19.

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Buttai le scartoffie sulla scrivania con un tonfo, quella settimana mi ero dedicato al lavoro come non mai, avevo svolto analisi impegnative ma scoperto ben poco, i bastardi erano bravi a nascondere le loro tracce.

Ero stremato, non ricordo neanche di aver pranzato e cenato.

Per l'appunto, poco dopo, sentì bussare la porta mogano della mia stanza, trasalii perché poteva essere solo una persona, che avevo evitato per una settimana.

"Avanti" dissi con voce più irritata del normale.

Entró in divisa della squadra con il giubbotto antiproiettile trafitto da due colpi che sembravano essere arrivati in fondo, aveva la faccia stanca e graffiata qua e la segno di essersi buttato a terra.

Mi alzai immediatamente preoccupato, ma lui alzo una mano per farmi tornare a posto.

"Sto bene"

disse un po' forzatamente, il mio cipiglio rimare comunque mente analizzavo i due colpi.

"Non mangi da ieri Louis, non puoi stare tutto il giorno a lavorare" mi disse sinceramente arrabbiato,

si preoccupava per me?

"Ehm cioè, rovinerai o comprometterai  le analisi se non se pienamente nelle tue forze, ne va del mio lavoro" disse correggendosi, ma avevo intuito che non fosse pienamente per il suo lavoro.

Ormai avevo imparato a conoscere i suoi comportamenti e quando si torturava le mani stava mentendo.

A confermare la mia tesi disse "in ogni caso ti ho portato qualcosa da mangiare" prese un vassoio con del thé, i miei biscotti preferiti e la mia cioccolata preferita, si era ricordato tutto.

Sbarrai gli occhi e mi sentì un mostro per come lo avevo trattato.

"Tu sei appena stato sparato e chissà cosa e hai pensato di comprarmi queste cose?" Dissi shoccato.

"Se vogliamo metterla così può darsi, ma era da tanto tempo che avrei voluto vedere la faccia di qualche cassiera guardarmi in quello stato.."

Poi fece un sospiro un po' sofferto che non mi piacque per nulla e continuó

"Ti darò dopodomani tutto ciò che abbiamo raccolto, sembra roba utile per le tue magie. Ora vado a dormire" 

Un sorriso spontaneo spuntó sulle mie labbra quando definì i miei test, ma non volevo lasciarlo andare.

"Harry quei due colpi non mi piacciono, lo so che sono arrivati quasi il limite del giubbotto" dissi avvicinandomi, lui resse il mio sguardo ma poi alzo gli occhi al cielo.

"Non è nulla di grave, il giubbotto li ha attutiti" disse con ovvietà, a quel punto la preoccupazione sul mio viso era ancora più evidente quando analizzai da vicino i due colpi, constatando che avendo solo sfiorato il giubbotto con una mano trasalì e si tenne lo stomaco.

"Cazzo Harry togli il giubbotto adesso."

Dissi categorico, avevo seriamente paura che avesse qualche costola incrinata.

"Se volevi vedermi nudo non c'era bisogno di inventare una scusa" disse a fatica,
era incredibile che continuasse a ironizzare anche in una situazione come questa.

Con molto sforzo si tolse il giubbotto e la maglia e per me fui davvero difficile all'inizio concentrarmi sulla sua faccia anziché le sue spalle.

Gli ordinai di sedersi sul letto e lui sempre con un ghigno fastidioso obbedì.

Mi chinai per osservare meglio la situazione è sbiancai, due grossi ematomi un po' giallastri prendevano il suo intero addome, sarebbero sicuro diventarti viola scuro nei seguenti giorni, niente di compromesso ma potevo immaginare il dolore ai muscoli del diaframma per respirare.

"Resta qua"

Presi bella cassetta del pronto soccorso sia il disinfettante che la pomata per alleviare il dolore, quando mi vide sbuffó come un bambino

"Non ne ho bisogno"

Bastó una semplice occhiataccia per zittirlo.

Mi chinai nuovamente e imbevetti il cotone con il disinfettante dal colore verde acceso e lo tamponai più delicatamente possibile sulla pelle per togliere eventuali batteri, successivamente presi la pomata e la spalmai sui lividi, il contatto con la sua pelle mi diede tante scosse e  mi riportó a quello che successe una settimana fa, immediatamente scacciai quel pensiero dalla mia mente continuando a stendere la crema mente lui grugniva dal dolore.

"Ho finito, spero non ti faccia più male" dissi guardandolo negli occhi.

"Grazie" disse con un piccolo sorriso che fece spuntare una fossetta sul lato sinistro e di davvero difficile per me non affondarci il dito.

Si alzó con un po' di sforzo dal letto,
"Buonanotte" disse non dando neanche il tempo di replicare che posó un lungo bacio sulla mia mascella.

Restai da occhi sbarrati e immobile mentre lui se ne andava accompagnato da una bassa risata che mi fece tremare, cosa mi stava facendo?

"UNDERCOVER" -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now