Five [R]

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Ero nella mia camera, con la porta chiusa, seduta sul letto con i libri e i quaderni sparsi un po' ovunque per la stanza. Farkle non si era fatto ancora sentire ed erano già le 4 del pomeriggio. Ero così preoccupata che non riuscivo a concentrarmi per fare i compiti e ogni secondo controllavo il cellulare in caso mi fosse mai arrivata una notifica proprio da lui e io non l'avessi sentita. Avevo passato tutto il tempo a riempirlo di messaggi «Ma dove cazzo sei?» «GENIOOO» «AOOOH RISPONDI» ma niente, nessuna risposta. Doveva solo andare in bagno, IN BAGNO, per caso il cesso l'aveva risucchiato? L'avevano rapito? La mia mente stava inziando a proiettare filmini sul perchè lui non mi stesse rispondendo e non erano per niente piacevoli. Era già successo qualche volta che non si presentasse a scuola ma presentarsi e scomparire no, troppo strano, se solo avessi saputo cosa gli stesse succedendo. Era ormai mezz'ora che avevo aperto il diario e preso i libri ma ancora non ero riuscita a combinare niente. Il problema non era solo Farkle, era anche la lezione di oggi di mio padre che mi preoccupava. Pensai a quello che aveva detto. «Non c'è nessun problema ad amare persone dello stesso sesso e nessuno dovrebbe criticare una persona per farlo. L'amore è amore, non è la scienza che decide in questo campo.» Aveva ragione, i nostri sentimenti vanno ben oltre ai limiti della scienza e non possiamo fermarli.
Decisi di mandare a Farkle un ultimo messaggio e poi di iniziare seriamente a fare i compiti: "Se sei vivo dammi un segno." ma mi arrivò un altro messaggio nel gruppo della High Five da Lucas.

Mad Dog.:
Raga usciamo?

In realtà non ne avevo tanta voglia, non volevo rivedere Maya ancora per un po', almeno l'indispensabile per mettermi apposto la coscienza: seppellire al meglio quel piccolo pensiero strano di qualche ora fa poiché lasciato allo scoperto poteva creare qualcosa di ancora più grande e io non avevo bisogno di questo problema, io e Maya eravamo migliori amiche e mai saremmo state altro di più. Io le volevo bene, non potevo farle anche questo, già mi "piaceva" Lucas, non potevo costringerla a sopportare il peso di rifiutarmi, perchè era così che sarebbe ovviamente andata nel caso io non fossi riuscita a controllarmi. Espressi educatamente il mio parere e gli risposi: no, il cazzo. Chiusi l'app e il cellulare così da potermi finalmente focalizzare sul mio dovere, senza volerlo il cellulare cadde giù dal letto, lo lasciai lì.

Toc toc.
«ma cosa..?» Da dove proveniva questo rumore fastidioso? Mi alzai per aprire alla porta e raccolsi il cellulare ma nessuno stava bussando.
Toc toc.
Di nuovo. In seguito però questa volta una voce femminile familiare pronunciò il mio nome. Guardai a destra e a sinistra ma non capivo. Forse era tutto nella mia testa.

I toc toc diventarono più forti e più veloci. «RILEY APRI LA CASPIO DI FINESTRA!!!» Diedi un'occhiata alle notifiche, Maya mi aveva mandato 10 messaggi su Whatsapp. «Maya?» Andai verso la finestra e la aprii. «È da tre ore che sono là fuori!» Entrò. «Come mai la finestra era chiusa?» Domandai confusa. «E lo chiedi a me? E' la tua camera.» «Ma è sempre aperta.» Non mi ricordavo proprio di averla chiusa. «Appunto. Comunque, sei pronta?»
«Per cosa?»
«Dobbiamo uscire con gli altri..» Per lei era ovvio, anche se io avevo detto di no, magari non aveva letto il messaggio, oppure l'aveva ignorato e stava cercando di convincermi ad andare. «Ah.. Ehm già.» Rimasi lì impalata a fissare il pavimento mentre lei si diresse verso la finestra. «Ok. Vieni?» Mi aspettò. «Ehm.. Si, certo.» Uscimmo entrambe fuori e prendemmo la metro in direzione nord. Durante il tragitto Maya mi chiese «Riles ti vedo un po' strana. E' per Farkle, vero?» «Si.» Dissi una mezza verità. «Si farà vivo.» Maya mi diede qualche colpetto di conforto sulla schiena. «Come fai a esserne così certa?» Involontariamente la guardai negli occhi. Non mi ero mai accorta fossero così blu da poterci affogare dentro, non li avevo mai esaminati così accuratamente, non mi era mai importato più di tanto. «Lo conosco, insomma è Farkle.» Appoggiò la mano sul mio braccio. «Ma non ricordi l'anno scorso? Quando non è venuto in classe e seguiva la lezione dallo stanzino del bidello perchè era stato bullizzato ed era spaventato, siamo andati noi a cercarlo, forse lui non sarebbe mai tornato.»
«Fidati di me, tornerà.» Mi strinse forte in una specie di abbraccio a metà.

Am I Gay? » Girl Meets World.Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz