzio, sinceramente in quell'istante provavo solamente rabbia e delusione.
-Domani vieni a casa mia?-
-Ti ho già detto che non lo so e poi dovresti abituarti a dire "casa nostra" visto che tra poco diventerà anche di Kendall-
Mi fissò dritto negli occhi e io mi ci persi nei suoi.
-Buonanotte- disse lasciandomi un delicato bacio sullo zigomo.
Non risposi e chiusi per bene la finestra.
______________________
Non appena fui sveglia un forte mal di testa si fece spazio in tutta la mia testa.
Odiavo star male.
Cercai di alzarmi, anche se con scarsi risultati e poi barcollai fino alla cucina, dove estrassi dallo scaffale alcuni biscotti.
Stavano ancora tutti dormendo e senza far rumore mi diressi al bagno e presi una pastiglia per farmi passare quel martellamento alla zucca.

Come sempre sotto gli occhi si potevano ammirare le mie preziose occhiaie, che subito coprii con un po' di correttore.
Spazzolai i capelli, che stranamente non erano crespi e presi un ombrello non appena fui di sotto.
Sì. Sarei andata a casa Bieber.
Non mi interessava se c'era pure Kendall, avevo bisogno di guadagnare ancora dei soldi.

La pioggia batteva insistentemente sul mio ombrello e la città era deserta.
Sperando che ci fosse qualcuno sveglio, aprii la porta con le mia copia di chiavi.
Per nessuna ragione avrei rovinato il silenzio che predominava nella villa, andando a cercare Justin.
Presi le solite cose dallo sgabuzzino e iniziai dal piano di sopra, ma qualcosa attirò la mia attenzione.
La porta della stanza in fondo, la stanza 94 era socchiusa.
Per settimane la curiosità mi stava mangiando per scoprire cosa ci fosse dentro.
Mi avvicinai con cautela, lasciando i miei "attrezzi" da lavoro appoggiati al muro.
Non appena entrai notai subito delle lunghe tende nere ricoprire delle finestre.
Poi un'enorme telo marroncino coprire tutte le cose che c'erano nella stanza.
Senza pensarci due volte lo tolsi.
Rimasi stupefatta.
Un pianoforte a muro, due chitarre, una batteria e una tromba.
Ecco cosa racchiudeva quella stanza tanto misteriosa.
Passai le mani sulla tastiera del piano, poi sulle corde della chitarra.
Sentii il pavimento scricchiolare e non appena mi girai ritrovai Justin a pochi passi da me.
-Che cosa ci fai qui?- chiese arrabbiato.
-Da quanto tempo non suoni?- chiesi stupita.
-Non sono affari tuoi- disse freddo chiudendo la tastiera del pianoforte.
-Perché ogni volta vuoi sempre complicare le cose? Che problemi avresti a dirmelo?- chiesi stremata.
Lui taque.
-Eh allora fanculo- quasi corsi verso la porta.
-Da quando è morto mio padre- sentii dire da lui.
Mi immobilizzai.
Poi mi voltai e mi avvicinai.
-Non lo sapevo, mi dispiace....-
-Certo che non lo sapevi, non te l'ho mai detto. Ho sempre tenuto la stanza chiusa perché da quando ti avevo sentito suonare il piano quel giorno, avevo paura che scoprendo questa camera avresti potuto farmi provare il dolore che provai qualche anno fa -
-Justin, se vuoi che io non entri più qui dentro, non fa niente- il mio tono si addolcì.
Lui fissò qualcosa, a me ignoto e poi se ne andò.
Guardai per alcuni secondi ancora quei bellissimi strumenti e dopo uscii richiudendo la porta.
Sentii delle voci femminili provenire dal piano di sotto.
Mi diressi lì e subito vidi Kendall e la madre di Justin discutere.
-Tu sei....- disse la madre di Justin.
-Sono Haley signora, se lo è già fatto ripetere due volte e sì, sono la domestica di suo figlio-
Kendall mi fissò con disprezzo.
-Come vuoi... Haley, comunque questo mese avrai lo stipendio aumentato di un po'-
-A davvero? E perché-
-Ho bisogno che tu faccia la cameriera questa sera, Justin mi darà l'anello, sai è una cena importante!- disse Kendall tutta entusiasta.

Perfetto.

Hello, ecco il 17 esimo capitolo. Come sempre spero vi sia piaciuto e se è così fatemelo sapere con una stellina o un commento.Byeee alla prossima

Room 94| JarianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora