02.

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Camminai verso l'ufficio del capo con uno strano presentimento.

Strinsi le nocche delle mani fino a sbiancarle completamente, dopodiché bussai deciso sulla superficie di legno laccato, emettendo tre suoni sordi.

«Prego.» disse la voce risoluta del capo Payne.

Entrai con finta tranquillità, salutando educatamente lui e... Styles?

Era in un angolo dell'ufficio, poggiato di spalle al muro con il suo solito ghigno che avrei tanto voluto strappargli a suon di...

Quando mi voltai verso di lui il mio sorriso scemò in una smorfia. Lui si passò una mano fra i fluenti ricci color cioccolato, ignorando il mio sguardo e volgendo l'attenzione al capo.

«Come ben sapete vi ho convocato qui per parlarvi del caso.» disse incrociando le dita e spostando il suo sguardo serio da me ad Harry. In seguito sospirò sbuffando una risata. «Ho un piano. Vi recherete ad Holmes Chapel, sede di questi grandi truffatori, e dovrete restare in una casa in incognito. Come due normali coinquilini...»

Spalancai gli occhi azzurri, prendendo il ponte del naso fra l'indice ed il pollice.

Non avrei sopportato Harry nemmeno un giorno!

«... Per sei mesi.» aggiunse alla fine tossicchiando un po'.

Fu li che rischiai di avere un mancamento.

«Cos- Io... Non capisco!» ulrlai con le mani a stringere i capelli che si sarebbero staccati da cuoio capelluto se non mi fossi fermato. In preda al panico cercai di fare dei lunghi respiri.

«Non se ne parla. Non andrò a vivere nella stessa casa con questo qua.» disse Styles indicandomi con aria di superiorità, guardandomi dall'alto in basso, evidenziando il fatto che non fossi molto alto.

Sbuffai con un sorriso ironico e le gote rosse.

«Casomai sono io a non poter sopportare una giraffa che gira per casa.» dissi stizzito incrociando le braccia al petto.

Ci guardammo in cagnesco per pochi secondi.

«Preferite perdere il vostro lavoro? A voi la scelta.» disse il capo mettendo su uno sguardo maligno che mi fece rabbrividire.

Incredulo scossi la testa sperando che fosse solo un incubo, ma poi una risata cristallina e roca invase le mie orecchie.

Mi girai verso Harry incenerendolo con lo sguardo.

«Avanti Louis. Scommetto che sarà divertente!» disse con uno sguardo carico di malizia che presi come un avvertimento. Si avvicinò posando una mano sulla mia spalla.

«Questo è lo spirito giusto!» disse il capo entusiasta.

Roteai gli occhi stralunato da quella situazione.

Cacciando con uno schiaffo la mano di Harry, che ebbe uno strano effetto su di me, finsi un sorriso e mi voltai per andare fuori a prendere un po' d'aria fresca.

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Ero ancora lì con le mani a stridere sul viso, con tutti i miei vestiti completamente sparsi sul letto e le ante dell'armadio spalancate.

«Stupido Payne!» imprecai sotto voce, iniziando a selezionare tutti gli indumenti: Quelli da mettere per casa, quelli per uscire, gli abiti sportivi ed altri abbinamenti.

Portai con me anche gli occhiali a vista. Non li mettevo mai al lavoro, ma a casa erano indispensabili, dato che avevo un debole per la lettura e sforzare troppo gli occhi, mi faceva venire il mal di testa.

"UNDERCOVER" -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now