Nineteen [R]

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«Poi ti sei ricordata quel sogno?» Mi chiese Maya davanti all'entrata della scuola, anche oggi mantenne la sua promessa. «Sì, ehm..»
«Tesoro!» Lucas arrivò e mi interruppe dando a Maya un bacio sulla guancia. «Hey!» Lo salutò lei mentre io alzavo gli occhi al cielo infastidita.
I due si misero a parlare e a coccolarsi. «Ok, ci vediamo in classe.» Dissi io, nonostante nessuno mi stesse ascoltando. Me ne andai verso la folla che entrava a scuola e la seguii, con la borsa a tracolla in spalla. Davanti avevo i miei compagni di classe Nigel e Wyatt, che non smettevano neanche un secondo di parlare, fu inevitabile per me ascoltare un po' della loro conversazione in quanto io fossi molto curiosa; Wyatt si vantava di essere uscito con qualche ragazza al contrario di Nigel che non era uscito mai con nessuna.
«Eccola lì!» Mi parve di sentire delle voci sussurrare, dietro, non troppo lontano da me.
«Hey Matthews!» Mi chiamò Adam, il ragazzo più fastidioso sulla terra, che si fece strada tra i ragazzi per arrivare esattamente dietro di me insieme al suo gruppo. Guardai in basso, come se bastasse per nascondermi. «Ancora sola?»
«Piccolina.» Missy Bradfords finse di provare pena per me. «Sono più alta di te, cogliona.» Dissi nella mia mente.
«Hey, non rispondi?» Missy mi spinse leggermente con la mano. Continuai a camminare, loro mi seguirono.
«Dov'è Hart? Dov'è Friar? Ti lasciano sempre sola. Sai, forse si sono stancati di te.»
«Forse? Sicuramente! È così noiosa.» Missy mi spinse di nuovo con più forza.
«Fai così pena.» Mi spinse il ragazzo, che mi fece traballare un po' questa volta. Gli altri ragazzi del gruppo risero. «Non ti guardi mai? Sei così brutta e goffa, chi ti credi di essere? Ti senti intoccabile solo perché tuo padre è il tuo professore? Raccomandata!»
Quando Missy, accanto a me, si chinò per vedere la mia faccia, sorrisi falsamente.
«Smettila di essere felice.» Mi spinse ancora verso destra, si mise davanti a me per bloccarmi e tutto il gruppo intorno a me iniziò a sballottarmi da una parte all'altra continuando a spingermi sempre più forte. Li lasciai prendersi beffa di me come sempre. Ero abituata agli insulti, alle risatine e alle prese in giro ma non ad essere spintonata per i corridoi della scuola come se fossi un flipper, non mi avevano mai attaccato fisicamente, non sapevo come comportarmi, così mi arresi completamente, neanche un sorriso mi avrebbe tolto dai guai questa volta. Ero circondata, non potevo andare da nessuna parte.
«Hey! Che cazzo state facendo?» Udii la voce di Maya in lontananza. «Levatevi!» Maya si fece strada tra gli studenti a spintoni. «Riley!» arrivò da me, proprio quando stavo per cadere a terra, mi afferrò, salvandomi un'altra volta, come due settimane fa. «Maya..» mormorai dispiaciuta che lei mi avesse visto in una situazione del genere.
«Non mi avete sentito? Che cazzo state facendo?»
«Oh guarda, Hart è arrivata per salvare la sua amichetta, chi se l'aspettava!» Missy si avvicinò a Maya, guardandola dall'alto verso il basso.
«Bradford, non fare la superiore perché oltre all'altezza non hai niente in più di me.» Maya fece un passo verso di lei, fulminandola con gli occhi.
«A parte un padre?»
«Stai lontana da Riley.» Ignorò la sua domanda.
«Altrimenti?»
«Altrimenti, la droga che ti compra il tuo dolce paparino te la ficco su per il culo.» Maya mi strinse forte la mano e uscimmo di scena, rifugiandoci nel bagno delle ragazze.

«Va tutto bene?» Mi chiese lei appena entrate, stritolandomi con un forte abbraccio. Io ancora scombussolata dall'accaduto le risposi di sì, mentendo.
«Cosa volevano quei coglioni?»
Rimasi in silenzio.
«Riley!»
«Dimmi Maya.»
«È successo altre volte che ti dessero fastidio?» Feci un respiro profondo e buttai la risposta fuori: «Sì.»
«Perché non hai detto niente? Li avremmo presi tutti a calci in culo!» Alzò la voce con evidente preoccupazione per me.
«Non pensavo ci fosse il bisogno di chiedervi aiuto, non volevo disturbare nessuno.» Mantenni un tono piatto e calmo e uno sguardo puntato verso il basso.
«Così avrebbero continuato a darti fastidio? Honey, lo sai che puoi dirci tutto! Non devi neanche pensare che tu sia un disturbo per noi! Tu non meriti questo!»
«Ma è quello che sto ottenendo, quindi suppongo di meritarmelo.»
«No! Smettila di sparare cazzate. Dimmi, da quanto va avanti questa storia?»
Ci riflettei molto prima di aprire bocca e decisi di dirle la semplice verità. «Dall'anno scorso.»
«Cosa?» Maya continuò ad alzare la voce incredula.
«Già, mi dispiace.»
«Ma allora tutti quei sorrisi? Quella felicità? Era tutto..» Abbassò un po' la voce, analizzando la situazione nella sua mente. «Finto.» Finii la frase al posto suo.
«Ti vedevamo sempre così di buon umore... E noi che pensavamo ti stessimo proteggendo..»
«Sbagliavate di grosso.» Mi girai e dandole le spalle, feci qualche passo, allontanandomi da lei. Sarebbe stato il momento perfetto per piangere, se non avessi già finito tutte le lacrime da versare a disposizione.
«Non ci posso credere, sei stata male per tutto questo tempo e non ci hai mai fatto sapere niente.»
«In realtà ho sorriso così tanto che, col tempo, credo di essermi perfino convinta di stare bene.» Maya si avvicinò e da dietro, mi circondò con le sue braccia. La velocità del suo movimento mi spaventò per un attimo ma, subito dopo, capendo si trattasse di un abbraccio, mi sentii sollevata, percepii il calore del suo corpo, chiusi gli occhi beata e misi le mie mani sulle sue. Quel contatto era tutto ciò che mi serviva in quel momento e molto di più, per qualche secondo, sentii il bene che Maya provava per me.
Mi sarebbe tanto piaciuto che quel momento fosse durato più a lungo eppure, fui io stessa a staccarmi da lei, non potevo illudermi, per Maya eravamo solo migliori amiche.
Le dissi che era il caso di andare il classe, stavamo già facendo abbastanza ritardo.

Am I Gay? » Girl Meets World.Where stories live. Discover now