SESTO CAPITOLO...

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Il fatidico sabato sera arrivò con una strana precedenza temporale per Nate. Non credeva che i giorni potessero passare così velocemente.
Sbuffò riportando lo sguardo fuori dall'aula, era ora di pranzo e tutti stavano uscendo dalla classe -ciao Nathan...- lo salutò una ragazza passandogli apposta accanto per poi uscire poi dalla classe. Lui ricambiò con un lieve cenno con la testa e un sottile sorriso appena evidente.
Un piccolo foglio di carta sfiorò le sue mani poggiate sul banco, sorrise di più sapendo chi ci fosse al suo cospetto. Guardò il foglietto: "Sembri stanco... Akira ti crea problemi?" Era incredibile l'affinità fra lei e il ragazzo. Cosa direbbe se sapesse che è proprio lui a gironzolarmi nella testa, ma in modo differente da come potrebbe pensare...?
Scosse la testa rispondendole silenziosamente. La guardò, notando uno sguardo preoccupato è pieno d'ansia -Sto bene Yoko... È solo che...- si prese un po' di tempo per sospirare e pensare ad una buona motivazione -gli studi mi stanno uccidendo...- sperando di risultare credibile, si passò una mano sul collo a mo di esausto, come se sulla schiena stesse portando un peso troppo pesante per le sue spalle mugugnò un po' stanco.
Yoko si sedette nel banco a fianco, col suo solito blocco e la sua solita penna nera. Iniziò a scrivere una lettera dopo l'altra, mostrò il blocco al castano che lesse lentamente -"Verrai alla festa sta sera?"...- sorrise alla ragazza che lo guardava in attesa -ovvio che vengo...- ridacchiò -altrimenti chi ti terrà d'occhio?-.
Yoko alzò gli occhi al cielo sorridendo dandogli una gomitata al fianco.

[...]

Nate si guardava allo specchio, sistemò la camicia bianca con le maniche girate fino ai gomiti, i jeans scuri erano ben attillati, e mettevano in mostra il suo sedere. Si sistemò la chioma castana, cercando di tenerla ferma in un'acconciatura ideale per la serata.
Fatto tutto si guardò nuovamente allo specchio e, dopo essersi definito decente, uscì dal bagno, immaginando solamente cosa lo aspettasse fuori casa.
-Uuh, ma quanto siamo carini...- ridacchiò Akira, poggiato sul divano come le braccia al petto e uno sguardo malizioso in volto.
Nate lo ignorò semplicemente -tornerò tardi...- borbottò prendendo una sua giacca dall'appendiabiti. Le braccia di Akira improvvisamente lo presero in un abbraccio -ich liebe dich- disse ancora una volta. Ultimamente non me l'ha ripetuto spesso... Pensò il castano, lasciandosi abbracciare -idem...- disse come quando capitavano quei rari momenti d'intimità come quello.
La mano di Akira scendeva lungo il suo corpo -non fare stupidaggini- quella mano accarezzò l'intimità di Nate che arrossì, si divincolò immediatamente -non ci provare!- urlò agitato -non provare a sfogare i tuoi pensieri perversi su di me- urlò ancora sempre più paonazzo.
Akira sorrideva guardando il ragazzo -okay, okay... Li sfogherò su qualcun altro, Shonen- alzò le mani come per arrendersi.
Q-qualcun altro? Si domandò il castano sorpreso. -N-no...- sussurrò, il suo sguardo si spense, sentiva gli occhi pizzicare appena mentre qualcosa dentro di lui si sgretolava.
Ma infondo cosa si aspettava? Che non toccasse nessun altro come toccava lui? Magari va anche a puttane.
-Ci vediamo...- disse con un topo più alto e deluso per poi uscire dall'appartamento e camminare verso la stazione per gli autobus.

[...]

Le luci invadevano la stanza insieme alla musica. Una rendeva quasi impossibile vedere, l'altra sentire qualsiasi cosa ti stesse attorno.
Nate non amava i posti affollati e rumorosi come quelli, ma c'era qualcosa che adorava in particolare.
Si diresse direttamente verso il barman, che per fortuna era affollato appena da un paio di persone Incredibile che qualcuno preferisca ballare... Si accasciò al bancone. Il barman, che era distante poco meno di un metro, diede una piccola occhiata a Nate facendogli un cenno con due dita desiderando la sua presenza più vicina.
Di Yoko nessun segno, avrebbe cominciato da solo.
Il bel barman, con un sorriso, si avvicinò al castano -cosa posso offrirti piccolo?- chiese osservandolo attentamente, anche se Nate era troppo stordito da tutto per accorgersi di quegli sguardi.
-Della vodka...- disse sbuffando, il ragazzo annuì prendendo una bottiglia trasparente.
-Io sono Yuri, ma puoi chiamarmi Yui- urlò per farsi sentire sopra la musica, -Nate- urlò a sua volta il castano. Non era particolarmente in vena di nuove conoscenze, continuava a pensare a come e chi Akira stesse toccando.
-Tutto bene?- chiese il barman, Yui.
Nate alzò lo sguardo notando i suoi occhi azzurri che sfumavano su un verde prato. Rimase qualche secondo a guardarli, poi abbassò lo sguardo verso il bicchierino che proprio quel ragazzo gli aveva sistemato di fronte. -Sì- disse a denti stretti annuendo appena, prese il bicchiere e tutto in un semplice gesto mandò giù il contenuto.
-Mmh... Sembra quasi che tu abbia bisogno di qualcosa di più forte della vodka...- disse osservandolo ancora. Cos'è, siamo tutti psicologi oggi?
Evitò un qualsiasi commento -probabile...- ammise appena, mentre guardò il bicchiere vuoto.
Yui sorrise, e prese una bottiglia verde fra le tante,versò quel liquido verde simile alla menta -bevi- consigliò facendogli un piccolo occhiolino, Nate lo guardò ancora, notando che era particolarmente bello.
Non disse niente, ma eseguì ciò che gli era stato richiesto.

Dopo quel bicchiere, ne furono seguiti tanti altri identici, e quasi. Sentì il cellulare vibrare, lo prese dalla tasca dei Jeans, e lesse il nome di chi lo stava chiamando sullo schermo: Akira.
Mise il silenzioso, rimettendo il telefono in tasca. Si starà scopando una troia, perché mi chiama?
Yui era ancora con lui, che gli versava drink dopo drink.
Lo vide diventare più serio dopo aver guardato il telefono e gli domandò cosa avesse, Nate lo guardò, con un sorriso ebete che era l'ultima cosa che avrebbe mai fatto -se la persona che ti piace si scopa qualcun altro... Cosa faresti?- gli chiese biascicando su ogni parola, Yui sorrise, avvicinò il suo viso a quello di Nate -se hai fatto di tutto per averla e, quella persona non ti vuole, la dimenticherei con un'alta- sorrise in modo malizioso mostrando i suoi denti bianchissimi. Un'altra? Di tutto per averla?
Nate si rese conto che, era Akira a fare ciò che Yui aveva appena detto. Aveva provato, tentato e, alla fine, voleva dimenticare.
Nate barcollando provò ad allontanarsi -devo andare...- disse tenendosi la fronte con entrambe le mani, -Hey aspetta...- urlò l'altro. Ma Nate si era già allontanato, uscendo fuori dal locale.

Spazio autrice:
Salve a tutti-- cosa ne pensate di Yui, il barman? TAN TAN TAAAAN
Per chi ha già letto questa storia in passato lo conosce già e abbastanza bene~

Spazio autrice:Salve a tutti-- cosa ne pensate di Yui, il barman? TAN TAN TAAAANPer chi ha già letto questa storia in passato lo conosce già e abbastanza bene~

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Questo è il primo commento del primo capitolo. Risale al 24 maggio del 2016.
Questa storia è vecchissima, lol
Questa storia l'ho riscritta e ririscritta più e più volte... E adesso ci ritroviamo qui, eh... Mado' come passa il tempo--

𝙻𝚘𝚜𝚝 𝚆𝚒𝚝𝚑𝚘𝚞𝚝 𝚈𝚘𝚞 - YAOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora