Chapter Twenty-Two

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One week later.
Ormai ero a casa da qualche giorno, ma non avevo ancora messo piede a scuola. Ebbene sì l'estate era volata e io con quello stupido lavoro che mi aveva procurato Hannah me l'ero rovinata.
E domani mi sarebbe toccato tornare in quella specie di prigione. Inoltre avrei dovuto trovare un modo per dire a Justin, che tra l'altro non sentivo da quasi una settimana, che non sarei più andata a casa sua per le faccende domestiche. Con la scuola di certo non sarei riuscita a lavorare.
Così dopo aver pranzato ed essermi sistemata, presi le chiavi di casa ed il telefono e scesi di sotto per uscire.
-Dove stai andando?- la voce di mio fratello mi fermò prima che potessi uscire.
-A farmi licenziare-
-Dici sul serio?-
-Già,dico sul serio. Non avrò una buona media se frequenterò la scuola e lavorerò allo stesso tempo- dissi convinta e spalancai la porta di uscita.
-La mamma lo sa che esci?-
Già lo chiedeva, perché da quando avevo avuto l'incidente non aveva fatto altro che farmi restare rinchiusa in camera.
-No e non verrà a saperlo giusto?- dissi con sguardo intenditorio.
Lui annuì e sbuffò,come sempre.

Dopo qualche minuto fui davanti alla porta d'ingresso.
Non sapevo come avrei reagito a rivederlo dopo quasi tre settimane.
Avevo bisogno di riaverlo tra le mie braccia e di poter assaporare nuovamente le sue perfette e carnose labbra.
Mi accorsi di non aver ancora suonato il campanello e così dopo alcuni secondi lo feci.
Come al solito, passarono una serie di minuti che a me sembrarono ore prima che qualcuno venisse ad aprirmi. Alcuni passi veloci e la porta si aprì.
Era lì. Capelli disordinati, labbra gonfie, petto nudo e i suoi fottuti pantaloni grigi che io odiavo tanto.
Esitai alcuni istanti, stessa cosa lui.

Mi stavo sentendo leggermente male a vederlo così, anche se l'avevo già visto senza maglia, ma ogni volta mi provocava dei brividi che nessuno poteva capire.

-Haley entra- disse facendo una pausa tra una parola e l'altra.
-Come ti senti?-
-Beh, sono solo stata investita da un'auto, ma per il resto tutto okay- dissi sarcastica.
-Giusto...beh- sembrava quasi e dico "quasi" imbarazzato.
-Mia madre mi ha detto che sei venuto a trovarmi-
-Perché? Non sarei dovuto venire?-
-No...dicevo solo che- non ebbi il tempo di finire la frase che lui fu a dieci millimetri dalle mie labbra.
-Non so se ti conviene...- sussurrai.
-Sta aumentando il tuo battito cardiaco vero?- disse fissandomi dritto negli occhi.
-Giuro che potrei morire, anche ora-
Un secondo dopo le sue labbra erano sopra le mie e non avevamo nessuna intenzione di staccarci.

Ma ovviamente qualcun'altro sí.
-Justin!- avrei potuto riconoscere la sua voce anche a trecento kilometri di distanza. Kendall ci ritrovò a guardarci.
-Che ci fa lei qui?- disse iniziando ad alterarsi.
-Io...-
-Già che ci fai tu qui?- chiese Justin confuso quanto me.
Poi mi ricordai che ero venuta per lasciare il posto.
-Mi licenzio, con la scuola di sicuro non riuscirò a lavorare-
Justin sbiancò e deglutì subito dopo.
-Beh perfetto!- disse Kendall alzando un sopracciglio.
Tirai fuori dalla borsa le chiavi di casa di Justin e gliele misi in mano.
-Justin puoi venire un'attimo al piano superiore?- lui annuì perplesso.
Quando Kendall se ne fu andata lui parlò.
-Non puoi andartene di qua-
-Si che posso, si chiama licenziamento-
-Sì. Ma io come cazzo vivo senza di te- un vuoto nel bel mezzo dello stomaco e un senso di sbigottimento si creò in me.

-Io...-
-Domani pomeriggio, dopo scuola ti voglio qui capito- il suo tono di voce ora era più calmo.
-Ti ho detto che non verrò più a lavorare-
-Appunto.-

Helloooooooooooo
Eravamo a 10.000, riapro wattpad e siamo a 14.000! Io non ho parole.
Grazie grazie e grazie.
Comunque questo è il capitolo e spero come sempre che vi piaccia, se è così lasciate una stellina o un commento per farmelo sapere.
Alla prossima! ❤️

Room 94| JarianaWhere stories live. Discover now