Capitolo sedici

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Evan ha prenotato in un ristorante sul lungomare e davanti alla cameriera chiede di aggiungere un altro posto a tavola. Per Harry.
Speravo scherzasse quando diceva che voleva cenare con noi e invece eccolo qua. Da quando abbiamo lasciato la roulotte non mi ha mai lasciato il fianco né perso di vista.

Sto cominciando a stufarmi di questa storia di marcare il territorio.

- Allora.. che cosa prendete? Io credo che prenderò il tonno impanato.

È surreale questa situazione. A disagio mi muovo sulla sedia e do una sbirciata al menu poi guardo i due ragazzi seduti ciascuno a un lato da me.
Anche Evan ha lo sguardo sul blocchetto dei piatti mentre Harry, di sottecchi, lo guarda in cagnesco.
È brutto come l'atmosfera di questo ristorante possa essere rovinata dalla tensione e dal disagio che circonda il nostro tavolo. Vicino a noi tutti sorridono e chiacchierano allegramente, i bambini restano affascinati dai tre acquari ospitanti diverse specie colorate di pesci.

- Io vado sul leggero, non ho molta fame. Prendo solo un insalata di frutti di mare. Tu, cosa vuoi, piccolo?

Mormoro di prendere anche per me lo stesso piatto prima di chiudere il menu e riappoggiarlo sul tavolo. Harry fa un sorriso compiaciuto della serie: "hai visto, sono perfetto per lui, ci piacciono le stesse cose!". E questo non fa altro che alimentare la mia arrabbiatura nei suoi confronti.
Un cameriere passa a prendere le ordinazioni e guarda me con una faccia indescrivibile. Un misto tra ammirazione, probabilmente per averci riconosciuti e ilarità o confusione - non saprei dirlo -per la situazione. Avrà di certo capito anche lui che non si tratta di una cena amichevole.

Per tutta la serata Harry non fa altro che cercare di baciarmi, fare allusioni su di noi e su quello che facciamo in privato e pungolare Evan che non si azzarda a rispondere a nessuna delle provocazioni ed io penso di adorarlo per questo.

- Non vedi che non vuole - dice abbastanza ad alta voce tanto da far girare le teste dei due tavoli vicino. Questa è l'ennesima volta in due ore che allontano il collo da uno degli assalti delle labbra del cantante.

- Non vuole lui o ti dà solo fastidio che lo faccia? - lo schernisce Harry alzando un sopracciglio. E di nuovo da due ore a questa parte vedo il muscolo della mascella di Evan contrarsi per la rabbia.

- Senti, Styles perché non dici le cose in modo chiaro? Mi sono rotto di tutto questo! - sbotta.

- E tu perché non la smetti di guardare Louis come se te lo volessi scopare?

- Harry!

Sono sconcertato. Non può averlo detto sul serio. Ma che diavolo gli prende? Dov'è finito il Harry Styles di cui mi sto innamorando?

- E anche se volessi farlo?

- Evan!

Strabuzzo gli occhi. E, io che pensavo che almeno lui non si comportasse da scemo. Oramai anche abbiamo attirato l'attenzione di altri tre tavoli.

Ma loro decidono di ignorarmi e continuare a battibeccare. Una cupa risata esce dalle labbra del cantante. - Non riesci proprio a trovarti un ragazzo che non sia stato prima con me?

- Ancora con questa storia, Styles. Mettici una pietra sopra, dannazione!

Quale ragazzo? E quale storia?

- Non finché non ti vedrò scodinzolare dietro ad un'altro che non sia Louis.

- Che c'è, hai troppa paura che venga scelto io e non tu? Di nuovo.

Il sorriso saccente di Evan non mi piace per niente. E sto cominciando a capire il motivo per cui i due non si piacciano.
L'attore deve aver soffiato il ragazzo a Harry, proprio come è successo tra me, Luke e Loren.
Un'ondata di disgusto monta nei suoi confronti: so cosa si prova quando pensi che la persona che ami in realtà non si cura minimamente di te ed anzi, ti inganna senza provare un minimo di rimorso.
Improvvisamente la mia rabbia verso Harry evapora.

Love Contract |Larry VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora