VENTUNESIMO CAPITOLO...

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L'alcool scorreva senza fermarsi. I bicchieri di Vodka tanti quanto quelli di Tequila, insieme ad altre sostanze alcoliche. Ma Akira non sembrava mostrare cenni di torbidità.

-Il piccoletto ti ha spezzato il cuoricino?- domandò ridacchiando, Akira alzò lo sguardo, guardandolo male -cosa te lo fa pensare occhi belli?- teneva in mano un bicchiere in vetro, con dentro del ghiaccio un liquido color miele. -Occhi gonfi e rossi...- sussurrò Yui avvicinando il suo viso a quello di Akira -O hai pianto oppure non hai dormito...- poggiò la guancia sulla mano, osservando Akira in particolar modo le sue labbra. -Ti sei ridotto di nuovo così... Dopo quello che è successo con lui, non hai ancora imparato la lezione... Se stato sveglio tutta la notte non è vero?- fece una voce strana pronunciando l'ultima frase, simile a quella che si fanno ai bambini.

-Ooh... il mio povero piccolo Akira... sei stato sveglio tutta la notte per quel piccoletto...- sussurrò addolcito. Sospirò allusivo -se solo fosso rimasto con me... il tuo cuore non sarebbe in frantumi di nuovo...- con le dita iniziò a giocherellare con i suoi capelli. Akira iniziava a vedere sfocato, mentre la testa gli girava leggermente. L'alcool iniziava a fare il suo effetto.

-Il tuo cuore sarebbe intatto con me...- sussurrò per poi sfiorare le sue labbra -niente più dolore...- sussurrò in modo dolce e malizioso -io posso renderti felice, posso farti tornare il sorriso, come ho già fatto- sistemò le dita sul suo mento, tirando su il suo viso per guardarlo meglio.

Gli occhi che vedeva, che credeva fossero ancora accesi e pieni di vita, in verità erano spenti e vuoti. Privati da ogni felicità, ogni sentimento, ogni ragione di vita. L'unica cosa che gli rimaneva era l'alcool. Bevve l'ultimo sorso lasciandosi andare alla pena di quei secondi. Se si sarebbe guardato dall'esterno, si sarebbe fatto schifo e avrebbe detto 'Pensa a Nate'. Ma era proprio quel pensiero a spingerlo a fare ciò che faceva.

Si alzò dal bancone dov'era poggiato, guardo Yui che a sua volta ricambiava lo sguardo. -Andiamo a casa tua...- sussurrò con la voce rauca presa dalla frenesia dell'alcool. Yui annuì soddisfatto, disse due parole al ragazzo accanto a lui, che annuì in semplice risposta. Uscì fuori dal bancone raggiungendolo.
-Andiamo...- il tono malizioso non dava spazio ad altro. Akira lo seguì senza ribattere o contraddirsi. Voleva disfarsi del suo dolore e, in quel momento, qualsiasi modo sembrava quello giusto.

Arrivati all'appartamento Yui iniziò a baciarlo con tutta la passione che aveva accumulato nel tempo. L'ultima volta che aveva assaporato sul serio le sue labbra.
-Dimmi cosa vuoi- sussurrò Akira, immaginò grandi occhi di Nate, passò le mani fra i capelli che immaginava fossero color cioccolato. Ma quello non era il suo sapore. Quel sapore era amaro, troppo amaro. Quello di Nate era più dolce, più saporito. Un sapore che nessun altro poteva avere. Dischiuse le labbra, infilando la lingua. Sistemò le mai sulle guance, non erano calde, colorate da quel solito rossore tipico che causavano i suoi baci. C'era qualcosa di strano, qualcosa di sbagliato in quel momento. Lo sentiva, lo sapeva. Ma continuava.
-Shonen dimmi che cosa vuoi...- iniziò a baciargli il collo, assaporando il sapore della sua pelle. Anche lì, il sapore era diverso. Si chiedeva se fosse stato a causa del bacio con Yoko. Era stata lei a cambiare il suo sapore, a cambiare lui. -Nate... Perché l'hai baciata...- domandò con amarezza sentendo il cuore cedere ancora. Le mani di Yui gli avvolsero il viso alzandolo -Akira sono io... sono Yui. Ama me.- sussurrò il ragazzo, sperando invano di continuare.

-Dov'è Nate?- domandò il ragazzo dai capelli bianchi -dov'è il mio Shonen?- chiese ancora. Il biondo scosse la testa -ci sono io...- sussurrò provando a rassicurarlo, avvicinò il suo viso a quello di Akira baciandolo. Ma Akira si rifiutò, fece un broncio disapprovando quelle sue parole -io voglio Nate...- lo spintonò via, allontanandolo. -L'ha baciata... mi aveva detto che non provava niente per lei, ma l'ha baciata- iniziò a parlare, quasi delirare -perché mi hai mentito?- domandò a qualcuno che non c'era. Barcollava verso il lungo corridoio, camminando senza meta -Shonen!- urlò quel soprannome, cercandolo -Shonen dove sei?- urlò nel vano tentativo di farsi sentire da Nate. Camminò fino ad arrivare al bagno, si inginocchiò davanti al water, sentendo la nausea salire. Iniziò a vomitare, e ad ogni pausa, c'era solo una cosa che riusciva a dire, un solo nome: -Nate-.

La mattina seguente Akira si svegliò con un gran mal di testa, si passò una mano da davanti al viso mugugnando per il dolore. Provò ad alzarsi. Aveva ancora i capelli sporchi e i vestiti del giorno precedente. Scansò via lenzuola, si guardò attorno e capì subito dove si trovava. Il problema era che non ricordava niente.
-Yui- urlò provando ad alzarsi e, barcollando, arrivò in cucina. Conosceva quel appartamento come se fosse il suo. Trovò il biondino seduto mentre sorseggiava una tazza di caffè appena fatto. Il suo profumo era talmente forte che si sentiva in tutta la stanza.
-Cos'è successo?- dentro di se pregava che non fosse accaduto ciò che si immaginava -sarebbe dovuta essere una notte di fuoco...- bofonchiò il biondo -ma tu non hai fatto altro che vomitare e chiamare quel piccoletto...- bevve un sorso del suo caffè -a quanto pare ti ha rammollito per bene...-. Akira ignorò l'aspro commento pensando solo al suo Shonen.

-Ha chiamato...?- rispose alle domande silenziose del ragazzo. -Ieri sera, mentre tu eri bello che addormentato sul mio letto- disse con poca soddisfazione nella voce. Akira si preoccupò all'istante, potendo solo immaginare le parole e il modo con cui aveva parlato al castano. Sbuffò, tornando nella camera da letto. Il mal di testa era l'ultimo dei suoi pensieri.
Si affrettò a prendere le sue cose, avvicinandosi alla porta -vai da lui?- chiese leggermente irritato. Akira lo guardò -dove dovrei andare?- gli chiese, -Akira... Vuoi davvero tornare di nuovo in quelle condizioni? Non ti ricordi cos'è successo? Non ricordi lo stato con cui ti trovai?- Yui questa volta era sincero e preoccupato -ti aveva già ferito lui, vuoi che lo faccia di nuovo un moccioso?- il biondo sospirò, alzandosi da quella sedia -rimani con me...- gli propose.

Si guardavano dritto negli occhi -sì- rispose semplicemente -anche se rimanessi qui... Sarei infelice. Preferisco stare col cuore a pezzi che distante da Nate- uscì chiudendosi la porta alle spalle e, senza esitazione, percosse la via per tornare a casa.

Per quanto dolore sentisse, non poteva incasinarsi con Yui, non poteva fingere o impedire a Nate di essere felice, anche se significava lasciarlo a Yoko.

Spazio autrice IMPORTANTE:

Heilà gente- Siete curiosi riguardo all'altra persona? Beh, se lo siete, ho deciso che pubblicherò una specie di prequel basato su Akira (prima di Nata) e questa fantomatica persona (molto signiicativa nel passato di Akira) ouo

Cosa ne dite? Vorrei dei pareri sinceri--

𝙻𝚘𝚜𝚝 𝚆𝚒𝚝𝚑𝚘𝚞𝚝 𝚈𝚘𝚞 - YAOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora