12.

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Scelsi un film poliziesco tanto per cambiare tema, quando il poliziotto sparó al braccio del rapinatore che teneva un ostaggio capì che era una grandissima cazzata. Se lo avessi fatto io, ad esempio, sarei andato in galera come minimo. Non esiste che si spari senza difendersi o con addirittura un calibro maggiore rispetto al rapinatore.

"Falsi!" Imprecai alla tv come se potesse ascoltarmi e riferire le mie parole al regista, sembravo una vecchia bisbetica ma poco mi importava.

"È così che passi il tempo?"

Sobbalzai per lo spavento, mi voltai con sguardo truce verso Harry che se la rideva beatamente.

"Si vede che tu e il regista dovete essere parenti"
dissi con un sorrisino stronzo stampato in faccia,

"Dobbiamo fare la spesa"
disse cambiando discorso osservando il frigo quasi vuoto.

"Compra il cioccolato fondente e quello bianco, non ti azzardare a prendere il cioccolato al latte. Poi voglio la frutta, tanta frutta, tranne il mango. Ho paura del mango" dissi serio

Harry scosso dal mio monologo sfoggió un espressione a metà tra il divertito e il rassegnato

"Perché dovresti avere paura di un mango?" Disse preparandosi a sentire la cazzata del secolo.

"Da piccolo Cghjagb.." dissi guardandomi in torno

"Eh?"

"Da piccolo sono inc-cjdaagbjgknh"

"Louis non ti capisco se parli in arabo" Disse alzando un sopracciglio spazientito.

"Da piccolo sono inciampato su un mango!" sbottai, Harry diventó rosso e successivamente scoppió in una fragorosa risata tenendosi le mani sullo stomaco.

Notai come i suoi boccoli color cioccolato si spostarono lievemente, le fossette si scurirono e le sue labbra rosse erano in contrasto con i denti bianchi, quasi mi incantai a quella visione, ma poi mi riscossi ricordandomi che stava ridendo di me.

"Harry non ridere di me!" Dissi sbattendo un piede a terra come un bambino viziato, questo non fece altro che accrescere il suo divertimento, lo notai quel ghigno quasi a volermi schernire come un bulletto delle elementari.

Un bulletto e un bambino viziato, che accoppiata vincente!

"Credo che comprerò solo mango"

Dire che assunsi un'espressione scioccata è un eufemismo.

"Spero tu stia scherzando styles" dissi  a denti stretti.

"No, affatto"

"Ti butto fuori casa"

"La posso scassinare"

"E io..io-" cercai di ribattere guardandomi intorno ma il suo ghigno mi bloccò nuovamente,

"Fottiti!"

Esclamai andando a sedermi sul divano  con le braccia conserte e un cipiglio stampato in faccia.

"Scherzavo principessina, non vorrei urtare il tuo animo gentile"

di rimando alla sua frecciatina sbuffai guardandolo diffidente, molto maturo insomma.

"Mi comprerai la cioccolata?" Chiedi speranzoso

"Si Louis, ti comprerò la tua dannatissima cioccolata" disse rassegnato

"Con le nocciole?" Chiesi inclinando il capo, lo sentì sospirare pesantemente posando l'indice e il pollice sul ponte del naso

"Si, Louis"

"Perfetto styles hai capito tutto dalla vita" dissi sorpreso dalla sua pazienza riassumendo la mia espressione tronfia e sicura, poi feci un gesto senza pensare catturando le sue guance con una mano e lasciandogli un lieve bacio a stampo su quella destra, strana la mia l'unicità.

Fu un gesto fatto senza riflettere alle possibili conseguenze, impulsivo,  e quasi mi maledissi quando il profumo della sua pelle candida mi invase i sensi e milioni di brividi percossero la mia spina dorsale, faceva sicuramente freddo.

Per una frazione di secondo vidi le sue pupille dilatarsi e diventare di un colore più denso, mi finsi indifferente dandogli una lieve spallata per passare e dirigermi in corridoio.

Dopo pochi passi mi ritrovai con la schiena schiacciata alla parete fredda del muro e il suo viso a un palmo dal mio, notai le sue braccia guizzare verso le mie per stringerle saldamente, andai in crisi cercando di divincolarmi ma quando intensificò la presa mi arresi.

"C-cosa vuoi?" Dissi guardando in basso per evitare i suoi occhi.

"Guardami Louis" disse con voce roca, iniziai ad annaspare, 'cosa diamine sta succedendo?' pensai.

Connessi gli ultimi neuroni salvi e alzai lo sguardo sul suo e mi si incastrò il respiro nella gola, i suoi occhi avevano dei piccoli cerchi chiarissimi, erano ipnotici e semplicemente troppo accesi per essere veri, quasi mi persi a ossevarne ogni sfumatura.

"Non fare più quei gesti senza preavviso o la prossima volta anziché attaccarti a un muro faccio altro, intesi?" Disse con lo stesso tono graffiato e intimidatorio.

Spalancai leggermente le labbra, lui mi trovava attraente? No avrò frainteso.

"Ti ricordo che tu mi hai sbattuto a un muro all'improvviso" dissi guardandolo male per assumere un po' di contegno. Lui sorrise di rimando.

"E devi ringraziare che mi sia trattenuto"

"Che intendi?" chiesi incredulo deglutendo mentre iniziai a sentire le gambe pesanti,

"Ah Louis Louis, proprio non te ne accorgi eh?"
Cantilenò soffiandomi queste parole in faccia, io rimasi inebetito e con le labbra serrate, cosa diamine intendeva con quella frase?

Migliaia di interrogativi invasero il mio povero cervello,

la mia coscienza mi gridava di spingerlo via, ma il mio corpo non rispondeva ai comandi prigioniero del suo tocco.

Non potevo imbambolarmi così dinnanzi a lui che si credeva superiore a chiunque, ero sicuro che avrei gonfiato il suo ego a dismisura.

Mi ribellai con una spallata che non lo mosse di un centimetro, proprio mentre lo fulminai con lo sguardo lui si avvicinò pericolosamente al mio viso facendomi sgranare gli occhi e successivamente posò  con una lentezza estenuante le labbra sotto il mio orecchio.

Fu un bacio a stampo umido e caldo che mi fece tremare nel vero senso della parola.

Il mio corpo sembrava impazzito sotto fremiti e sentí le guance avvampare, quando mi lasciò con il suo solito ghigno mi ritrovai a volergli gridare contro i peggiori insulti del mio repertorio, ma quando osservai le stesse labbra a cuore che poco fa mi avevano sfiorato boccheggiai.

"perché?" Chiesi con voce strozzata,

"Ho solo ricambiato il tuo saluto" disse soddisfatto con un occhiolino, in un attimo la sua figura slanciata sparì dal corridoio.

Quando sentì la porta sbattere rilasciai tutto il fiato che stavo trattenendo.

Perché avevo reagito in quel modo?

Mi passai una mano in viso, mi ero lasciato abbindolare dai suoi fottutissimi occhi.

Stupido. stupido. stupido.

Camminai avanti e indietro per il corridoio.

Era questo che voleva?

Se voleva sfidarmi guerra avrebbe avuto.

Sorrisi tra me e me tramando una piccola vendetta, 1 a 0 per te Styles.

Ora tocca a me.

"UNDERCOVER" -Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora