Eleven [R]

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Consiglio all'ascolto: Fuqboi - Hey Violet ascoltatela davvero per un'avventura sensazionale (rydo)

Ero distesa sul mio banco, nella classe di storia mentre aspettavo annoiata i miei compagni e mio padre. Fui una dei primi ad arrivare a lezione oggi. Anche questa mattina Maya mi aveva dato buca, probabilmente lei e Lucas si vedevano la mattina ed era per quello che non poteva più passare da me. In qualche modo, mi sarei dovuta abituare, il problema era: come?

Un po' di alunni cominciarono ad entrare. Insieme alle voci dei migliaia di ragazzi che venivano in quella scuola, sentii degli schiamazzi dietro al muro della classe, un ragazzo e una ragazza che ridevano e il suono degli armadietti che sbattevano. Dopodiché Lucas varcò l'entrata con un ghigno stampato sulla faccia, lo guardai sedersi al suo posto quando poi entrò qualcun altro che si fermò sulla soglia della porta. Guardai anche lui e saltai dalla sedia dicendo il suo nome ad alta voce: «Farkle!» Corsi ad abbracciarlo mentre lui stava lì impalato e non diceva niente. Sembrava veramente distrutto, chissà quanto avesse dormito questa notte. Mio padre mi aveva detto tutto riguardo alla casa, sapeva sempre le cose prima di me. «Ehm permesso..» Spuntò Zay da dietro Farkle cercando un modo per passare. Avevamo bloccato la porta standoci davanti. Farkle si girò e poi si spostò insieme a me vicino la cattedra. «Stai bene?» Gli chiesi dopo essermi staccata da lui. «Beh, dipende dai punti di vista..» Vidi il suo sguardo spostarsi rapidamente verso destra per poi ritornare su di me. Intanto gli altri ragazzi entrarono in classe, compresa Maya che ci fissava stranita mentre andava a sedersi. «Che è successo?» Chiese Lucas. «Vi spiego tutto dopo.» Rispose Farkle. «Ok, stai tranquillo.» Ci sedemmo anche noi. Farkle si girò di nuovo verso Zay senza fare niente. "Forse dovrei sospettare qualcosa?" Pensai. Subito dopo entrò mio padre in classe e la lezione iniziò.

Alla terza ora avevamo educazione fisica. Il nostro gruppo si separò per andare negli spogliatoi a cambiarsi tra maschi e femmine. Dopo esserci infilate la tuta, mancavano soltanto le scarpe. Ero veramente indecisa sul chiedere a Maya se stesse uscendo con Lucas, non sapevo come avrebbe potuto reagire alla mia curiosità, forse se lo stavano tenendo nascosto era per me.. ma non ce n'era bisogno, se loro erano felici, a me andava più che bene!
Alla fine non resistetti. «Maya..» la chiamai all'in piedi, mentre lei si allacciava le scarpe, seduta sulla panchina gialla abbinata agli armadietti. «Riley!» Sembrava così felice eppure io sentivo il bisogno di chiederglielo. «Tu e..» Mi fermai quando sentii il cellulare di Maya vibrare accanto a lei. Lo raccolse senza problemi e controllò il messaggio. Le scappò una risatina. «Chi è?» «Oh. Nessuno.» «Nessuno?» «Esatto» «Mi stai seriamente nascondendo qualcosa?» La fissai stringendo gli occhi. «Pare di si.»
«Ok. Fantastico. Quindi non vieni più a casa mia la mattina, non ti fai più vedere e ora hai dei segreti che non mi vuoi dire?»
«Ora stai esagerando, è soltanto la prima volta che non ti dico qualcosa.»
«Appunto.» Uscii dallo spogliatoio infuriata e attraversai il corridoio per entrare in palestra. Andai verso i ragazzi che erano già là, appoggiati ad un muro e Lucas con in mano il cellulare. Farkle e Zay stavano ridendo, mi misi in mezzo a loro interrompendoli e Zay mi chiese: «Hey, dov'è Maya?»
«Non è affar mio. Chiedilo a Lucas.» Zay alzò le mani in segno di resa. «Eh?» Lucas sembrò svegliarsi in quel momento. «Niente fuckboy, puoi tornare a concentrarti sul tuo bel cellulare.» Mi alterai. «Oggi ti è girata che sei una cattiva ragazza?»
«Levati dalle palle.»
«Sei venuta tu qui.»
«Intendevo da New York.»

«Ok, ragazzi, forse ci dovremmo tutti calmare prima che..» Zay si spostò dal muro e si mise alla mia destra, proprio tra me e Lucas, pronto a impedirci di iniziare una rissa dal nulla. «Oh, vuoi che torni in Texas così da poterti offrire un viaggio gratis sul mio cavallo?» Farkle lo fissò con gli occhi spalancati, anche lui capì che non si sarebbe mai dovuto permettere di dirlo se non voleva far scoppiare la terza guerra mondiale. Fulminai Lucas con lo sguardo, veramente non mi spiegavo come avevo potuto anche solo pensare per un secondo di essere innamorata di lui. Dentro la mia mente si stavano inscenando tutti i modi migliori per strangolarlo e pestarlo a sangue ma come aveva detto Zay, dovevo mantenere la calma, così intonai una canzoncina che lo descriveva a pennello. «Oh, yeah, sei un puttaniere!» Mi girai cantando, allargando le braccia e trovai Maya esattamente dietro di me. Vederla, mi tolse di nuovo l'allegria con cui stavo cantando. «Ciao.» La salutai freddamente. «Ma che ti è preso?» Avrei voluto risponderle in tanti modi, per esempio: "tu", perché mi mandava fuori di testa il modo in cui mi trattava ultimamente, non mi considerava, faceva finta che io non esistessi e io volevo esistere. «Niente.»
«Bene. Farkle, potresti spiegarci gentilmente cosa è successo?» Maya decise di andare avanti. «Si, meglio.» Disse Lucas. Farkle non aprì bocca. «Ok, va bene. Hanno perso la casa.» Spiegò Zay in poche parole, come se spettasse a lui farlo. «Cosa?» Maya era sconvolta. «Sul serio non ve l'aveva detto nessuno?» «No, chi ce lo doveva dire?» Chiese lei e subito dopo Lucas fece un'altra domanda. «A te chi l'ha detto?» Farkle lo guardò spalancando gli occhi, in preda al panico. «Ah, ehm..» Zay non aveva idea di cosa dovesse dire e cercava un disperato aiuto negli occhi di Farkle. Captai quei segnali. «Te l'hanno detto i tuoi genitori come i miei, no?» Lo aiutai io. «Sisi.»
«Non sapevo i tuoi genitori conoscessero i Minkus» disse Lucas sorpreso. «Beh! Ci sono tante cose che non sai Lucas, non ti stupire! Non tutti possono essere dei geni!» Zay gli diede una pacca sulla spalla. Subito dopo, il professore ci richiamò tutti e cinque per le troppe chiacchiere e il poco lavoro, mandò me e Maya a fare flessioni e i ragazzi a fare tiro libero. Io e Maya infastidite andammo verso i tappetini ed eseguimmo gli ordini.

Il silenzio regnava tra me e la mia migliore amica. Forse io e Maya ci davamo troppo per scontate a vicenda e non dovevamo. Lei non poteva dare per scontata la mia presenza come io non potevo la sua. Non era detto che lei ci sarebbe stata sempre per me in qualunque occasione, lo capivo ma averla lontana mi faceva stare male. Quel silenzio mi spezzava il cuore. Io non potevo fare a meno di lei, non potevo stare un giorno senza rivolgerle la parola, ma lei? Non potevo saperlo. Lei aveva un fidanzato; qualcosa che riusciva ad andare ben oltre dell'amicizia, a mio malgrado. Iniziavo a rendermi conto di non voler essere più sua amica. Essere un secondo posto per lei non era tra i miei piani. Un po' gelosa di Lucas infondo lo ero, a lui toccava prendersi tutte le attenzioni, baciarla e amarla mentre io? La amavo in silenzio.

Mentre mi sforzavo a svolgere gli esercizi non potevo fare a meno di guardare Farkle, chissà come si dovesse sentire dopo tutto quello che gli stava capitando, avrei tanto desiderato di poterlo abbracciare e confortare per tutto il giorno. Quel piccolo genio meritava tutto l'amore possibile sulla Terra ma non era neanche in grado di riconoscerlo quando ce l'aveva davanti. Farkle cercava di parlare con Zay in tutti i modi ma lui sembrava troppo concentrato sulla palla per rispondergli. Dopo un po' vidi Zay allontanarsi e uscire dalla palestra. I minuti passavano e invece di tornare, anche Farkle uscì. Non capivo cosa stesse succedendo, così con la scusa di andare a bere dell'acqua, mi alzai di fretta e lo seguii senza farmi notare.

Farkle svoltò un angolo e si fermò. Prima che io potessi andare avanti, udii la sua voce e mi fermai ad origliare dietro a un muro. «Zay, dobbiamo parlare» «hey, ti ascolto, di cosa vuoi parlare?» «Avanti, non fare come se non lo sapessi» «pensavo fosse tutto ok?» A quel punto spuntai da dietro Farkle sorridendo come se niente fosse e gli misi un braccio attorno al collo. «Ok cosa?» Mi comportai come se fossero davvero affari miei e cercai di indurre anche loro a pensarlo. «Uuuhm, ehm» in risposta ricevetti dei versi da entrambe le parti e sembrarono durare un'eternità. «Ok? Cosa? Di che parli Riley?» Farkle pensava di poter giocare con me così facilmente? Si sbagliava, ma glielo lasciai credere. «Non lo so, pensavo voi aveste detto qualcosa, mi devo essere confusa. Comunque sia, che fate?» «Ah niente, solite cose, io stavo andando a bere.» Rispose Zay. «Eh, anch'io.» «Oh ma anch'io. Beviamo tutti assieme e appassionatamente?»

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#threesome
Ultimamente scrivo sempre di più una merda, voletemi bene lo stesso.
per fortuna ci stiamo avvicinando alle parti che ho già scritto quest'estate lol
questo capitolo è alquanto inutile e nosense. avrei potuto finirlo un anno fa e invece nah sono povera e vi devo far aspettare così non ricordate più una baguette della storia.
vabbè cià.

ecciù

Am I Gay? » Girl Meets World.Where stories live. Discover now