Capitolo 32

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Tre mesi. Tre mesi e diciotto ore questa mattina.
Mi sbagliavo di grosso quando pensavo che la vita in realtà fosse una cosa meravigliosa.. Illuso.
Che patetico illuso.
Una guardia si avvicina alla mia cella e dopo aver aperto quest'ultima, mi chiama.
Già dal momento in cui ha girato la chiave nella toppa della serratura mi é sembrato di vedere un pezzo di cielo, una piccola via di fuga per riavere la mia libertà ma ben presto, rendendomi conto della gravità della situazione, fucilo mentalmente le mie vaghe speranze.
" Pagliarulo muovi il culo! Hai visite " - dice ridacchiando, soddisfatto della sua rimetta.
Bravo, ridi stronzo, che mammà ha fatto gli gnocchi.
Mi metto seduto nel mio lettino e subito un lancinante mal di schiena si diffonde in essa.
" Chi é? " - chiedo senza la benché minima intenzione di muovermi.
" É una ragazza...un gran bel bocconcino..incredibile come voi 'star' riusciate ad avere il mondo ai vostri piedi con quattro canzonette messe in croce " - scuote la testa ed io avvicinandomi a lui, gli dico, sogghignando - " L'invidia é una brutta bestia amico mio, e comunque grazie alle mie 'canzonette' sarò sempre un gradino più in alto rispetto a te, a prescindere da chi impugna la vita dell'altro in questo momento " - serra la mascella e contrariato, rimane zitto. Idiota.
Quando mi ha detto che sarebbe venuta una ragazza ho pensato subito alla mia Anna, quindi non vi dico nemmeno a quale velocità super sonica ha cominciato a pompare il mio cuore. Mi tremano le mani per l'ansia.
Ma non appena entriamo nella sala adiacente a quella con le celle, la prima e unica cosa che noto é la figura impettita e intimidita di...Melissa.
Che cosa ci fa lei qui?
Non appena mi vede, i suoi occhi si illuminano leggermente.
É indecisa sul da farsi, si dondola su una gamba e poi sull'altra e dato che mi sono già rotto le palle, mi avvicino io, desideroso di andarmene al più presto.
" Cosa vuoi? " - le chiedo con voce spenta e lei stranamente, mi sorride.
Non é un sorriso come gli altri, é...diverso. Sembra essere cambiata.
" Rocco... Ecco io, volevo che fosse una sorpresa ma.. Non ce la faccio, te lo dico ora... " - trattengo il respiro per un tempo che pare infinito.
" Sono la figlia di uno degli uomini più ricchi ed influenti d'Italia e ho fatto pagare a mio padre la cauzione. Ci vorrà ancora un po', deve finire di firmare delle carte importanti ma tempo una settimana e...sarai libero " - dice tutto d'un fiato, guardandomi orgogliosa.
Mi viene un capogiro e per poco non cado.
" Libero? " - ripeto in un sussurro e non appena lei annuisce, mi prendo il volto fra le mani e scoppio in un pianto senza fine.

~Na Stanza Nostra~Where stories live. Discover now