10.

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Bla bla bla..

era da più di un'ora che Harry faceva dei discorsi noiosi sull'effetto dell'alcol quando si esagera.

Il mio sguardo la diceva lunga sul mio indice di interessamento e diedi voce ai miei pensieri. Come sempre.

"Sembri un prof" dissi con finto entusiasmo
"Colto? Superiore e geniale?" Disse lui lodandosi indirettamente.

"No, noioso" ammisi io con un finto sorriso innocente, lui quasi si strozzó, peccato ci mancava poco.

"Ma se tu sei il tipico secchione!" Disse con sguardo ferito girando il capo di scatto e facendo, di conseguenza, spostare i suoi boccoli sul viso imbronciato.

Quel l'atteggiamento bambinesco stonava con la sua personalità, ma mi incuriosì parecchio.

"Infatti lo sono, ma solo grazie a me stesso" dissi sincero, lui si voltò verso di me sempre più interessato e io colsi l'occasione.

"Se ti elenco le biografie dei più grandi filosofi come Pitagora o Talete probabilmente ti annoierai a morte, ma se io ti do un loro testo da leggere e analizzare inizierai a interessarti al loro ragionamento e solo dopo vorrai sapere quali esperienze di vita li hanno condotti fino a quel pensiero" Conclusi abbastanza soddisfatto del mio discorso, non era facile seguire i miei monologhi, spesso si ci perdeva dentro non cogliendone il vero significato.

Mi sarei aspettato una risposta stupida o qualche critica ma lui semplicemente mi osservava, non mi guardava più, mi stava osservando.

Osservare è diverso dal guardare, scruti ogni particolare e ti domandi perché abbia quella forma o quel colore, ti domandi perché non te lo sia mai domandato prima, e lui lo stava facendo con me.

Deglutii per il suo sguardo, mi ero esposto troppo forse.

Bastó un piccolo sorriso da parte sua per rompere quei secondi di ghiaccio, come se il mondo si fosse fermato di colpo per qualche istante.

"Avrei dovuto aspettarmela da te una risposta del genere" Disse solamente continuando ad analizzarmi come fossi un topo sottoposto ad un esperimento e lui fosse una sorta di scienziato pazzo.

"Non mi conosci, nessuno mi conosce davvero" Dissi duro.

"A me piace analizzare le persone che non conosco, non sarebbe per nulla interessante se lo facessi con una persona che si espone con me già da subito.
Perdo la voglia di scoprirla, e fidati, quasi tutte delle volte ho ragione"
Disse totalmente sicuro di se, vedere le sfumature del suo verde cambiare in base al suo stato d'animo mi intrigava e ciò si collegava al suo discorso che non faceva una piega.

Capì che Harry non era da sottovalutare, era molto intelligente e intuitivo. Non pensavo lo avrei mai detto.

"Sarà" dissi con freddezza non volendogli dare alcuna soddisfazione.

"Ho fame" sentenziò Harry, e me lo disse direttamente come se fossi sua moglie casalinga incallita e il mio ruolo fosse sfornare lasagne al posto dei figli.

Per l'appunto inarcai un sopracciglio infastidito,
"Fai qualcosa" sputai acido.

"No, mi annoia. Vai tu" disse facendo un gesto con la mano. Insopportabile.

"Beh io sono ubriaco" dissi incrociando le braccia al petto gonfiato. Avrei riso di me in un'altra circostanza.

"Si vede che non lo sei abbastanza per fare discorsi filosofici, quindi non lo sarai neanche per cucinare" disse convinto.

Sorrisi beffardo.

"Okay allora ti preparerò qualcosa che non dimenticherai"
Mi alzai tranquillo sotto il suo sguardo scioccato, 'qualcuno gli faccia una foto' pensai.

"No tranquillo non mi va" disse improvvisamente guardandomi come se fossi un infame, di rimando sorrisi sornione e mi buttai nuovamente sulla poltrona.

"Stronzo" borbottò, poi una sorta si luce passó nei suoi occhi e fece un sorrisino sbilenco che non prometteva nulla di buono leccandosi il labbro inferiore,

per quanto lo odiassi i miei occhi seguirono ogni suo movimento quasi ipnotizzati, stupido manipolatore.

Scossi la testa riprendendomi e voltai lo sguardo sul telefono fintamente disinteressato.

Dopo pochi secondi sentì la sua risata roca più vicina e alzai di scatto lo sguardo su di lui che era chino sulla mia figura con i boccoli sul viso e il suo solito ghigno.

Il suo profumo era così invadente e con la sua vicinanza mi uscì solo un filo di voce per chiedergli cosa volesse.

Lui si avvicinò pericolosamente e quando fu quasi vicino al mio orecchio destro sussurrò "Sai a volte mi sembra di avere fame di qualcos'altro" con voce più bassa del normale, la colsi come una provocazione e mi irrigidì sentendo le guance andare a fuoco, il respiro quasi acceleró, ma cosa mi prendeva?

Lui si gustó la scena fissandomi intensamente, dannazione.

Mi alzai all'improvviso dalla mia postazione e gli rivolsi uno sguardo truce prima di voltare i tacchi.

Decisi di cambiare aria, andai fuori per liberare i miei polmoni dal suo profumo che avevo sempre trovato singolare e maledettamente buonissimo, per eliminare dai miei occhi il suo viso acceso di malizia.

Questa convivenza sarebbe stata dannosa per me, perché Harry faceva così, entrava nella tua vita come un turbine e poi stravolgeva tutto, ma con me non avrebbe funzionato, non avrei lasciato a lui la forza di rompere le mie sicurezze,
'lui non mi conoscerà' continuai a ripetermi come un mantra, ma a malincuore già sapevo, che forse, si era già creata qualche piccola crepa.

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NOTE AUTRICE:
ECCO PER VOI UN NUOVO CAPITOLO, COMMENTATE PURE SE VI PIACE COME SI STANNO "EVOLVENDO" I RAPPORTI FRA I DUE PERSONAGGI,
UN BESITO A TODOS❤️

"UNDERCOVER" -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now