22. Burger King e capelli bagnati

480 19 0
                                    


Stavo distesa sul letto di mia sorella senza un motivo preciso. Ricordavo di essere entrata pimpante nella stanza per prendere il phon ed asciugare la mia chioma bagnata, ma quando avevo letto il messaggio di Zayn in cui il moro si scusava di non potermi venire a prendere per un impegno improvviso con Lou mi era salita la depressione e mi ero stesa sulle coperte che profumavano perennemente di lavanda, asciugando qualche ciocca gocciolante di tanto in tanto.

Mi resi conto allora che mancavano una decina di giorni al mio compleanno.

Avrei compiuto diciotto anni ma avevo chiesto ai miei di risparmiarmi inutili feste in cui io sarei stata al centro dell'attenzione per tutta la serata e di darmi dei soldi per fare un bel viaggio con Harry e le ragazze quando anche loro sarebbero state maggiorenni, anche se mancava solo Izzie all'appello, che era nata ad Aprile.

"Camille, c'è Harry!" mi gridò mia madre dal piano di sotto, facendomi ridestare dai miei pensieri.

Il riccio non si faceva vedere più tanto spesso a casa mia, un po' per la scuola, un po' perchè il suo amato fidanzato lo teneva occupato tutti i pomeriggi a 'studiare'.. perfino della faccenda Zayn sapeva poco e niente, visto che nelle ultime settimane lui e Lou uscivano da soli o, anche quando erano con noi, se ne stavano nella loro bolla in cui difficilmente le notizie esterne penetravano.

Ero felice per loro, erano innamorati e si vedeva, ma non comprendevo come qualcuno potesse annullarsi completamente a causa di un altro comune mortale come lui, come si riuscisse a non provare altro sentimento oltre quell'amore, altri interessi, passioni..

E poi io, più delle ragazze, avevo con Harry un rapporto che non avevo mai avuto con nessun altro. Lui non era solo il mio migliore amico, era la mia persona, potevo leggergli dentro in ogni momento e lui era capace di fare lo stesso, era la prima e l'unica persona con cui riuscivo a sfogarmi del tutto, con cui accettavo di affrontare le difficoltà, l'unica che sopportavo anche quando avrei dato fuoco al mondo intero.

E mi sentivo sostituita, e anche un po' delusa, in un certo senso.

"Cam?" mi chiamò il riccio dal corridoio, probabilmente non trovandomi nella mia stanza.

"Sono qui!" risposi, facendo affacciare il mio miglior amico dall'uscio della porta col solito sorrisetto sotto i baffi.

Si avvicinò quasi timidamente e poi mi abbracciò, facendomi mettere sù un'espressione di finto disgusto. Mi era mancato tanto, nonostante quell'abbraccio non avesse cancellato la mia delusione.

"Adesso però basta, che schifo" sussurrai, facendolo ridere. La sua risata era cristallina e spontanea, come quella di un bambino, E contagiosa. Sorrisi.

"Questa è la tua un'ora d'aria?" chiesi retoricamente, facendogli cenno di sedersi accanto a me. Si stese, ovviamente, guardandomi un po' dubbioso.

Non aveva capito la battuta.

"Hai dovuto consegnare il permesso scritto o ti è dovuta una volta al mese?" ripresi, con fare ovvio, riferendomi alla prigionia a cui lo obbligava il castano. Rise di nuovo, questa volta con imbarazzo.

"In effetti sono sparito un po' ultimamente, non è stata una cosa voluta" blaterò, un po' in difficoltà.

Conoscevo Harry e sapevo che era davvero rammaricato, lo potevo più di quanto capissi me stessa, ma non sapevo se perdonarlo subito o farlo sentire un po' in colpa prima. Infondo ci ero rimasta male, e io non ci rimanevo male facilmente.

Però era così tenero.

"..Mi dispiace" riprese. Senza nemmeno rendermi conto, lo tirai verso di me e lo abbracciai di nuovo.

Fight or Flight? || Zayn MalikHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin