08.

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Era finalmente sera, la giornata trascorse relativamente tranquilla...

Se non fosse per la tentazione di prendere a sberle quella faccia tosta!

Potrebbe sembrare poco virile detto così, ma poco importa.
Decisi di fare una doccia e rimasi più del dovuto sotto il getto dell'acqua quasi bollente, usai il mio bagnoschiuma preferito e mi presi molto tempo per lavare i capelli.

Appena messo l'accappatoglio bianco sentì tre colpi alla porta.

"Pensavo fossi morto nella doccia." esclamò la sua voce rauca e divertita.

Davvero irritante.

"Deve essere un'esperienza unica affogare, vuoi provare?'' chiesi stizzito con la mia solita boccaccia.

Stette per qualche secondo in silenzio e pensai che se la fosse presa, battendomi un cinque mentalmente, ma successivamente la sua risata fragorosa che rimbombò fra le pareti mi ricordò che non esisteva essere più fastidioso.

Poteva sembrare esagerto, ma non mi piaceva per nulla.

Misi una camicia blu notte con scollo coreano, molto semplice, ma elegante.
Per rendere il tutto più casual, misi un paio di jeans, delle vans, portai i capelli al mio solito ciuffo e spruzzai più profumo possibile.

Sembrava dovessi andare chissà dove ed invece saremmo usciti in un piccolo Pub dietro l'angolo con un ragazzo dalla vena irlandese, a quanto avevo dedotto.
Fantastico...

Scesi le scale annoiato, voltandomi poi sentendo una voce sconosciuta e con uno strano accento.

"Tu devi essere Louis, piacere Niall. Questa città è fantastica vero? Beh a dire il vero lo sarebbe, se non ci fosse così tanto traffico-''

Un vero e proprio uragano!

Rimasi interdetto sull'ultimo scalino quando quell'ondata di energia mi  travolse, fu Harry ad interrompere quella raffica di parole con una risata.

''Niall stai divagando.'' disse secco, lo sentì sbuffare, ma decisi di stringergli ugualmente la mano.

Entrammo nella 'modesta' macchina di Harry.

"Se mai vi venisse in mente di ubriacarvi, sappiate che resterete al Pub a vomitare l'anima e solo dopo salirete sulla mia Cassie, intesi?''

Niall sbuffò per la quinta volta in venti minuti.

"Sei sempre il solito guasta feste!" aggiunse roteando gli occhi, io invece mi ero focalizzato su un punto, quasi scoppiando a ridergli in faccia.

''Sulla tua cosa?'' chiesi sperando di aver sentito male.

''Cassie.'' disse secco e fu la volta buona che risi tenendomi la pancia.

"Ora dai i nomi alle macchine? Pensavo che l'essere ridicoli avesse un limite." dissi con voluta cattiveria.

Lui colse la sfida osservandomi dal finestrino.

''Ha parlato lo scaricatore di porto travestito da perfettino." questa era dura da mandare giù.
Ridussi gli occhi in due fessure.

"Almeno io ho altri hobby oltre al sesso." lui sorrise malizioso sta volta rispondendo a tono.

"Ah anche tu sai cos'è? Credevo che per te fosse un legenda."

''Tu sei solo un malato."

"E tu un verginello.''

"Solo perchè non hai avuto l'onore di fare qualcosa con me, non vuol dire che altra gente non lo abbia già fatto."

Con questo aggiunsi una risata di gusto per dare il colpo di grazia, lui si limitò ad incassare il colpo ed a sorridere in una maniera che non prometteva nulla di buono, ma feci finta di nulla voltandomi.

Intanto un Niall imbarazzato muoveva gli occhi come palline da ping pong fra me ed Harry durante il nostro dibattito.
Quasi mi sentì in colpa difronte a quella espressione che in altri contesti avrei ritenuto divertente.

Dopo neanche un quarto d'ora, arrivammo davanti al presunto Pub.

Notai da subito che aveva più le sembianze di una vera e propria discoteca.

Niall era confuso quanto me, se non più.

"Harry cosa diavolo ci facciamo al 71Fire?''

Chiese citando il nome del locale.

"Sai, ho cambiato idea, ho voglia di divertirmi e di farvi divertire." disse con una scintilla che gli attraversò gli occhi.

A fanculo la povera Cassie, pensai con la mia solita finezza, sapendo già che se Harry avesse voluto bere, avremmo preso un taxi.

"É così che si fa amico!'' disse Niall portandosi una mano al cuore fintamente commosso.

Iniziammo ad avviarci e Harry mi disse, con finta cavalleria, di passare avanti.

Sentì il suo sguardo bruciarmi la schiena o meglio dire il cul-

Louis contieni il tuo vocabolario!

Poteva essere benissimo un mio presentimento, ma le mie gote si colorarono e pronunciai a bassa voce un 'idiota', che sperai non avesse sentito.

Arrivati all' interno una familiare puzza di alcool invase le mie narici.

Era gremito di gente che si dimenava, chi a terra chi in piedi o ancora chi vomitava, suscitando in me un alto livello di ribrezzo, mai toccato neanche nel mio lavoro, ed infine una musica assordante e forte che mi annebbiava la testa.

Subito dopo uno, due, tre cicchetti, tutto sembrava più leggero e dopo una forte presa sui miei fianchi, mi lasciai andare a quel ritmo.

"UNDERCOVER" -Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora