Twelve [F]

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Dopo gli svariati tentativi di parlare con Zay oggi, riuscii finalmente a ritagliarmi uno spazio e a mandare Riley fuori dai piedi per giusto il tempo di cui avevo bisogno. Avevamo chiarito e mi aveva detto che non avrebbe mai detto ad anima viva di ciò che era successo, il che fu un sollievo per me che volevo veramente fidarmi di Zay. Decisi di passare il mio pomeriggio davanti al computer, comodo sul letto insieme ad un sacchetto di patatine. Non avevo molto da fare così iniziai a curiosare tra i social di Zay, partendo da Instagram esaminando ogni foto, anche se poche, e ogni descrizione da cima a fondo, sbirciando nei tag, fino ad arrivare al suo profilo Facebook. La sua immagine di profilo attuale aveva come didascalia "Zay what" mentre in quella precedente che risaliva a gennaio si trovava in Texas per le vacanze di Natale, insieme a Vanessa, la sua ex. Soltanto guardando quella foto, realizzai di non aver mai capito perchè si fossero lasciati e né chi avesse lasciato chi. Zay aveva anche fatto finta di non ricordarsi di lei quando gliel'avevo nominata il giorno del quasi incidente di Riley.. Ripensando a quel pomeriggio un'altra cosa mi saltò in mente all'improvviso.

Sarei anche potuto rimanere tranquillo a farmi i cazzi miei nella mia camera ma c'era qualcosa che però mi stuzzicava e non potevo frenare la mia curiosità, oppure quella sera non sarei più riuscito ad addormentarmi, tormentato dal pensiero. Quell'ambigua frase in francese che mi aveva dedicato una settimana fa: "Tu sei un cane, Farkle" aveva detto significasse. Ma perchè un cane? Cercai allora su internet come si dicesse "tu sei un cane" in francese e la traduzione cambiò. Non sembravano per niente i suoni che aveva riprodotto Zay. Lui aveva detto qualcosa che iniziava con la b, non con la c. Ne ero certo ma non ero capace di scrivere quella parola. Forse aveva sbagliato lui parola, ma ne dubitavo, avrebbe potuto benissimo dire qualcos'altro che sapeva. Perchè mentirmi su una cosa così banale? Non riuscivo a capire. Che c'era di così strano in quello che mi aveva detto?
Non potevo aspettare troppo, dovevo saperlo subito.
Così, il giorno dopo a scuola semplicemente glielo chiesi.. prima trascinandolo nello stanzino del bidello però.

«Zay, cosa significa veramente la frase che mi hai detto in francese?» Chiusi la porta dietro le mie spalle e accesi la luce con l'interruttore. «In che senso? Te l'ho detto» Fece finta di non sapere di cosa stessi parlando. Sbuffai. «Tu non hai detto che sono un cane, lo so.»
«Mi stavo giusto chiedendo quanto ci avresti messo a scoprirlo.» Ammise. «Mi stavi esaminando?» Strinsi gli occhi. «Più o meno si. Ovviamente a scopo benefico.» Sogghignò. «Non credere di potermi trattare come una cavia.»
«Vuoi impedirmelo?» Mi sfidò. «Provaci. Oh, ops, l'ho già fatto. Ti tratto in tutti i modi e nemmeno te ne accorgi. Sei così cieco, Minkus.» Si avvicinò, rinfacciandomi la verità. «Allora, mi dici che significa o no?» Indietreggiai. «Davvero non lo sai? Mi stai deludendo. Pensavo fossi un genio.»
«Lo sono. Vorrei soltanto che me lo dicessi tu prima che mi metta a cercare bene su google.» Dissi in tutta onestà. Lui fece un altro passo verso di me e disse a bassa voce «Sei troppo bello, Farkle. Ma non montarti la testa.» In quel momento la mia lampadina si accese. Vidi passarmi davanti tutte le risposte e le soluzioni che avevo trovato ma che avevo ignorato. Aveva detto che gli piaceva una persona già fidanzata, faceva tante domande su Smackle e alla fine della serata mi aveva chiesto esplicitamente di baciarlo. Pensavo avesse una cotta per Smackle e che volesse soltanto aiutarmi, per non lasciarmi solo, confondermi e poi rubarmi la ragazza magari ma suppongo di esser sempre stato al corrente della verità infondo e di essermi ostinato a ignorarla perchè non riuscivo ad accettarla, fino a quel momento. Dovetti sforzarmi, aprire gli occhi e ammettere che Zay aveva ragione, ero stato veramente cieco mentre lui giocava con me come se fossi una bambola di pezza. Zay provava qualcosa per me e forse anche lui mi piaceva, fin troppo.

«Uhm» rimasi là impalato con la bocca aperta a riprodurre diversi suoni incerti cercando le parole giuste da dire che non mi avessero provocato dei guai. Ma mentre pensavo, il tempo scadeva e non sapevo nemmeno di avere i secondi contati. Zay uscì scocciato dal ripostiglio. Alzai gli occhi al soffitto e buttai aria fuori dal naso. «Fanculo» dissi, dando un calcio a un secchio blu per terra, facendolo capovolgere. Avrei tanto voluto rincorrerlo e andare di nuovo a parlargli ma non avevo nemmeno la minima idea di cosa dire. "Oh, scusa non sono gay come te e ho una ragazza ma sei simpatico, rimaniamo amici nonostante però tu mi abbia mandato fuori di testa con quel bacio" non sembrava un così grande approccio. Non capivo nemmeno cosa fosse l'amore, avevo una ragazza e l'avevo tradita, ma mi dispiaceva sul serio?
Al suonar della campanella, tornai in classe e la giornata proseguì. Io e Zay non parlammo e non riuscii a stare attento per il resto delle lezioni, le uniche cose che avevo in mente erano lui, lui e soltanto lui. Che cosa mi stava facendo quel ragazzo?

Dopo scuola, mi ritrovai di nuovo stremato sul mio letto cigolante a pensare. Ormai avevo consumato la mia mente con tutti quei pensieri inutili, pensavo pensavo e pensavo ma non serviva a un bel niente. Non potevo risolvere niente stando sdraiato a torturarmi con mille domande. Avevo bisogno d'aiuto ma l'amico che mi stava aiutando ultimamente era proprio lo stesso che mi stava causando problemi. Sgranai gli occhi. Riponendo qualche pensiero in uno spazio del mio cervello, riuscii finalmente a ricordare una cosa, anzi una persona. Mi misi in piedi di scatto, saltando dal letto, afferrai il mio cellulare, gli auricolari, le chiavi della nostra casa temporanea e uscii correndo dal condominio verso l'accesso più vicino per la metropolitana sotterranea. Dovevo parlare con Riley e dirle tutto, non potevo più aspettare. Presi il primo treno per Greenwich village, e partii, con la musica nelle orecchie.

Sentii un suono che determinava il termine della corsa. Le porte del treno si aprirono, così scesi dal vagone. Neanche feci un passo che sbattei contro una ragazza dai capelli castani e mi caddero le cuffiette. «Scusa!» Disse lei mortificata mentre io le raccoglievo. Alzando la testa, mi ritrovai magicamente la faccia enorme di Riley davanti. «Hey..» Dissi io immobile. «Hey! Dove stai andando?»
«Da te.»
Facemmo entrambi un gran respiro socchiudendo gli occhi. «Ti devo parlare.» Dicemmo all'unisono.

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Happy Fucking New Year. (cit.)
Cris, lo sai che ti voglio bene? :))
IL RIPOSTIGLIO (belle, it's coming E SAI COSA)
credeteci o no ma il prossimo capitolo sarà proprio RIARKLE.
(Convincetevi però)

Am I Gay? » Girl Meets World.Where stories live. Discover now