UNDICESIMO CAPITOLO...

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Nate aprì lentamente gli occhi. Riconobbe subito la stanza in cui si ritrovava. Di nuovo nella sua stanza...
Si girò con l'intenzione di guardare Akira dormire. Ma lui non c'era... Tastò le lenzuola, la parte del letto dove il ragazzo dai capelli bianchi sarebbe dovuto essere era vuota.
-Akira...- sussurrò assonnato, affondò il viso sul suo cuscino, dove l'unica cosa rimasta era il suo profumo.
Aspirò profondamente assaporando quel leggero profumo... Vaniglia... Mmh... Mi piace la vaniglia...
Prese il cuscino e lo strinse a se, volendo inalare ancora quel dolce profumo. Si accoccolò ad esso, lo strinse ancora non volerlo lasciar andare... Non lui... Non quel cuscino che profumava di...
Fermò i suoi pensieri, aprì gli occhi, guardava il vuoto. Bloccato e confuso da se stesso e dai suoi stessi pensieri. Cosa sto facendo? Sto davvero tenendo stretto il suo cuscino perché mi ricorda lui...? Lo strinse ancora a se, sentendolo soffice più di qualsiasi altra cosa.
No... Non è per questo... È solo per la vaniglia... È per quella... Provò a convincere se stesso di ciò, desiderando che fosse la verità. Che non si stesse sbagliando.

Chiuse ancora gli occhi, ispirando quel profumo. Non gli importava della verità che provava a negare, non gli importava di tutto il resto. Voleva solo godersi quel momento, quel l'attimo che profumava di vaniglia.
-Quanto vorrei che stringessi me così...- sentì la voce di Akira, era malinconica e dolce, fu come una carezza al cuore di Nate.
Il castano aprì piano gli occhi guardando Akira ai piedi del letto, lo stava osservando mentre credeva che dormisse.
Un sorriso, malinconico come la sua voce, allo stesso tempo sembrava addolcito.
Distolse lo sguardo guardando il muro alla sua sinistra -sei sveglio...- sussurrò in imbarazzo, Nate notò un leggero rossore nelle sue guance, rimase incantato nel guardarlo, quello era un lato di Akira che non aveva mai visto. Cos'altro mi nasconde questo ragazzo...?

-Dov'eri?- chiese con la voce impastata dal sonno, Akira diventò ancor più rosso e Nate si stava davvero perdendo. Probabilmente non avrebbe ascoltato niente di quello che gli avrebbe detto.
-S-stavo preparando la colazione- borbottò imbronciato, mentre quelle guance non intendevano cambiar colore.
Ha davvero preparato la colazione? Si è alzato? Dal letto? Da questo morbido letto?
In quel momento capiva la pigrizia di Akira. Il suo letto era così morbido che avrebbe dormito per sempre.
-Mmh...- mugugnò accoccolandosi al cuscino, respirò il suo profumo. -Hai davvero cucinato?- domandò in modo freddo e stanco, anche se era sorpreso.
Akira strinse la mascella -beh cosa credi? Vivevo da solo una volta...- borbottò mettendosi le braccia al petto.
Nate lo osservò, i ruoli sembravano invertiti. Questa volta, Akira arrossiva e si arrabbiava sotto lo sguardo di Nate.
Il ragazzo si alzò lentamente dal letto, fra le braccia teneva ancora quel cuscino. Camminò verso la cucina, gli occhi socchiusi poiché il sonno non lo aveva ancora lasciato andare. Oh Morfeo... PERCHÉ MI PERSEGUITI!?
Arrivò in cucina e prese la sedia, ma prima ancora di sedersi il campanello suonò. Nate camminò verso la porta, ma Akira l'aveva preceduto. Vide la porta aprirsi mentre una allegra biondina saltò dentro casa.
Corse subito verso Nate abbracciandolo, nonostante il cuscino. La ragazza si allontanò dandogli uno dei suoi soliti bigliettini, Nate rise leggendo. La sua prima risata di quel giorno...
Akira li guardava tristemente, ammirando e invidiando quel tipo di legame. Yoko guardava Nate come se fosse l'unico, mentre lui sorrideva leggendo quel figlio fra le sue mani...
Eppure... Credeva che sarebbe stato suo.
Invece non ricorda neanche cos'era successo la notte precedente.
Si sentiva così bene, mentre lo baciava. Non lo stava sottomettendo, lo stava amando più di come non aveva mai fatto...
Ma forse aveva sbagliato.

Yoko saltellava allegramente dedicando tutta la sua attenzione al suo migliore amico. Per un secondo smise e si voltò finalmente verso Akira. Mosse un paio di volte le dita semplicemente per chiedergli la direzione del bagno.
L'albino dopo averle dato le indicazioni, la guardò fino a quando non scomparì del tutto al piano di sopra. Lì, il suo sguardo cadde sull'unico ragazzo che era rimasto con lui.
Osservò quel viso, ancora assonnato mentre stringeva prepotentemente il suo cuscino. -Ti ricordi di ieri sera?- domandò con amarezza, vedendo il viso del ragazzo muoversi da destra a sinistra abbassò lo sguardo tristemente. Non riusciva a guardarlo negli occhi, come poteva?

-Eri così carino- sorrise, rompendo quel piccolo silenzio che si era andato a creare -ti guardavi attorno pieno di gelosia per me...- Akira avvicinò a lui -nessuno è mai stato geloso per me Shonen- sussurrò mentre le loro labbra erano vicine. Nate guardava le sue mentre Akira faceva la stessa identica cosa con quelle di Nate.
-Nathan...- per la prima volta pronunciò il suo nome, alzò lentamente le mani avvicinandole al suo viso, sfiorandogli le guance, ma senza toccarlo davvero.

-Y-Yoko...- sussurrò Nate, senza neanche un vero motivo. Akira serrò le labbra sentendosi ferito nel cuore. Nate alzò lo sguardo, notando gli occhi tristi e spenti dell'altro, mente le sue mani si abbassavano lentamente.
Nate sembrava confuso, ma Akira non volle guardarlo negli occhi, non volle vedere quel loro colore. -Meglio se vado...- sussurrò Akira allontanandosi, fece il giro della stanza e uscì fuori di casa, in silenzio. Lasciando Nate, non poteva immaginare la voragine dentro Akira, il dolore e il vuoto che si erano creati.
Nate non avrebbe mai provato niente per lui, perché nel suo cuore c'era già qualcuno...

L'albino alzò lo sguardo, distogliendolo dal vuoto che lo avvolgeva. Stavano parlando e ridendo. Nate rideva... La sua risata era una melodia per le orecchie di Akira.
Quel castano... Quel semplice castano non aveva la minima idea di cos'aveva provocato nel suo coinquilino. Non aveva alcuna idea di cosa Akira voleva fare per lui... A come stava male... A come avrebbe chiuso gli occhi e l'avrebbe lasciato alla persona che amava di più. Sua sorella.

𝙻𝚘𝚜𝚝 𝚆𝚒𝚝𝚑𝚘𝚞𝚝 𝚈𝚘𝚞 - YAOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora