Capitolo 5

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Sono sconvolta e fottutamente arrabbiata, ma non per colpa di Rocco.. No.
Tutti i ricordi della mia infanzia hanno cominciato ad affiorare nella mia mente turbando il mio stato d'animo come mai prima d'ora. Ho voglia di urlare. Sento la porta della pizzeria aprirsi e poi richiudersi sbattendo, passi veloci tentano di raggiungermi e io mi blocco udendo la voce di Rocco che mi chiama.
" Anna aspetta! Ho forse detto qualcosa di sbagliato? " - mi giro e vedo che sta mantenendo una notevole distanza, come se avesse paura di farmi scappare, l'espressione ferita e sinceramente preoccupata.
Una folata di vento gelido mi fa rabbrividire, sono pur sempre mezza nuda.. E lui se ne accorge.
Senza che gli dica nulla, si avvicina a me, si toglie la sua felpa e me la porge.
" Tieni " - mi dice premuroso ma io lo scanso.
Allora mi afferra il braccio ma senza farmi male.
" Sei gelida.. Copriti " - mi dice con un tono più perentorio e allora sbuffando decido di accettare.
" Grazie " - sussurro indossando la sua felpa calda e provando immediatamente un piacevole sollievo.
" Prego. Mi dici cosa ti é preso? " - mi chiede imbarazzato e questa volta gli rispondo.
" Nulla, ho solo.... Non mi sentivo molto bene, avevo bisogno di prendere una boccata d'aria.. Andiamo? " - dico indifferente e per un attimo mi guarda confuso.
" Farò finta di crederti " - ridacchia - " Ma non credere che sia finita qui " - mi minaccia scherzosamente.
Durante il tragitto in macchina parliamo tranquillamente del più e del meno.. Mi racconta di avere due fratellini più piccoli, Francesco e Gabriele, di quanto fosse affezionato a loro, di quanto cucina bene la mamma Alfonsina e del rapporto magnifico che ha col padre.
Le sue parole in un certo senso mi fanno male, anche a me piacerebbe tanto avere una famiglia come la sua ma decido di astenermi dall' esprimere come mi sento.
Non é mai importato a nessuno, figuriamoci ad un ragazzo che ho appena conosciuto.
Tra risate e canzoni mi rendo conto che il tempo sta passando inesorabile e mentre passiamo di fronte a Piazza del Plebiscito, mi accorgo che sono le 23.15.
Cazzo.
" Rocco.. Potresti riaccompagnarmi al bordello, si é fatto davvero tardi " - gli chiedo ansiosa.
Se sgarrerò solo una volta, Lorenzo mi farà a pezzi.
" Certo piccola.. " - mi dice con quel suo sorriso brillante.
" Comunque.. Nonostante tutto.. Si insomma.. " - tenta di aggiungere balbettando e io gli sorrido comprensiva.
" Si,mi sono trovata benissimo.. E la pizza era ottima! Mi dispiace per quello che é successo.. " - gli dico sinceramente triste guardandolo nei suoi magnifici occhi color cioccolato e i nostri sguardi rimangono incatenati per una manciata di attimi.
" Non ti scusare " - mi dice in un sussurro.
La sua mano si sposta dal volante per poggiarsi sulla mia mano, risalire lungo il braccio sfiorandolo appena fino ad arrivare al mio viso.
Mi accarezza una guancia, che diventa rovente sotto il suo tocco così delicato e mi mancano le parole per descrivere come mi sento in questo preciso istante.
So solo che é bello. E mi sento quasi felice.
Ad un tratto si allontana bruscamente da me interrompendo il contatto.
" Scusami.. " - dice - " I tuoi occhi mi mandano in confusione.. " - aggiunge arrossendo e come pronuncia questa semplice frase, sento una stranissima ma piacevolissima sensazione nel petto.
Rido per alleggerire la tensione e poco dopo arriviamo davanti al bordello.
" Grazie per la serata " - mi dice sorridente lui allungandomi un rotolo di banconote.
" Grazie a te " - gli rispondo con un sorriso stavolta tirato, accettando i soldi. L'incantesimo si é spezzato...
Ma certo, cos'altro potevo aspettarmi..? Sono una stupida.
Faccio per uscire dalla macchina ma lui mi poggia una mano sulla spalla per fermarmi.
" Aspetta.. " - dice quasi terrorizzato - " Ti rivedrò ancora? " - mi chiede sgranando i suoi occhi da cucciolo e io dandogli un bacio sulla guancia, gli prometto che se vorrà, ci vedremo molto presto.
Ma ad essere sincera non ne sono tanto convinta nemmeno io.
Tempo un giorno e si sarà già scordato di me.
Chiudo la portiera e quando parte rimango per qualche secondo a guardare la sua macchina allontanarsi.
Un senso di vuoto mi avvolge all'istante ma appena mi rendo conto di avere addosso ancora la sua felpa, un lampo di felicità mi attraversa lo sguardo.
Se non tornerà per me, lo farà per questa.. Penso stringendomi ad essa e inalando il suo profumo irresistibile.
Come entro nel bordello, Lorenzo mi viene subito incontro con una faccia che non promette nulla di buono.
Ha le sopracciglia aggrottate, puzza di alcool e fuma nervosamente una sigaretta.
Deglutisco rumorosamente, sentendo improvvisamente la gola secca.
" Sei in ritardo.. " - mi dice furente e a quel punto, sento il cuore stringersi in una morsa di terrore.

~Na Stanza Nostra~Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum