8. Piani malefici e vacanze

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Indossai il costume verde acqua che avevo comprato al centro commerciale qualche giorno prima e mi guardai allo specchio abbastanza soddisfatta. Non avevo mai avuto un bel fisico, un po' per colpa della mia altezza (o bassezza?) e un po' per il mio grande amore per la nutella, mia migliore amica da sempre, ma nell'ultimo anno mi ero data da fare in palestra e avevo attenuato la mia dipendenza dagli spuntini di mezzanotte grazie ai pacchetti di Marlboro ed ero molto felice del risultato.

"Se vuoi, puoi" borbottai tra me e me mentre guardavo la mia pancia piatta un'ultima volta. Mi infilai un vestitino corallo e dei sandali e corsi al piano di sotto.

Jessy mi stava aspettando in giardino con Niall. Il biondo aveva ricevuto da suo padre come regalo anticipato di compleanno una stupenda Mini Cooper nera e ci avrebbe portato lui a Southport, nel Merseyside, dove avremmo passato cinque giorni nella casa del patrigno di Harry, Robin.

Ogni anno, circa tre settimane prima dell'inizio della scuola, ci recavamo lì e passavamo insieme un paio di giorni.

Era una specie di tradizione per noi cinque. L'unica differenza era che, visto che la maggior parte di noi era maggiorenne o lo sarebbe stato a breve, quell'anno avevamo proposto ai nostri genitori di andare lì senza accompagnatori. E avevamo dovuto invitare anche Zayn, Niall e Louis, ovviamente.

La tennista mi guardò con aria grata e si alzò dal divano, venendomi incontro. Prima che potessi arrivare in cucina per salutare i miei, mia sorella mi corse incontro e mi abbracciò, porgendomi poi una scatoletta con un migliaio di medicinali e un paio di panini farciti.

"Ellie, non sto partendo per la guerra, tranquilla" la rassicurai, stringendola forte di nuovo. Io amavo mia sorella. Era una delle persona più simpatiche e divertenti del mondo, condividevo con lei le mie passioni e avevamo più o meno gli stessi gusti musicali.

Aveva 25 anni, come la sorella di Harry, ma i sei anni di differenza non rappresentavano un problema per noi, anzi.

"Si lo so, ma sai che mi preoccupo sempre per te! Se succede qualcosa, chiamami e io corro, lo sai" sussurrò lei, per poi mollarmi. Io le sorrisi.

"Come sempre" ridacchiai, prendendo la scatoletta.

"Come sempre, sorellina" asserì lei, ridendo con me. Mi avviai verso i miei genitori, che ci stavano guardando dall'uscio della cucina, e li abbracciai a ruota.

"Mi raccomando, fai la brava e sii responsabile" mormorò mio padre, guardando di traverso Niall, che ci osservava attraverso le finestre. Era stato un po' titubante a lasciarmi andare, vista la presenza dei ragazzi, ma alla fine ero riuscito a convincerlo (o quasi). Liam era sempre venuto con noi, ma con lui il discorso era un po' diverso, visto che i miei genitori lo conoscevano dai tempi dell'asilo.

"Certo pa', non preoccuparti, ti chiamo appena arrivo" cercai di tranquillizarlo, dandogli un bacio sulla guancia.

"Ciao madre" sussurrai poi, dando un bacio anche a lei, che sembrava meno preoccupata.

"Io mi fido di te" rispose lei, accarezzandomi i capelli.

Con mia madre avevo un rapporto di amore e odio. Litigavamo spesso per via della nostra testa dura, ci urlavamo contro ed eravamo capaci di far durare l'incazzatura per giorni, senza parlarci. Ma ad un certo punto qualcuna di noi cedeva e facevamo pace, per poi passare ore ed ore a raccontarci nei minimi dettagli tutto quello che era successo all'una o all'altra durante i giorni in cui ci eravamo ignorate.

"Lo so" sorrisi io, stringendole la mano. Presi la borsa che mi ero preparata per qualla specie di vacanza e uscii in giardino, seguita dalla mia famiglia.

Fight or Flight? || Zayn MalikWhere stories live. Discover now