Two [F]

887 68 14
                                    

Tutto ad un tratto il mio cuore sembrò come essersi fermato, per poi riprendere la sua corsa più veloce che mai. Ebbi una fitta alla testa e il mio corpo venne invaso da una forte ondata di calore, sentivo le mie guance bruciare. La mia mano già dolente dopo qualche minuto di sforzi liberò d'impulso la penna. I suoni rimbombavano nella mia testa. Impugnai di nuovo la penna con la mia mano destra e ricominciai a scarabocchiare, questa volta con ancora più rabbia. La mia mano iniziò a correre vorticosamente sul quaderno, senza fermarsi per un secondo, acquistava sempre più velocità; come il battito del mio cuore.

Stavo andando fuori di testa cercando di non prestare attenzione a quello che accadeva nella mia classe. Le voci, le palline di carta e il ticchettio dell'orologio sul muro stavano mandando il mio cervello a puttane, i miei nervi saltavano appena qualcuno apriva bocca, mi agitavo e calcavo sempre di più con la penna, non potendo buttare un banco addosso a qualcuno. In più avevo la sensazione che qualcuno mi stesse fissando ma apparentemente nessuno lo stava facendo, nessuno per fortuna sembrava prestarmi attenzione. "Ma a che cazzo ho pensato per tutto questo tempo? Meglio essere ignoranti, meglio cazzeggiare per tutta la vita che ascoltare questa roba. Non ne voglio sapere niente, sono solo stronzate." Continuavo a riempire la mia mente di pensieri negativi. Probabilmente se gli altri fossero mai riusciti a sentirmi mi starebbero guardando male e penserebbero che io sia un pazzo, ma d'altronde si sa, i pazzi sono i migliori. Forse credevo che continuando a ripeterlo me ne sarei finalmente convinto e il tormento sarebbe concluso. Ma non ci riuscivo, era più forte di me. Non riuscivo a credere alle mie stesse parole sapendo che erano finte e che non ero io quello a parlare veramente. Non capivo niente di quello che stava succedendo dentro di me, era tutto un casino, o meglio, un enorme scarabocchio. Stavo per scoppiare, sarei voluto uscire dalla classe, calmarmi e mandare a fanculo i pensieri per qualche minuto ma tanto tutto sarebbe tornato. Comunque ormai non riuscivo a fermarmi.

«Allora, voi che ne pensate dei matrimoni gay?» Chiese il Signor Matthews a tutta la classe dopo aver parlato esaurientemente dell'argomento. Silenzio di tomba, nessuno aveva il coraggio di esprimere il proprio parere. Maya aveva un espressione accigliata e cercava di capire a cosa esattamente volesse arrivare il prof. Neanche Riley rispose, era troppo impegnata a riflettere.
A un certo punto, qualcuno subentrò dagli ultimi banchi. «Boh, per me non hanno senso, è sempre stato un maschio e una femmina, perchè ora sono saltate fuori tutte queste cose? Perchè tutto dovrebbe cambiare ora?»
«Dave.» Riley mormorò disgustata, non lo sopportava.
«Non saprei.. sembra un po' strano ma dopo tutto non credo ci sia qualcosa di male.» Sarah, la sua voce non si sentiva molto spesso, era molto timida.
«Capisco benissimo che a primo impatto possa sembrare strano e fuori dalla norma, c'è un pregiudizio fondato dentro di noi che ci costringe a pensarlo, l'importante è che poi ci si renda conto che non c'è niente di effettivamente sbagliato in questo. Nei canali Tv seguiti da bambini, l'argomento non è mai stato minimamente toccato, nonostante sia soltanto amore. Gli omosessuali sono sempre esistiti, anche loro nella storia hanno subito varie persecuzioni ma questo nei libri non c'è scritto. Solo in questi ultimi anni sono riusciti ad uscire allo scoperto e a vedersi riconosciuti dei diritti. Secondo voi perchè?»

Qualcuno aprì la bocca per parlare ma ormai ero così concentrato sul mio quaderno che sentivo solo un fischio diventare sempre più forte e potente nelle mie orecchie. Cercavo di farlo andare via mentre si apriva un buco nella pagina dei miei scarabocchi. Di colpo, sentii una specie di scossa sulla spalla, picchiettò altre due volte e poi attraversò il mio braccio per arrivare alla mia mano bloccandomi completamente.
Quando ritornai in me, qualcuno mi stava toccando la spalla, venni colpito di colpo da tutto il nervosismo di quest'ora e lo scaricai alzandomi e girandomi bruscamente verso il proprietario della mano. Quando poi vidi la faccia, capendo fosse Zay, mi sentii in colpa. Mi girai e tornai di nuovo pienamente cosciente, tutti mi stavano fissando preoccupati, il Signor Matthews non c'era, la campanella era già suonata.

«Farkle, stai bene?» Riley mi rivolse la parola per prima.
«Mai stato meglio in tutta la mia vita.» Una scarica di nervosismo mi avvolse di nuovo e strinsi il braccio a Zay per contenerla. Mi affrettai a staccarmi da lui prima che qualcuno potesse accorgersene.

Am I Gay? » Girl Meets World.Where stories live. Discover now