15.

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"Che significa lasciati andare? Brutto maniaco"

esclamai convinto allo stipite della sua porta, lui si voltò verso di me ancora a torso nudo e poi scoppiò a ridere, e che risata.

La sua voce graffiata mi incatenó al terreno,

e quando mai.

"Bisogna stare attenti, lavorare, ma io ho anche una vita, tu hai una vita"

lo guardai di sbieco non sapendo dove volesse arrivare e con un cenno del capo lo lasciai continuare, ma proprio in quel momento sentimmo un rumore al piano di sotto e no, ora che Harry era con me non poteva essere lui.

Vidi i suoi occhi sgranarsi e un cipiglio serio gli si stampò in volto, prese velocemente un giubbotto anti proiettile dall'armadio e di sopra mise una maglia nera, prese la pistola dal comodino e tolse la sicura, tutto in pochissimi secondi.

"Sta dietro di me Louis, si entra in scena" disse con un ghigno e ammetto che sembrò dannatamente da film.

Abituato a tutto questo scesi le scale con calma, senza agitazione anche perché sapere Harry armato davanti a me era un sollievo.

"VI DO TRE SECONDI PER BUTTARE LA PISTOLA O SPARO" gridò a pieni polmoni e mi sorprese, sembrava Hulk, ci mancava solo che la maglia gli si strappasse..

Notai le facce terrorizzate che assunsero gli scagnozzi, risi sotto i baffi sapendo che era solo una tecnica, non avrebbe mai sparato.

"Ci serve lui, se viene nessuno si farà male" disse con tono fintamente duro il più muscoloso, era pelato, pieno di tatuaggi e con un dente d'oro, indossava una pelliccia con catene sopra una tuta.

Misi le mani in forma di preghiera per Donatella Versace, Harry mi guardò stralunato ma lo ignorai.

"Nessuno verrà con te, si sta esaurendo la mia pazienza.." sputò velenoso

"Tre.."

il ragazzo dai capelli rossi si voltò e dalla penombra risaltarono delle orrende scarpe anni ottanta, per non parlare del suo borsone,  oh Chanel perdonalo.

"Due.."

il ragazzo dai capelli biondi canarino indietreggiò con sguardo traballante, in ciabatte..?
Christian Dior portalo sulla buona strada.

"Uno"

Tutti buttarono la pistola a terra alzando le mani in segno di resa, fecero un passo avanti sotto gli stretti ordini di Harry e mi miei occhi per poco non scoppiarono, tutti indossavano orrendi calzini a strisce.

"Santissimo Giorgio Armani liberaci dal male, Harry prendi l'acqua santa!" 

Tutti si voltarono scioccati verso di me ancora disperato, troppo teatrale?

"Si chiama pathos" dissi stizzito prendendo il telefono,

"Tomlinson capo, abbiamo preso degli scagnozzi mandate una pattuglia''
**
Harry puntò per la terza volta il dito indice verso di me assottigliando gli occhi, «tu sei.. »

«Fantastico? Fuori quanto un citofono? Si, lo so »

«Perché pregavi Giorgio Armani? » Disse con tono divertito, deve essersi abituato alle mie stranezze.

«Perché sei così riccio? Non a tutto c'è una risposta »

«Mio Dio.. » disse frustrato portando l'indice e il pollice sul ponte del naso

«Si puoi chiamarmi anche così, notte » dissi voltandomi.

«e chi lo avrebbe mai detto.. Tomlinson con questo caratterino» disse con il suo solito ghigno

«Stupito?» risposi sfidandolo con lo sguardo,

pessima mossa.

Notai una scintilla di malizia attraversare i suoi occhi verdissimi,

«Piacevolmente sorpreso»
disse continuando a guardarmi,

sentì la pelle andare letteralmente a fuoco, istintivamente indietreggiai e mi voltai velocemente verso le scale per svignarmela.

«Non è la buonanotte che mi piace ricevere » mi sentì soffiare rocamente nell'orecchio,
trasalii sentendo improvvisamente caldo.

«C-che intendi? » dissi senza avere il coraggio di voltarmi.

Lui rise sul mio collo che era una parte molto sensibile facendomi deglutire, mi spostai ma lui mi riportò indietro posando un lungo bacio su di esso, lo stomaco si annodò e boccheggiai, cosa cazzo mi succedeva?

«Buonanotte Lou »

NOTE AUTRICE:
CAPITOLO BREVE MA COINCISO, NON ODIATEMI❤️

"UNDERCOVER" -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now