CAPITOLO XXI

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ANDY

«Andy! Andy per favore!»

Bet non fa altro che chiamarmi da quando, questa mattina, ho messo piede a scuola.

Non ho voglia di parlarle e non ho voglia di sentire le sue scuse.

Accelero il passo sperando di riuscire ad evitarla anche stavolta, ma la presa salda, sul mio gomito, mi blocca.

Quando vuole sa correre la ragazza.

«Cosa, Bet?»

Lei mi osserva facendo il broncio e scostandosi una ciocca di capelli corvini dal viso.

«Dobbiamo parlare.»

«Bet non me ne frega un cazzo di quello che fai. Non mi piaci. Non mi interessi. Lasciami in pace.» rispondo, riprendendo a camminare, ma lei mi appare davanti, posando entrambe le mani sul mio petto.

«Non mentire.» mi dice.

18 ORE PRIMA

«Certo che sei proprio carino senza tutta quella roba addosso.» mormora Michaela nel mio orecchio, portandosi dietro la spalla i lunghi capelli biondi e avvicinandosi sempre più a me.

Non che mi dispiaccia, ma non sono abituato a certi atteggiamenti.

Porto gli occhi sull'ampia scollatura e sorrido, quando si mette in punta di piedi per baciarmi il collo.

In tutto questo, come se già non fossi messo male abbastanza, non faccio altro che portare gli occhi dall'altra parte del salotto per controllare cosa sta facendo Bet.

Siamo nel pieno della festa a casa di Jo, è la mia prima uscita da Nuovo Andy, eppure, sembra che il cervello sia bloccato nella modalità Vecchio Andy.

Sbuffo, e Michaela prende il mio gesto in maniera negativa, tanto che si allontana un poco e mi trucida con lo sguardo.

«Non ce l'ho con te, piccola.» le dico e lei riprende a sorridere falsamente, stringendosi ancora di più e appiccicando le sue enormi tette sul mio bicipite destro.

Ovviamente la mia attenzione viene nuovamente attirata da Bet che, adesso, si sta dando da fare con Jimmy Dustin, un coglione della squadra di football.

Mi alzo, stizzito, lasciando la presa di Michaela e mi dirigo verso al cucina dove, fortunatamente, trovo Steve al bancone, intento ad aprire un paio di Corona.

Ne prendo una e inizio a berla senza sosta.

«Ehi, che ti prende?» mi chiede, ovviamente stranito.

«Niente.» rispondo, uscendo dalla stanza e dirigendomi verso il giardino.

Perché sto reagendo così?

Avevo deciso di dimenticarla e, adesso, mi comporto come se fossi geloso?

Quando, poi, la vedo darci dentro con il tizio in questione, non ci vedo più.

Mi avvicino alla coppia e li divido, letteralmente, lasciando che quel coglione di Jimmy si prenda di paura e mi guardi confuso mentre, lei, mi fulmina con lo sguardo.

«Che cazzo fai, Corbell?» alza la voce il giocatore, ma la mia attenzione è totalmente puntata su Bet che, con entrambe le braccia sui fianchi, mi guarda male.

La prendo per il gomito e la porto verso il lato del giardino, dove penso che possiamo parlare senza che nessuno ci disturbi.

Trovo un angolino buio e la osservo per qualche secondo.

Non so perché, ma la vedo quasi intimorita, tanto che le sue iridi chiare, sono puntate verso il terreno erboso.

«Merda.» mormoro, poi, quando riporta gli occhi sui miei e io, cazzo, non posso fare a meno di chinarmi e baciarla.

Infinity (Incompleta)Where stories live. Discover now