Era evidente che stesse giocando con le mie emozioni.
Sono sempre stato un ragazzo molto preciso, puntuale, preferisco la soddisfazione di un dovere portato a buon termine più tosto che lasciarmi andare a pochi attimi di piacere ma qualcosa stava cambiando,
Stavo forse realizzando di essere umano anche io?
Sarebbe stato bello spegnere tutto, la rabbia, la tristezza, il rancore e tutte le emozioni negative solo per emulare le sembianze di un robot,
ma c'era dell'altro.
Stavo riscoprendo le emozioni piacevoli, quelle che ti lasciano senza fiato e ti fanno sperare di poter bloccare il tempo o riviverlo all'infinito.
Ciò che mi lasciava interdetto era il fatto che determinati pensieri stessero sfociando nella mia mente proprio in quel periodo, con la costante e snervante presenza di Harry.
E lui lo sapeva.
Lo sapeva benissimo che il cinico e ironico Louis stava lasciando spazio a una parte remota di se, che conoscevamo solo le persone a lui più strette.
Stava lentamente sgretolando il mio muro abbassando ogni mia difesa senza neanche impegnarsi. Ciò mi turbava.
Perché ha questo potere su di me?
Sono sempre stato io a manipolare gli altri, sono sempre stato io a non restarci male per nulla.
Perché non mi sono mai aspettato nulla dalle altre persone, ma lui..
Lui era semplicemente lui e si stava facendo strada nella mia vita senza chiedere il permesso, con la prepotenza che lo contraddistingue.
Con il suo modo di guardarmi e mettermi in difficoltà, con la sua risata odiosa, con il suo sorriso beffardo e le sue battute taglienti.
'Una condanna bellissima' pensai prima di sprofondare tra le braccia di Morfeo.
**
La mattina dopo uscì per correre, per schiarirmi le idee e pensare anche al caso che diventava così vicino alla risoluzione e poi si allontanava di nuovo.Più tempo trascorrevo con lui e più mi sentivo confuso e arrabbiato con me stesso. Volevo scappare, ma non ero mai stato un vigliacco.
"Stupidi principi" dissi ad alta voce, esternando i miei pensieri.
Un bambino con in mano il suo gelato mi fissó di sbieco come se fossi un pazzo, io lo guardai malissimo pensando che a quella età non poteva comprendere un bel nulla.
Stavo diventando paranoico, decisamente.
I giorni passarono così, scoprì sorprendente il modo in cui entrambi stavamo eclissando ciò che era accaduto, ma è inutile negare la tensione che si era creata.
Lui mi provocava in qualsiasi cosa, provava a mettermi in difficoltà e fu come ritornare in centrale, Harry nel ruolo del sadico e io la sua preda.
Con il tempo in cui ignoravo i suoi sorrisi beffardi stavo covando una lunga vendetta.
Harry era un ragazzo da botta e via e sapevo benissimo non avesse dato peso ai gesti che aveva commesso, a lui piaceva giocare.
Ma anche io avrei giocato, per vedere come si ci sente ad avere il coltello dalla parte del manico.
Una mattina mi decisi e non indossai la maglia, lasciai solo i boxer, proprio come faceva lui.
Scesi con una dose di autostima che mi ero imposto ed entrai in cucina, mi assicurai che mi sentisse entrare e mi passai una mano fra i capelli leggermente spettinati contraendo i muscoli dell'addome, che modestamente, potevano fare concorrenza ai suoi.
Con la coda nell'occhio notai il suo volto alzarsi da sotto il giornale per poi riposarlo sulle parole che stava leggendo e in meno di un millesimo di secondo alzo lo sguardo nuovamente su di me sgranando gli occhi,
Con un mezzo sorrisetto soddisfatto feci un caffè dandogli le spalle e assicurandomi che il mio di dietro fosse in bella mostra quando mi cadde 'accidentalmente' la cialda.
Con molta tranquillità mi sedetti difronte a lui sorseggiando il mio caffè leccandomi le labbra inchiodando il mio sguardo di ghiaccio nei suoi.
Erano diversi, una sfumatura più scura invadeva i suoi occhi cristallini, erano fermi su di me e bruciavano ogni centimetro della mia pelle, anche lui di rimando leccó il labbro inferiore.
Avevo effetto su di lui, ero letteralmente soddisfatto e scioccato, ma lo nascosi alla perfezione.
"Cos'hai da guardare Styles?" dissi tagliente con un sorriso sadico.
Le situazioni sembravano essersi invertite e avere il controllo mi mandò in estasi.
Lui di rimando non rispose subito, continuo a scrutarmi senza ritegno poi sorrise di lato.
Si alzó dalla sua postazione facendosi lentamente avanti.
I suoi occhi così verso e profondi erano come calamite per i miei.
Lo stomaco mi andò subito sottosopra, ma mantenni fremo la mia posizione
"Mi piace questo nuovo outfit.." disse con voce più roca del solito,
Ma a interrompere quel momento fu la suoneria del mio telefono. 'PAYN'
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"UNDERCOVER" -Larry Stylinson
FanfictionIl distretto dell'FBI più rinomato, l'ente governativo che non ammetteva errori. La polizia scientifica di Las Vegas era duramente addestrata. La ricerca delle prove per collegare crimini ai loro esecutori è il principale scopo della squadra, che s...