DICIANNOVESIMO CAPITOLO...

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Yoko trascianava Nate fuori dalla scuola, mentre lui confuso non sapeva cosa dire. Perché mi ha trascinato via in quel modo? Si lasciò trasportare fino a quando, finalmente, si fermò fuori dalla scuola.
-Yoko ma che ti prende?- borbotta il ragazzo confuso. Lei lo fulminò con lo sguardo e poi si incamminò verso casa. Era evidentemente arrabbiata, mentre i suoi passi erano sempre più pesanti e tesi. Nate non perse tempo per affiancarla meglio che poteva.

Il silenzio veniva interrotto solo dal rumore dei loro passi.
Lei imbronciata guardava dall'altra parte del marciapiede, le persone, i bambini, gli anziani, i cani... Qualsiasi cosa che non fosse Nate. Lui teneva le mani in tasca mentre si interrogava su tutto quello che non comprendeva. Perché si comportano in modo strano...? Anche Yoko adesso... Sarei dovuto rimanere a casa con Akira...
La guardò con la coda dell'occhio, notando un piccolo sorriso mentre guardava due bambini che si prendevano per mano. -Sei arrabbiata con me per caso?- domandò il ragazzo preso dall'amarezza. Lei lo guardò scuotendo la testa e negando.
Alzò il viso verso l'alto e sentì una goccia scontrarsi contro il suo viso. Afferrò velocemente la mano di Nate e incominciò a correre mentre la pioggia diventava sempre più violenta contro di loro. Bagnandoli quasi completamente.

Per loro, sembrava che quei secondi non passassero sotto quelle gocce cristalline. Il profumo caratteristico della pioggia gli invadeva le narici mentre la pioggia non accennava minimamente a fermarsi o dare tregua, ne i due avrebbero voluto terminare quella corsa. Ma quello che molti chiamano destino decise che la metà non era più poi così lontana.
Arrivarono nel condominio, davanti al portone, che per qualche ragione era chiuso, e si sistemarono sotto quella piccola muratura che gli permetteva di mettersi al riparo. Yoko era vicina a Nate, tanto da poter sentire il suo respiro. Si guardavano negli occhi.

In quel momento, e per la prima volta, Nate vide qualcosa di Akira in lei. La forma degli occhi, le labbra... Piccoli dettagli che prima non aveva notato.

I capelli  bagnati, da dove le gocce scivolavano attirate dalla gravità per poi atterrare sulle Converse nere di lei, -Yoko...- sussurrò il ragazzo, mentre lei provava ad avvicinare il suo viso a quello di lui. Nate sapeva perfettamente cosa stava per accadere, doveva allontanarla... Ma improvvisamente gli vennero in mente le parole di Yuma. Il modo con cui la guardo... Perchè? Come la guardo...?

I vetri oscurati del portone al loro fianco, non rivelava il suo interno. Ma nascondeva qualcosa...
Quegli occhi rossi, colmi di dolore, osservavano masochisti la scena. Il cuore se infranto o ferito non faceva alcuna differenza. Era come se fosse esploso, e le schegge si fossero conficcate nella carne. Niente sangue, ma solo un gran dolore. Quasi un'agonia.
E, quando vide le loro labbra unirsi, chiuse gli occhi e si voltò. Gli occhi divennero davvero rossi, ma non per le iridi, ma per le lacrime che provava a nascondere sotto quell'accumulo di capelli bianchi.

Nate si allontanò velocemente da Yoko.
Non aveva ricambiato il bacio, o il calore che trasmetteva.
-Yoko... sei la mia migliore amica...- disse guardandola dolcemente -non posso desiderare di meglio da te...- la verità era che era troppo tardi, la sua mente, il suo cuore e il suo corpo desideravano ininterrottamente qualcun altro. Qualcuno a cui Yoko assomigliava, un minimo certo, ma non era lui.
La ragazza lo guardava con comprensione ma anche tristezza. Annuì sforzando un sorriso.
Akira non aveva tutti i torti, ma è lei a provare qualcosa per me. Non io...

Sentiva il cuore battere, per qualche strana ragione, c'era una strana ansia.
-Vado a prendere un ombrello e ti accompagno a casa- le passò una mano sulla spalla col fare fraterno e le fece un piccolo dolce sorriso. Strinse le chiavi, per poi entrare dentro il palazzo.

𝙻𝚘𝚜𝚝 𝚆𝚒𝚝𝚑𝚘𝚞𝚝 𝚈𝚘𝚞 - YAOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora