CAPITOLO VI

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Rientro in casa con una gran voglia di buttarmi a letto e non svegliarmi più. Non posso credere di aver fatto coming out con Damian. Proprio l'ultima persona a cui penso che lo avrei mai detto.

E' incredibile come le cose possano cambiare in un attimo, senza che te ne accorga. L'importanza che dai ad alcune persone, nella tua vita, può sempre cambiare, come una classifica di musica: c è chi sale e chi scende e, in questo momento, Damian,  sta prendendo un posto nella classifica mia vita, salendo vertiginosamente.

La luce della cucina è ancora accesa. In effetti sono appena le dieci e trenta e mia madre credo sia ancora davanti al pc per sbrigare del lavoro e, in effetti, questa è la scena che mi appare davanti quando entro nella stanza: mamma è seduta sull'alto sgabello di legno che dà sull'isola su cui studio con Damian. Ha la vestaglia blu addosso, leggermente aperta, che lascia intravedere la camicia da notte con il bordo di pizzo. I suoi capelli, castani e lisci, sono tirati dietro le orecchie e posso notare le occhiaie che ne segnano la stanchezza.

Sono questi i momenti in cui mi ricordo che mio padre non vuole più stare con noi.

«Sei già rientrato.» mormora, togliendosi gli occhiali da vista ed aprendo le braccia, incentivandomi ad andarle incontro.

La osservo, storco le labbra ma, nonostante tutto, faccio comunque dei passi avanti, fino a ricambiare il suo abbraccio.

«Mamma, non sono più un bambino.» le mormoro sul collo.

«Sarai sempre il mio bambino, anche se credi che non sia così.»

Mi stacco lentamente, e ricambio il suo sorriso, mentre passa la mano tra i miei capelli, guardandomi con gli occhi così simili ai miei. Posso vedere benissimo quella scintilla che indica quanto mi voglia bene, quanto sia stressata per ciò che sta passando ma quanto, comunque, sia forte.

«Com'è andato il tuo appuntamento?» mi domanda poi, lasciandomi leggermente spiazzato.

Ha usato proprio la parola appuntamento.

«Parlami Oliver. Sono tua madre e ti voglio bene, che ti piacciano le ragazze...o i ragazzi.» sussurra, continuando la sua carezza tra i miei capelli.

Gli occhi mi diventano lucidi e non posso che emettere un singhiozzo, gettandomi tra le sue braccia proprio come prima, ma con una consapevolezza nuova.

«Lo-lo sapevi?» chiedo, cercando di trattenere le lacrime.

«Mi ci è voluto un po' per averne conferma ma sì, in fondo, lo sapevo.» risponde, e sento come la sua voce sia leggermente rotta, segno che si sia commossa insieme a me.

«Mi dispiace.» le dico, e non soltanto per quello che sta succedendo nelle nostre vite.

«Oh tesoro, non devi dispiacerti di nulla.» prende a parlare, continuando la sua carezza tra i miei capelli. «Quello che succede nelle nostre vite, ci serve per crescere. Anch'io ancora devo imparare molte cose. » sorride. «In fondo, è proprio questo il bello della vita. Ora raccontami di Damian.»

Sorrido.

Ho già detto quant'è incredibile la velocità con cui cambiano le cose?

«Non era Damian il mio appuntamento, ma Matt.» mi siedo accanto a lei.

«Oh, eppure da come ti guardava...»

La osservo confuso.

«Come-come mi guardava?» chiedo e sento le guance arrossire, velocemente.

Lei sorride, penso abbia capito il perché del mio interessamento.

«Come tu guardi lui.» risponde.

Infinity (Incompleta)Where stories live. Discover now