Nine [R]

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«Riley, è ora di andare a scuola!» Una voce acuta mi strillò nell'orecchio destro. Sentii qualcosa rimbalzarmi addosso ripetutamente. Lentamente aprii gli occhi e realizzai di trovarmi nel mio letto.
«Maya?» Dissi sbadigliando, con la faccia incollata al cuscino. «No. Riley, sono Auggie. Maya non è ancora arrivata oggi.» Mi strusciai gli occhi. «Ah ok, sicuramente avrà trovato traffico in strada, sarà qui a momenti.»
«Certo. Muoviti che c'è la colazione. Ciao.» Si alzò dal mio letto, si diresse verso la porta e mi salutò con la mano, ancora dentro la stanza. «Ma che ore sono? Tu hai detto che era l'ora di andare a scuola!» Mi lamentai ancora assonnata. Controllai l'orario dal cellulare e scoprii di avere ancora molto tempo per andare in metropolitana. «Ciao!» Ripeté per poi uscire dalla camera ignorando completamente ciò che avevo detto.

Mi tolsi le coperte di dosso, alzai il busto e mi strofinai gli occhi sofferente dal bisogno di dormire per altri cinque minuti. Alzai il mio corpo molle e camminai verso la mia cabina armadio in cerca di qualcosa da mettermi. Poi mi girai e provai a guardarmi allo specchio nell'altra parte della camera. Avevo un aspetto orribile, i capelli spettinati e gli occhi un po' gonfi per il pianto di quella notte. Perché sì, avevo pianto a dirotto senza sosta ripensando alla giornata appena passata, almeno finché non mi addormentai. Guardando il mio viso, mi tornò in mente quella specie di litigata tra me, Maya e Lucas del giorno prima e ricominciai a pormi gli stessi problemi di qualche ora fa, quando disperata stavo piangendo trattenendo i singhiozzi per non svegliare i miei genitori o Auggie; gliene ho dette di tutte i colori, avrò esagerato? Ma no, ho fatto bene, ho detto quello che dovevo dire, probabilmente non ho detto neanche tutto quello che pensavo ma può bastare per il momento. Cercai di non pensarci più e di tornare a quello che stavo facendo ma le foto e i fogliettini sparsi per i muri della mia stanza me lo impedirono. Ogni singola foto ritraeva me e Maya, era diventato impossibile non pensare a lei ormai. Mi aveva salvata e non era stata la prima volta. Non ero mai riuscita ad ammetterlo ma nell'esatto istante in cui entrò per la prima volta in casa mia, dalla finestra della mia camera e pensai fosse solo una piccola sconosciuta, mi salvò e diventò la mia migliore amica, nonché la mia salvatrice. Pregai e strizzai gli occhi perchè spuntasse all'improvviso in camera mia e rimasi lì ad aspettare, già pronta e con i vestiti addosso ma nessuno arrivò. Mentre prima, con Auggie, rimasi positiva, ora non potei fare a meno di pensare al peggio. Forse lei non sarebbe mai arrivata per via del mio atteggiamento di ieri pomeriggio. L'avevo trattata indubbiamente male e non mi sarei stupita se lei avesse desiderato di porre fine alla nostra amicizia. Dietro i miei vestiti appesi, nascondevo sempre un quadernino, in caso dovessi improvvisamente sfogarmi e nessuno fosse pronto ad ascoltarmi. Spostai i miei vestiti, presi il quaderno, una penna nera e mi sedetti per terra, affianco al mio letto. Mi misi a scrivere di fretta:

"Appena finirò di scrivere questo macello, non lo voglio più vedere gironzolare nella mia mente. Stavo per morire. Un clacson mi stava stordendo le orecchie, quindi mi sono data per spacciata da sola e ho chiuso gli occhi, rimanendo immobile perchè tanto nessuno sarebbe mai riuscito a raggiungermi da così lontano, in un nanosecondo. Nessuno tranne Maya. O mi ero immaginata fossero molto più lontani di quello che erano oppure Maya poteva andare alle Olimpiadi. Lei aveva deciso di volermi ancora in questo mondo e mi ha afferrato la mano mentre io preferivo morire là, in quella strada, per mano di qualcun altro, così da risparmiare tempo. Un giorno anch'io sarei dovuta morire, perchè aspettare? Non avevo molta voglia di andare avanti, non avevo niente di importante da compiere e avevo trovato l'occasione perfetta per abbandonare tutto ieri. Perchè dovrei continuare a vivere un tormento? Sono sbagliata. Ogni tanto penso che forse non sarei mai dovuta nascere. No, non l'ho fatto apposta a farmi quasi investire. Suicidarmi non è esattamente tra i miei piani ma se un giorno dovessi morire prematuramente, non ne sarei seccata e proverei a ringraziare il conducente dell'auto, in qualche modo."

Am I Gay? » Girl Meets World.Where stories live. Discover now