20.

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Era evidente che stesse giocando con le mie emozioni.

Sono sempre stato un ragazzo molto preciso, puntuale, preferisco la soddisfazione di un dovere portato a buon termine più tosto che lasciarmi andare a pochi attimi di piacere ma qualcosa stava cambiando,

Stavo forse realizzando di essere umano anche io?

Sarebbe stato bello spegnere tutto, la rabbia, la tristezza, il rancore e tutte le emozioni negative solo per emulare le sembianze di un robot,

ma c'era dell'altro.

Stavo riscoprendo le emozioni piacevoli, quelle che ti lasciano senza fiato e ti fanno sperare di poter bloccare il tempo o riviverlo all'infinito.

Ciò che mi lasciava interdetto era il fatto che determinati pensieri stessero sfociando nella mia mente proprio in quel periodo, con la costante e snervante presenza di Harry.

E lui lo sapeva.

Lo sapeva benissimo che il cinico e ironico Louis stava lasciando spazio a una parte remota di se, che conoscevamo solo le persone a lui più strette.

Stava lentamente sgretolando il mio muro abbassando ogni mia difesa senza neanche impegnarsi. Ciò mi turbava.

Perché ha questo potere su di me?

Sono sempre stato io a manipolare gli altri, sono sempre stato io a non restarci male per nulla.

Perché non mi sono mai aspettato nulla dalle altre persone, ma lui..

Lui era semplicemente lui e si stava facendo strada nella mia vita senza chiedere il permesso, con la prepotenza che lo contraddistingue.

Con il suo modo di guardarmi e mettermi in difficoltà, con la sua risata odiosa, con il suo sorriso beffardo e le sue battute taglienti.

'Una condanna bellissima' pensai prima di sprofondare tra le braccia di Morfeo.

**
La mattina dopo uscì per correre, per schiarirmi le idee e pensare anche al caso che diventava così vicino alla risoluzione e poi si allontanava di nuovo.

Più tempo trascorrevo con lui e più mi sentivo confuso e arrabbiato con me stesso. Volevo scappare, ma non ero mai stato un vigliacco.

"Stupidi principi" dissi ad alta voce, esternando i miei pensieri.

Un bambino con in mano il suo gelato mi fissó di sbieco come se fossi un pazzo, io lo guardai malissimo pensando che a quella età non poteva comprendere un bel nulla.

Stavo diventando paranoico, decisamente.

I giorni passarono così, scoprì sorprendente il modo in cui entrambi stavamo eclissando ciò che era accaduto, ma è inutile negare la tensione che si era creata.

Lui mi provocava in qualsiasi cosa, provava a mettermi in difficoltà e fu come ritornare in centrale, Harry nel ruolo del sadico e io la sua preda.

Con il tempo in cui ignoravo i suoi sorrisi beffardi stavo covando una lunga vendetta. 

Harry era un ragazzo da botta e via e sapevo benissimo non avesse dato peso ai gesti che aveva commesso, a lui piaceva giocare.

Ma anche io avrei giocato, per vedere come si ci sente ad avere il coltello dalla parte del manico.

Una mattina mi decisi e non indossai la maglia, lasciai solo i boxer, proprio come faceva lui.

Scesi con una dose di autostima che mi ero imposto ed entrai in cucina, mi assicurai che mi sentisse entrare e mi passai una mano fra i capelli leggermente spettinati contraendo i muscoli dell'addome, che modestamente, potevano fare concorrenza ai suoi.

Con la coda nell'occhio notai il suo volto alzarsi da sotto il giornale per poi riposarlo sulle parole che stava leggendo e in meno di un millesimo di secondo alzo lo sguardo nuovamente su di me sgranando gli occhi,

Con un mezzo sorrisetto soddisfatto feci un caffè dandogli le spalle e assicurandomi che il mio di dietro fosse in bella mostra quando mi cadde 'accidentalmente' la cialda.

Con molta tranquillità mi sedetti difronte a lui sorseggiando il mio caffè leccandomi le labbra inchiodando il mio sguardo di ghiaccio nei suoi.

Erano diversi, una sfumatura più scura invadeva i suoi occhi cristallini, erano fermi su di me e bruciavano ogni centimetro della mia pelle, anche lui di rimando leccó il labbro inferiore.

Avevo effetto su di lui, ero letteralmente soddisfatto e scioccato, ma lo nascosi alla perfezione.

"Cos'hai da guardare Styles?" dissi tagliente con un sorriso sadico.

Le situazioni sembravano essersi invertite e avere il controllo mi mandò in estasi.

Lui di rimando non rispose subito, continuo a scrutarmi senza ritegno poi sorrise di lato.

Si alzó dalla sua postazione facendosi lentamente avanti.

I suoi occhi così verso e profondi erano come calamite per i miei.

Lo stomaco mi andò subito sottosopra, ma mantenni fremo la mia posizione

"Mi piace questo nuovo outfit.." disse con voce più roca del solito,

Ma a interrompere quel momento fu la suoneria del mio telefono. 'PAYN'

"UNDERCOVER" -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now