OTTAVO CAPITOLO...

1.9K 201 23
                                    

C'è troppa luce per i miei gusti... dove..? Dove sono le coperte? Ho bisogno di riparo da questa maledetta luce del cazzo... Mugugnò tastando tutto attorno a lui. Sentì una sottile stoffa, incurvò le sopracciglia e, tenendo gli occhi chiusi, si girò dalla parte in cui aveva sentito quella stoffa. Non m'importa,  qualunque cosa sia... l'importante è che mi copra da quella maledetta luce.
Sentiva qualcosa di caldo oltre quella sottile stoffa, lo tastò con la mano volendo scoprire cosa fosse, ma senza aprire gli occhi. Anche lui era pigro a modo suo.
Aveva molte irregolarità. Lentamente scendeva più in basso incuriosito. Sentì un mugugno ma non era lui a produrlo.
-Se continui così mi eccito davvero...- borbottò divertito qualcuno divertito. Nate spalancò gli occhi nel riconoscere quella voce, urlò vedendo quei capelli bianchi e quel viso troppo vicino al suo.
-Che ci fai in camera mia!?- domandò il castano allontanandosi da lui, Akira si passò una mano fra i capelli mugugnando ancora infastidito e stanco -è piena mattina potresti evitare di urlare almeno?- biasciò quella frase per poi fare uno sbadiglio -e poi questa è la mia camera, Shonen-. Nate si guardò attorno notando che quello che gli aveva detto era il vero -P-perché sono in camera tua?- si chiese spaesato, guardò sotto le coperte notando l'assenza dei pantaloni. Si scioccò ancora di più, fece un urlo più sonoro ma fastidioso per le orecchie di Akira. -Depravato!- uscì fuori dalle coperte creando più distanza, notò che Akira era senza maglia e probabilmente anche lui senza pantaloni.
Nate divenne rosso, si morse il labbro guardando da un'altra parte. Perché mi trovo qui in questo stato?
Akira si mise seduto sul letto, gli prese il polso per poi tirarlo a se e avvicinarlo.
-Non andare via...- lo guardava, ma quello sguardo non era ricambiato dal castano.
Nate guardava la porta, indeciso sul da farsi. -È-è successo qualcosa?- chiese diventando più rosso in viso, la risposta avrebbe deciso per lui.
Akira non sapeva se rispondergli. Aveva paura che avrebbe attraversato quella porta e sarebbe andato via odiandolo ancor di più, se lo odiava già.
-Non...- confessò -lo volevamo, ma...- sussurrò intimorito per la prima volta dalla paura, guardava la sua mano che stringeva il polso di Nate.
Il castano trovando il via libera iniziò ad osservare la chioma bianca di Akira davanti a lui. Avrebbe voluto accarezzare quei capelli, ma si trattenne dal farlo, benché la sua mano prudeva dal desiderio.
-Avevi detto che non mi avresti più toccato- sussurrò deluso per la promessa infranta. -... Fino a quando tu non me lo chiederai- continuò aggiungendo la parte che evidentemente Nate aveva omesso.
La mano di Akira scivolo, fino ad arrivare a quella di Nate, la accarezzò per qualche secondo e poi la prese intrecciando le loro dita.
Nate non si oppose a ciò. Rimase fermo lasciandosi coccolare dai gesti di Akira.
Perché ci sono momenti in cui sembra indifeso? Si chiedeva Nate, mentre lentamente le loro mani diventavano una sola.
-Te l'ho chiesto?- domandò sorpreso ma freddo, -mi sei saltato addosso, non ti avrei toccato altrimenti...- rispose immediatamente Akira, si alzò in piedi incrociando i loro colori -ma non è successo nulla comunque-
Nate rimase fermo, pietrificato da quel rosa rossastro che solo gli occhi di Akira avevano. L'espressione del ragazzo dai capelli bianchi era inespressiva, vuota, fredda. Talmente seria da non sembrare sua.
-Eri così carino- sorrise, rompendo quella serietà -ti guardavi attorno pieno di gelosia per me...- avvicinò il suo viso -nessuno è mai stato geloso per me Shonen, non così- sussurrò mentre le loro labbra erano vicine.
Nate guardava le sue, sottili ma perfette.
Perché vuole uno come me? Perché vorrei uno come lui? Bipolare e pigro!
Ma... Lo voglio...? Cosa direbbe Yokohono?
Nate rimase sospeso fra i suoi pensieri. Notò che quelle labbra si serrarono, alzò lo sguardo, notando gli occhi tristi e spenti di Akira. Le loro mani si sciolsero.
Nate era confuso, perché all'improvviso ha cambiato umore? È bipolare ma... Non credevo così tanto.
-Meglio se vado...- sussurrò Akira allontanandosi, fece il giro del letto e uscì fuori dalla stanza, in silenzio. Lasciando Nate da solo.
-Ma... Perché...?- sussurrò incerto, guardando la porta da cui il ragazzo dai capelli bianchi era uscito.
Mi sento come se... Mi mancasse un'ala per volare...

𝙻𝚘𝚜𝚝 𝚆𝚒𝚝𝚑𝚘𝚞𝚝 𝚈𝚘𝚞 - YAOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora