Chapter Twenty-Three

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L'inizio delle lezioni mi riportó alla realtà. Ritornare a svegliarsi presto e a fare tutto di fretta non mi era mancato per niente.
Avevo appena messo piede nell' edificio scolastico, quando Hannah mi saltò addosso.
-Oh mio dio allora stai bene! Sono stati tutti preoccupati per te.- io annuì semplicemente.
Odiavo essere al centro dell'attenzione.
-Alla fine il lavoro che ti avevo cercato, sei andata a vedere se ti avrebbero preso?-
-Oh sì certo, mi hanno presa. Peccato che Bieber ha qualche hanno in più di noi- dissi alzando le sopracciglia.
-Sul serio?! Me lo devi fare conoscere di sicuro!- la guardai male e subito cambiò discorso.
-Allora.... hai saputo che è arrivato un ragazzo nuovo nella nostra classe?- sinceramente nessuno me ne aveva parlato.
Feci no con la testa. E iniziai a dirigermi in classe.

-Sai è un figo della madonna- disse con occhi sognanti.

-Forse ho capito di chi parli- quando fui in classe rimasi a bocca aperta.
Occhi azzurri, carnagione chiara, capelli quasi ricci, mascella ben squadrata, sorriso perfetto e braccia belle quasi quanto quelle di Justin.
-ISAAC!!- urlai correndo verso di lui.
Con sorpresa allargò le braccia e mi strinse a sè.
Sì lo conoscevo. Era il figlio dei migliori amici dei miei genitori, praticamente da piccoli facevamo il bagnetto insieme.

-Cosa ci fai qui?- dissi confusa.
-Ci siamo trasferiti,sai la mamma non ha voluto più vivere con lui eh..-
I suoi erano divorziati, ma non gli chiesi più informazioni. Sapevo che ci stava male.

-Comunque... questa sera ho organizzato una festa per diciamo "inaugurare" la nuova casa e sei invitata- sorrisi e accettai.
Poi mi andai a sedere al mio solito posto in ultima fila.
-Vorresti dirmi che tu conosci quel figone?- chiese Hannah sussurrando.
-Sì, eravamo amici- dissi ricordando nella mia mente i bei tempi passati insieme.

Iniziammo la lezione e non parlai più, visto che dopo aver saltato una settimana di scuola, mi ero già persa mezzo programma.
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Appena fui fuori dalla scuola iniziai a camminare e nel frattempo mi ricordai che sarei dovuta andare da Justin o a meno lui aveva detto così.
Così girai a destra e non a sinistra.
Ma qualcuno mi prese per il gomito e mi fece girare di scatto.
Isaac.
-Hai bisogno di un passaggio? So ancora dove abiti- disse facendo uno di quei sorrisetti che muori letteralmente a vedere.
-N-no vado d-da un amico- dissi deglutendo.
-Okay...ma stasera ti aspetto eh, non mancare- annuì e me ne andai.

Dopo alcuni minuti arrivai a casa di Justin e aprii la porta.
-C'è qualcuno?- dissi con tono medio. Se c'era Justin potevo anche urlare, ma non avrei voluto parlare con Kendall. Ma che dico. Parlare? Al massimo discutere.
Ad un certo punto lo vidi. Stava scendendo di fretta le scale. Perfetto come al solito. Con le braccia scoperte e la maglietta aderente, i capelli appena fatti e il viso un po' assonnato. Non appena mi vide, il suo  viso sembrò illuminarsi e in men che si dica era da me.
Lo abbracciai e lasciai cadere la borsa a terra.
Con due dita, alzò il mio viso e mi baciò delicatamente. Quando mi staccai lui parlò.
-Allora hai fame?-
-Molta direi-
-Okay. Allora cucina-
Spalancai la bocca e aggrottai la fronte.
-Brutto stronzo- poi mi diressi in cucina e tolsi la felpa siccome avrei dovuto accendere il gas e faceva già parecchio caldo.
Presi le pentole, ci misi l'acqua dentro, buttai la pasta e attesi.
Sentii il suo respiro sul collo e poi le sue possenti mani avvolgermi la vita, come se gli appartenessi e non avesse voluto condividermi con nessun' altro.
Fece una leggera pressione sui miei fianchi e mi fece spostare dal fornello.
Continuai a rimanere nella stessa posizione e lui si avvicinò sempre di più al mio collo.
Inizió a lasciare una scia di baci umidi e pian piano si concentrò in un punto ben preciso.
Il mio cervello stava letteralmente andando a puttane.
D'istinto girai il viso e mi fiondai sulle sue labbra. La mia droga.
-Ehi, ehi, ehi non mi hai lasciato finire il mio capolavoro!- disse con tono scherzoso.
Lo guardai confusa e mi avvicinai allo specchio che era nel corridoio.
Tre o addirittura quattro succhiotti erano proprio lì. Sul mio collo, in bella vista.
-Justin ma sei coglione? Hai presente come dovrò faticare a nasconderlo? O meglio a nasconderli?- chiesi toccandoli e avvicinandomi allo specchio.

-Perché scusa? Lasciali in bella vista, almeno sanno a chi appartieni-

Sì. Ero di sua proprietà.

-Tesoro, io non appartengo a nessuno-
-Ah davvero?-
Disse iniziando a farmi il solletico ovunque.
Poi fummo interrotti da uno strano rumore.

-Merda, l'acqua- arrivammo di là in un batter d' occhio ma il danno ormai era fatto.

Lui mi guardò io lo guardai.
-Pizza?- chiese.
-Pizza.-

Salve girlzzzz, come promesso ecco il nuovo capitolo. Purtroppo con la scuola e impegni vari, non riesco a trovare molto tempo per scrivere e quindi ad aggiornare spesso.
Comunque spero che quest'aggiornamento vi possa piacere e non dimenticate di lasciare una stellina! Byeee

Room 94| JarianaWhere stories live. Discover now