CAPITOLO VIII

3.2K 272 113
                                    

Dopo un viaggio silenziosamente interminabile, intervallato solo dal rumore della sigaretta di Damian, seduto accanto a me, aspirata di tanto in tanto, arriviamo a casa di Matt.

Prendo il cellulare per mandargli un sms e dirgli di uscire ma, poco prima di premere invio, Matt esce camminando svelto verso la mia Jeep, con una faccia un po' strana.

«Ehi, tutto bene?» gli chiedo, portando il viso verso i sedili posteriori, visto che Damian non si schioda da quello anteriore.

«Oh, sì, certo.» risponde lui e non posso fare a meno di osservare i suoi occhi nocciola, che si posano sulla testa nera di Damian.

Che situazione.

«Com'è andata la lezione di piano?» domando, osservando Matt dallo specchietto retrovisore.

Lui viene colto alla sprovvista, ma non ce la faccio più a sentire questo silenzio.

«Il solito.» mormora.

Damian scuote la testa con un sorriso ironico e io lo fulmino con lo sguardo, anche se non può vedermi perché i suoi occhi sono puntati sulla strada che abbiamo di fronte.

Ho capito che non c è verso, per cui accendo la radio e clicco play per far partire la playlist che ama Damian.

Lo vedo sorridere, con la coda dell'occhio e, quando parte Kashmir dei Led Zeppelin, alza anche il volume.

Porto gli occhi sullo specchietto per osservare Matt e non posso fare a meno di notare come la sua bocca sia piegata di lato, come se provasse disgusto.

«Non ti piace, Matt?» gli chiedo.

«Non proprio.» risponde e, nel frattempo, posso sentire distintamente la voce di Damian che mormora un «idiota».

Mi passo una mano tra i capelli, frustrato.

Per fortuna sto girando l'angolo per entrare nel vicinato di Bet.

**

Quando mettiamo piede alla festa, veniamo accolti da tanta, troppa gente, e posso sentire chiaramente il vociare delle tante ragazze che indicano me e Damian, arrivati insieme.

Mi volto verso Matt ma il mio sguardo non è ricambiato. Ha qualcosa che non va, non è il solito Matt, sorridente e solare. Sembra quasi incazzato, o forse sono io che non ci sto capendo niente.

«Olly!» mi chiama Andy. Finalmente una faccia amica.

Faccio qualche passo avanti e ricambio il saluto del mio migliore amico, salutando anche Steve e Jo, già quasi del tutto ubriachi.

«Non sapevo fossi amante dei triangoli.» mormora Andy al mio orecchio, ironico, riferendosi al fatto che, ormai, mi muovo solo con Matt e Damian. Dannazione, vorrei avere un appuntamento normale, come le persone normali io, da solo con Matt.

Gli do una spallata e lo guardo male.

«Ciao» sento dire alle mie spalle.

Una ragazza poco più piccola di me, bionda e con due grandi occhi azzurri, mi sta osservando, con le guance leggermente arrossate.

Ci risiamo.

«Ciao...» mormoro, incerto, accennando un sorriso.

Se quando siamo a scuola mi osservano con occhiate indiscrete, alle feste, con un po' di alcol in corpo, perdono del tutto il senno.

«Sono, sono Francine.» si presenta, avvicinando la mano tremolante.

Io, educatamente, le porgo la mia: «Oliver».

Infinity (Incompleta)Where stories live. Discover now