Capitolo 50

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DANIELE POVS
È mezzogiorno ma non ho per niente fame, io e Michael abbiamo passato questa mattinata ad andare in po' in giro per Milano, con la speranza di vederla, mentre Mike chiamava Ilary almeno ogni quarto d'ora e io le mandano messaggi su messaggi, ma il telefono era sempre staccato, le chiamate si interrompevano subito, i messaggi non arrivavano e non si riusciva neanche a rintracciarla. Una vera tortura.
Ora siamo a casa loro, io e Michael vaghiamo in giro come zombi senza forze e giù di morale.
Lui prende il telefono, anche se ormai rassegnato, e la chiama, trasformando poco dopo la sua faccia da uno senza speranze a uno stupito e contento.
-Suona! Ha acceso il cellulare!- esclama alzandosi in piedi dal divano su cui era seduto.
Allontana dall'orecchio il telefono ma sorride, infatti anche se non ha risposto possiamo rintracciarla e scoprire dov'è.
-Ma come...?- sussurra fissando lo schermo, quasi incredulo.
-Dov'è? Cosa succede?- mi allarmo alzandomi dalla sedia del tavolo e andando affianco a lui.
-È a casa...- sussurra continuando a guardare lo schermo.
Capisco perché è così stupito di usando vedo che il punto che indica dov'è è fuori Milano, molto fuori.
-Cosa ci fa lì?! Non avevi detto che non sarebbe mai andata lì perché non ha buoni rapporti con la famiglia?!- chiedo incredulo alzando di poco la voce e allontanandomi da lui.
-Lo credevo... Insomma, non ha motivi per andare là, non sta molto simpatica a sua sorella, sono praticamente in guerra tra loro quelle due...- ragiona risvegliandosi dal coma temporaneo e mettendo a posto il telefono in tasca e sporgendosi per prendere la chiavi della macchina sul tavolo -So che è là, e che dobbiamo andarla a prendere- si mette la giacca e aspetta che io lo imito, cosa che faccio in meno di due secondi.
In un batter d'occhio siamo in macchina con Michael alla guida che mette subito in moto e parte, direzione autostrada.
Diciamo che il piedino di Mike è piuttosto pesantuccio, e che la velocità media con cui viaggia in autostrada si aggira intorno ai 130km/h, se lo fa per l'ansia o è abituato così non so dirlo, ma questa andatura nella situazione in cui siamo non mi dispiace, vorrei solo arrivare il prima possibile per vederla e assicurarmi che stia bene, poi chiederle per che cazzo a fatto una cosa del genere.
-Ma perché Ilary e sua sorella sono così...?- non trovo la parola per descrivere la loro situazione.
Michael sospira -Sua sorella su chiama Martina, ha sedici anni, sette meno di Ilary, quando Samuel... Aspetta, ti ha parlato di Samuel, vero? Non ricordo...- si ferma nel discorso, tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
-Si, mi ha detto cosa è successo con lui... Mi dispiace molto...- rispondo mettendomi tranquillo mentre Michael, in tutta velocità, sorpassa due macchine alla volta.
-Anche a me... Comunque Martina era molto affezionata a Samuel, all'epoca aveva 9-10 anni, non tanti ma lo considerava uno dei suoi fratelloni, gli voleva veramente tanto bene, quasi che certe volte sospettavo ne volesse di più a lui che a Ilary... Quando Samuel andava a trovare Ilary, Martina gli era sempre appiccicata, e lui l'accontentava, la faceva giocare ed era molto bravo con lei, anche nel periodo in cui picchiava Ilary, era sempre molto affettuoso bei suoi confronti, quasi fossero davvero fratello e sorella...- si ferma un attimo per prender fiato e sembra immerso nei ricordi, mentre supera una macchina dopo l'altra.
-Quando Samuel morì...- sembra che un peso lo schiacci mentre non azzarda a distogliere lo sguardo dalla strada -Martina ne uscì distrutta, come un po' tutti, anche io, picchiava Ilary, si, ma gli volevo comunque bene e non avrei mai voluto che tutto questo fosse successo... Martina diede tutta la colpa a Ilary dell'incidente, della sua morte e riuscì a incolparla pure che se l'era cercata, che Samuel la picchiava per un buon motivo, che era una pessima fidanzata e così via... Due anni dopo, quando Ilary aveva 19 anni e io 20, le comunicazioni tra loro si erano ridotte a un ciao la mattina prima di uscire per andare a scuola e uno alla sera, quando andavano a dormire, lei la odiava a morte mentre per Ilary lei resta e resterà per sempre la sua sorellina, non potrà mai volerle male... Per questo alla fine se n'è andata, hanno litigato e Martina le ha urlato che senza di lei sarebbe stata molto meglio, così siamo andati entrambi a Milano... Vuole molto bene ai suoi genitori e i sentimenti sono ricambiati, ma per la sorella... Insomma, hai capito, li va a trovare qualche volta l'anno e regolarmente Martina cerca di farsi vedere il meno possibile, anche se sono convinto che gli manchi la sua sorellona- conclude il suo discorso continuando a guidare a tutta velocità.
-Vai con lei quando va a trovare i suoi?- chiedo sinceramente curioso.
-Colgo quelle occasioni per andare dai miei genitori, ma resto sempre un po' a casa con la famiglia di Ilary... Penso di essere loro simpatico- dice fiero sorridendo leggermente.
-Quindi lei la odia solo perché qualcun altro ha investito Samuel?- chiedo contrariato -Non ha molta logica- guardo fuori dal finestrino e vedo che siamo usciti dall'autostrada e siamo circondati dal verde.
-Non dirlo a me- sbuffa -Tra poco siamo arrivati- aggiunge rallentando.
-Quanto ci si mette normalmente ad arrivare?- chiedo sicuro che ci abbiamo messo di meno.
-1 ora circa- risponde sorridendo, probabilmente sa dove voglio andare a parare.
-Ma noi ci abbiamo messo si è no 45 minuti- dico facendolo ridere.
-Si vede che abbiamo fatto veloce- afferma per poi stare in silenzio finché non ci fermiamo davanti ad un parcheggio: l'auto azzurra di Ilary è ferma nel bel mezzo di esso, che è vuoto, mentre lei è seduta su cofano che sta al sole, tranquilla.
-Ilary!- urla Michael spalancando la portiera dopo aver spento la macchina messa a caso nel parcheggio.
Sono convinto che lei sa della nostra presenza, ma tranquilla si porta la mano destra alle labbra... Solo ora noto la sigaretta.
-Ilary!- urla ancora mentre entrambi ci mettiamo a correre verso di lei, che continua ad ignorarci.
-Santo cielo...- sussurra Michael mentre entrambi guardiamo Peach stesa sul cofano della sua macchina, ad occhi chiusi che fuma una sigaretta.
Restiamo a fissarla per poco, il tempo che finisca la sigaretta e la butta per terra, aprendo finalmente gli occhi e scendendo dal cofano.
Solo ora noto il tatuaggio sull'avambraccio destro, ricoperto ancora di pellicola trasparente, tutto sommato il disegno è bello, ma visto che la scritta si legge più facilmente dal punto di vista di Ilary non riesco a vederla e leggerla bene.
-Dio santo Ilary, eravamo preoccupatissimi- sussurra Michael prima di prenderla e stringerla in un forte abbraccio, in cui dopo poco lei si lascia andare e lo stringe a sua volta, chiudendo gli occhi e sospirando, forse per il sollievo di essere tra le sue braccia.
-Non farlo mai più- sussurra ancora Mike prima di lasciarla andare e guardarla.
-Peach- sussurro io attirando la sua attenzione e facendo in modo che i suoi occhi, rossi, si incastrino nei miei.
Mi fissa indifferente con quegli occhi rossi di pianto e il viso impassibile, i capelli scompigliati e il volto sciupato, come se avesse dormito si e no un paio d'ore.
In un attimo me la ritrovo tra le braccia, le stringo la vita mentre lei aggancia le sue mani dietro al mio collo, avvicinandomi il più possibile; il suo viso affonda nell'incavo del mio collo e sento il suo respiro irregolare, la stringo ancora di più fino a sentire i nostri cuori che si sfiorano.
-Scusa- dico semplicemente al suo orecchio.
La stacco e vedo i suoi occhi ancora pieni di lacrime, di nuovo.
-Ci spiegherai a casa tutto quanto. Dani, guidi tu la sua macchina? Non vorrei che scappasse di nuovo- spiega Michael fissandomi.
-Certo, nessun problema- rispondo e Ilary va subito verso la sua borsa, tirando fuori le chiavi della macchina per poi porgermele, fa il giro della macchina e sale a lato del passeggero, senza dire una parola o fare niente di strano. Sembra ci stesse aspettando.
-Seguimi con la macchina- dice sorridendomi leggermente.
-Si, ma non andare veloce come all'andata- sorridiamo sollevati di averla trovata e poi ognuno entra nella macchina dalla parte del guidatore, partendo poco dopo.

Ehi, ti va di lasciare un commentino? Mi farebbe così tanto piacere sapere cosa ne pensi, la storia la sto scrivendo per te.

BACIONI XD

Ricordati di AmarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora