Seven [R]

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"I'm on an emotional roller coaster.
Loving you ain't nothing healthy.
Loving you was never good for me.
But I can't get off.„

«Dobbiamo decidere.» Disse Lucas guardando me e Maya una dopo l'altra. Tutti e tre eravamo seduti sul divanetto dentro Topanga's, io alla destra di Maya e Lucas alla sua sinistra.

«Forse intendi che tu devi decidere.» Maya sottolineò la parola "tu". Nel frattempo mi alzai e mi sedetti alla sinistra di Lucas. Maya aveva ragione, era lui che doveva scegliere, mica lei, per questo lui doveva stare al centro. Mi guardarono straniti, chiedendosi perchè mi fossi spostata dall'altro lato del divano. «Lucas, stiamo invecchiando qui.» Dissi un po' annoiata. «Ma cosa vi aspettate che faccia? E devo stare attento perchè potrei distruggere la vostra amicizia, devo essere delicato perchè vi potrei distruggere il cuoricino, qualcos'altro? Mi chiedete di decidere e poi la colpa è mia che sono un fuckboy!»
«Esatto!» Io e Maya dicemmo all'unisono. «Lo sei!» Continuai. «Grazie, Riley! Devo dire che qua tutti compatite i miei problemi.»
«Mentali?» Chiese Maya. «Può darsi» rispose. «Senti Hoppalong, abbiamo capito che anche tu hai i tuoi problemi bla bla bla eccetera eccetera. Ovviamente è molto difficile la scelta tra due ragazze belle, una brunetta e una bionda e ci vuole un po' di tempo per capire chi vorrai affianco durante la tua morte ma cazzo, TI POTRESTI SBRIGARE?»
«Sto morendo qui!» Lucas si lamentò. Iniziarono a prendersi in giro e a criticarsi a vicenda. Misi il gomito sulla mia coscia e ci appoggiai la testa. «Siete incredibili.» Mi ignorarono, essendo troppo presi dal litigio.

«La volete smettere?» Dissi gentilmente, tornando con il mio solito sorriso falso stampato sulla faccia. Io sorridevo sempre, o almeno era quello che facevo credere a tutti, in realtà non era vero, il mio sorriso era sempre forzato ma in pochi riuscivano a notarlo. Quello che per tutti era un sorriso normale, a denti stretti e bocca chiusa, era l'espressione con cui manifestavo la mia rabbia. Il fatto che nessuno riuscisse a capirlo era una specie di vantaggio per me. Sembrare sempre e comunque felice agli occhi degli altri mi rendeva il gioco più facile. Fingevo e nessuno se ne accorgeva, indossavo una maschera e nessuno lo vedeva. Spesso si, ero realmente felice ma solo quando ero veramente spontanea. Per esempio i lunghi Yay, quelli erano la mia via per esprimere la mia vera e pura felicità ma ultimamente non ne facevo tanti e forti come un tempo. Seduta in quel modo mi accorsi di poter vedere attraverso la vetrina del bar, Farkle era arrivato già da qualche minuto e stava conversando con Zay. Da qui non sentivo cosa dicevano ma doveva essere sicuramente qualcosa di divertente perchè entrambi risero di gusto. Farkle si sedette sulla panchina, ben distanziato da Zay che era già lì. Teneva la testa chinata e quando doveva parlare la alzava prudentemente, cercando di non incontrare lo sguardo di Zay. Purtroppo o per fortuna, dipendeva dai punti di vista, le sue precauzioni si rilevarono inutili e per un istante Farkle si perse negli occhi di Zay. Non potei fare a meno di sorridere, quasi quasi mi scappava uno yay, non avevo mai visto quel luccichio negli occhi del mio piccolo genius ed era da tanto che non faceva quel sorriso da dork adorabile.

Le voci di Maya e Lucas mi interruppero dallo spiare Zay e Farkle. Sbuffai. «Ragazzi. Smettetela» li pregai di nuovo senza ottenere una risposta «basta» mi alzai seria dandogli le spalle «se non hai intenzione di prendere una fottuta decisione, la prenderò io.» Proseguii. Lucas e Maya si zittirono e mi guardarono confusi. «Honey, che significa?» Mi girai per risponderle e la guardai dritta negli occhi. «Significa che mi sono stancata di questa stronzata geometrica. Voglio che tutto questo finisca e subito.»
«Lo vogliamo tutti ma non sappiamo come.» Lucas parlò. «Non esiste nessun triangolo se io non ci sono.»
«Cosa?»
«Questa storia mi sta distruggendo. Non ce la faccio. Non voglio più far parte del triangolo.» Presi la mia borsa e andai verso la porta. «Riles! Torna subito qui!» Maya mi chiamò ma io la ignorai. Uscii da là, lasciando i due seduti e sconvolti da ciò che avevo appena detto.

Quando chiusi la porta, mi sentii come su delle montagne russe emotive. Gioia, tristezza e rabbia mi invasero il corpo accennando dei conati di vomito e persi quasi l'equilibrio. Finalmente ero riuscita a dire quello che veramente pensavo senza la paura che gli altri non fossero stati d'accordo. Ero contenta del mio atto coraggioso ma una specie di retrogusto amaro distruggeva le mie caramelle dolci alla fragola e mi faceva sentire una persona orribile, che forse aveva appena lasciato un taglio inguaribile nella pelle dei suoi amici.

Mi girai prendendo di nuovo stabilità. Zay e Farkle erano ancora sulla panchina ma più vicini di prima e mi guardavano aspettando di sentirmi parlare. Sorrisi mostrando i denti e gli rivolsi il mio sguardo da psicopatica: «heeeeeeey! Che fate di bello?» Avevo passato tutta la settimana a raccogliere indizi e a unire i punti da brava detective e niente mi aveva portato in una strada differente da quella che mi ero immaginata. C'era assolutamente qualcosa tra quei due e non avevo bisogno di una lente d'ingrandimento per capirlo.
«Niente» risposero insieme con aria d'angioletti del paradiso. «Siete sicuri?» Mi avvicinai alla panchina. "SHIP SHIP SHIP" Ripetei nella mia mente un miliardo di volte mentre li fissavo. «Si.» Rispose Zay. «Grazie per l'interesse.» Aggiunse Farkle. «Va bene» dissi annuendo freneticamente con la testa. Non potei più contenere la gioia. «Yaaaaaaay!!!» Urlai. Il rumore della porta di Topanga's che sbatteva mi fece capire di aver finito il tempo per sclerare sulla nuova otp che avevo creato. «Riley!» Lucas accanto a Maya, mi indicò. «Merda..» Imprecai. «Beh, suppongo che parlerò più tardi con voi due.» Feci l'occhiolino a Farkle e Zay, poi volai sulla stretta scalinata e mi misi a correre per i marciapiedi della città mentre Lucas e Maya mi inseguivano come da programma.

Non sapevo nemmeno dove stavo andando, l'importante era scappare da loro e seminarli. «Honey fermati!» Gridò Maya ma continuai comunque a correre.
«Riley per l'amor di Dio rallenta!» Lucas spintonava la gente cercando di passare e Maya era molto più avanti di lui. New York era una città veramente affollata, non osavo immaginare cosa pensavano tutte quelle persone che andavano e venivano nel vederci correre.

Le mie gambe presero sempre più velocità e delle lacrime iniziarono ad apparire rigandomi il viso. Desideravo solo che quella storia finisse, perchè non poteva finire? Avevo trovato il perfetto finale andandomene ma a loro non stava bene! Perchè a nessuno stava bene quello che facevo? Stavo andando così veloce che non me ne accorsi nemmeno; molto presto il marciapiede sarebbe finito e mi sarei ritrovata davanti delle striscie pedonali e un semaforo. «Riley!» Con il trambusto delle macchine facevo fatica a sentire Lucas e Maya. Avevo gli occhi così pieni di lacrime che vedevo tutto sfocato e ormai era troppo tardi per fermarsi. Alla fine del marciapiede feci un'altro piccolo passo senza controllare il semaforo per i pedoni. «Riles! No!» Udii la voce di Maya molto vicina, mi fermai e mi girai. Un istante dopo sentii il rumore di un clacson diventare sempre più forte, il tempo sembrava essersi fermato. Una brezza mi scosse i capelli. Rassegnata chiusi lentamente le palpebre degli occhi e mi bloccai, come per magia.

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Non so se ridere o piangere, nel dubbio.. ZARKLEEEEEE

Mi sento in colpa.

Sono una pessima persona.

Spero che mi possiate perdonare.

{con questo capitolo non si nota per niente che ora sono ossessionata da Sherlock Holmes e i detective, no?}

ecciu vi saluta

Am I Gay? » Girl Meets World.Where stories live. Discover now