Capitolo 31

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"..non so davvero come ringraziarti.." - sussurra con il capo chino la ragazza davanti a me, mentre mi do una ripulita approssimativa a causa della caduta.
Si, é probabile che abbia sbattuto in terra quel pezzo di merda.. É stato uno scontro all'ultimo sangue.
E ovviamente io ne sono uscito vincitore.
" Figurati, dovere " - dico accennando un sorriso e lanciandole un'occhiata timida.
Non avevo mai notato quanto fosse carina.
Non l'avevo proprio notata e basta..
" Beh in realtà non eri costretto...ma comunque grazie ancora " - dice guardandomi con i suoi immensi occhi tristi.
Non riesco a credere che una ragazza così abbia causato così tanti problemi.
E riflettendo sugli ultimi avvenimenti, il mio sguardo torna duro. In fondo, una parte di colpa ce l'ha pure lei se Rocco é finito in carcere.
Si gratta nervosamente la nuca notando che non le rispondo.
" Uhm a proposito.. " - dice guardando prima me, poi Salvatore, che tranquillamente sta fumando una sigaretta - " Hai notizie di..Rocco? " - ecco la domanda fatale. E ora che le rispondo?
Se prima stavo cominciando ad avere un moto di simpatia nei suoi confronti, ora mi é passato. Si é, come dire, volatilizzato.
" Non penso che la cosa ti riguardi " - sputo senza guardarla in faccia.
" Ehm.. Ecco io...veramente...ero solo un pò preoccupa..." - " Oh ma per favore, piantala di piangere sul latte versato! Lo sappiamo entrambi in che casino é Rocco e tutto questo non sarebbe successo se non te lo fossi sbattuto! " - dico alzando un pò troppo la voce.
Lei comincia a farsi piccola sotto il mio sguardo intimidatorio e Salvo,notando che sto cominciando a scaldarmi, prova a calmarmi.
" Oh frà calma.. " - appoggia la mano sulla mia spalla - " forse é meglio se ce ne andiamo.. " - dice mentre io fisso la ragazza che nel frattempo ha cominciato a piangere.
" Voglio sentire prima cos'ha da dire " - spiego guardando nella direzione di lei e lei, sentendosi chiamata in causa, spalanca gli occhi e singhiozza ancora più forte.
Ma ora che le prende?
" Mi...dispiace.. Non avrei ma pensato...non volevo che accadesse...mi dispiace tanto.. " - tenta di dire tra un singhiozzo e l'altro e dentro di me mi sento leggermente in colpa.
" Sono stata così stupida.. Mi sono comportata di merda.. Vorrei poter fare qualcosa.. " - " Hai già fatto abbastanza.. Andiamocene " - e detto questo, io e il mio amico giriamo i tacchi e continuiamo a passeggiare. Non mi va di stare in casa, ho bisogno di bere.
" Aspettate! Aspettate! " - ancora lei? Ma che cazzo vuole questa qui?
Mi giro e la vedo venirci incontro.
I capelli scossi dal leggero venticello, le danno un'aria selvaggia e il rossore delle guance,in risalto con la pelle chiara, dovuto al fiatone, la fanno sembrare una bambola di porcellana.
Clemé ma che cazzo vai a pensare?
" Ascolta...se c'è veramente qualcosa...qualunque cosa che posso fare per rimediare.." - spiega non appena arriva guardandomi intensamente e lasciando la frase in sospeso.
Faccio finta di pensarci un attimo e poi le dico, senza mezzi termini - " Si una cosa la potresti fare.. " - lei mi guarda speranzosa - " Cioé? " - " Fai uscire il mio amico di prigione " .

(fine parte B)

~Na Stanza Nostra~Where stories live. Discover now