Capitolo diciassette

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Lo accolgo con le braccia incrociate all'altezza del petto e un'espressione gelida. Anche se ho deciso di parlargli non ho mai detto che l'avrei perdonato subito; prima deve dimostrarmi che mi posso davvero fidare, affidare a lui.
Harry entra con le mani nelle tasche e si avvicina fino ad arrivare a pochi passi da me. I suoi capelli castani sono arruffati segno che deve esserseli passati più volte tra le mani e non mi riesce difficile immaginare mentre lo faceva camminando avanti e indietro di fronte alla roulotte in attesa che gli rispondessi.
Il ciuffo sempre ad adornargli la fronte e come sempre devo stringere le dita a pugno per trattenermi dalla voglia di spostarglielo.

Invece, osservo silenzioso i suoi movimenti, mentre muove un altro passo nella mia direzione e alza la mano per prendermi una ciocca castana e giocarci. Il suo sguardo si fa pensieroso mentre probabilmente rimugina su cosa dirmi e rimaniamo così per diverso secondi. Alla fine smette di giocare con i miei capelli e appoggia la mano sulla mia guancia. Il suo sguardo si sposta sul mio. Verde contro azzurro.

- Sei tanto arrabbiato? - mi chiede con cautela tenendo il tono di voce basso come se mi stesse confidando un segreto. Non era certo la prima cosa che mi aspettavo che dicesse ma non fa niente, ormai ho capito che non riuscirò mai a capirlo.
Faccio per rispondere ma il mio cellulare prende contemporaneamente a squillare. Volto la testa verso il comodino ed è una fortuna questo piccolo imprevisto dato che mancava poco mi sarei lasciato cullare dal calore della sua mano sulla mia pelle. Come sempre è incredibile come la sua sola vicinanza riesce a farmi dimenticare tutto.

Leggendo il nome del mio manager decido di ignorare la chiamata. So già quello che mi dovrà dire e deduco che le foto del ristorante siano già in rete. E chissà quali storie saranno state montate in queste prime ore. Ma non mi importa, ora voglio solo pensare a riparare le cose con Harry perciò riporto la mia attenzione a lui.

- Si - rispondo in un sussurro rispondendo alla sua domanda.

- Tanto da chiuderla qui?

- No.

Osservo il suo petto abbassarsi ed alzarsi mentre tira un profondo respiro di sollievo. Il suo pollice comincia a disegnare cerchi sulla mia guancia facendomi sciogliere lentamente. È inutile, non riuscirò mai ad essere pienamente arrabbiato con lui, figuriamoci fingere di esserlo. E considerando l'effetto che mi fa, ancor meno sarei mai in grado di lasciarlo.

Mi sto innamorando di lui sempre di più.

- Mi perdoni?

L'ho perdonato non appena ha varcato la soglia con quell'aria pentita quindi non gli rispondo. E so che anche lui l'ha già intuito ma apprezzo il fatto che me l'abbia chiesto senza darlo per scontato.

- Ero tremendamente geloso e quando sono geloso tendo a non ragionare con il cervello. E mi comporto da stupido.

- Un grandissimo stupido.

- Già - mormora. Annuisce accennando un sorriso che fa sorridere anche me.

- Che è successo tra te e Evan? - chiedo mordendomi il labbro.

La curiosità mi sta consumando. Ho intuito qualcosa ma voglio sapere tutta la storia. Almeno questo darà un senso al suo comportamento di qualche ora fa.
La domanda sembra sorprenderlo tanto che il pollice che mi accarezzava per un attimo si ferma, il suo sorriso si trasforma in una specie di smorfia e i suoi occhi verdi si spengono di colpo. Ma dura tutto per una frazione di secondo poi sembra ritornare normale. Lo invidio per il modo in cui riesce a mascherare così bene le sue emozioni, io riesco a farlo solo di fronte alla camera. E forse anche questo è uno dei motivi per cui la mia vita privata è un disastro.

- Conosci Logan Lerman *, giusto? - domanda lui. Annuisco in risposta. Logan è anche lui un attore ed è stato uno dei candidati per il ruolo come protagonista per Moonshine. Ci siamo incontrati più di una volta agli eventi mondani e ci saremo scambiati si e no qualche parola ma mi è sembrato subito una persona simpatica. Ammiro molto il suo talento recitativo.

- Lui è stato quello che posso considerare la mia unica e vera relazione - confessa. E un po' mi offende che la consideri l'unica visto che quello che c'è tra noi può essere considerato una relazione ma mi rendo conto che in realtà ci stiamo ancora frequentando. Così annuisco per farlo continuare.
- Non starò a raccontarti tutto nel dettaglio, in poche parole stavamo già da un po', un bel po', insieme ma io ero ancora agli inizi della mia carriera con i Criminal e quindi ero impegnato con le varie tournée per i concerti di apertura mentre lui era già molto conosciuto e aveva ottenuto l'ingaggio per un film come protagonista. Era una storia d'amore in cui doveva recitare insieme ad.. Evan.

Si interrompe un attimo. Immagino che questo sia il punto in cui le cose cominciano a mettersi male, anzi lo so per esperienza. Sospira e distoglie lo sguardo dal mio guardando un punto davanti a sé come se improvvisamente fosse stato invaso dai ricordi. Lo lascio fare, conosco quella sensazione. Succedeva anche a me di estraniarmi in qualche modo mentre raccontavo di come avevo trovato Loren e Luke insieme; rendeva dirlo ad alta voce meno doloroso.

- Un giorno decisi di andarlo a trovare sul set per fargli una sorpresa. Volevo dirgli che l'amavo. Immagina la mia di sorpresa quando l'ho trovato con la lingua di Evan ficcata in bocca. Colti sul fatto mi disse che non mi voleva più già da tempo ma che me l'avrebbe detto solo quando avessi finito la tournée per non compromettermi. Mi disse che aveva scelto lui, che si era innamorato di lui.

- È per questo che ti sei arrabbiato così tanto quando ti ho detto cosa mi fosse successo con Luke. Tu mi hai capito.

Ora capisco il motivo del suo scoppio d'ira di due settimane fa durante la gita in barca e del perché era stato così restio a parlarne il giorno dopo. Ha vissuto personalmente cosa si prova ad essere traditi e mi ha capito perfettamente.

- E oggi è stato un po' come rivivere tutto con te. Per questo ho reagito così male. - aggiunge. - Avevo paura che scegliessi lui e non potevo sopportarlo visto quanto tengo a te.

Queste ultime tre parole le pronuncia così lentamente e in modo così intimo contro le mie labbra che per un momento temo che mi cedano le gambe dall'emozione.
I suoi occhi brillano nei miei e mi pento di tutto ciò che ho pensato su di lui. Rachel aveva ragione. Ho tratto delle conclusioni affrettate senza ascoltare la sua versione che invece mi ha fatto capire molto di più. Se fosse successo a me di rivivere una situazione anche lontanamente simile al momento in cui ho scoperto del tradimento avrei reagito nello stesso modo. Sono stato uno sciocco.

Così lo bacio.

Lui reagisce quasi subito muovendo la lingua e scavando in profondità nella mia bocca. Ci stacchiamo per riprendere un attimo fiato.

- Scusa - mormoro.
Appena prima che lui riallacci le sue labbra alla mie.

* qualche capitolo fa ho cambiato il nome di un'attrice con quello di Logan. Poichè l'attrice è la stessa ho deciso di cambiarlo di nuovo con Logan Lerman, anche se lui non è gay e sposato con la sottoscritta

Love Contract |Larry VersionWo Geschichten leben. Entdecke jetzt