CAPITOLO XVII

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ANDY

«Andy! Andy!» è la terza volta, stamattina, che faccio finta di non sentire Betty.

Come pensavo, il mio piano di rivoluzione stile, sta funzionando.

Le ragazze non fanno altro che osservarmi e, negli sguardi di molte, posso riconoscere curiosità e fascino.

Mi sento come quello stronzo fortunato di Oliver.

Ma, l'unica di cui veramente mi importa, è anche colei che sto evitando come la peste.

Dopo il rifiuto, Andy Corbell non si fa prendere in giro.

Vuole la mia perfetta carne fresca? Bene, l'avrà, ma solo dopo aver sudato, e non poco.

«Andrew.» dice, affaticata, fermandomi per il polso.

Mi volto per osservarla dall'alto. Dannazione quant'è bella. Credo di avere una cotta per lei sin dalla quarta elementare. Con quei capelli lunghi e scuri, gli occhi chiari e le curve al punto giusto, Betty Sullivan è, in assoluto, la perfezione.

«Non ti avevo sentita.» le dico, fingendo indifferenza.

Sono un attore, cazzo.

«Eh sì, l'avevo capito.» risponde, sventolando le ciglia folte.

Rimango in silenzio, incrociando le braccia al petto e interrompendo, così, il nostro contatto.

«Ci-ci sarai stasera?» mi chiede.

«Ovvio. E' casa di Jo.» rispondo, fingendomi infastidito.

«Sai, pensavo...quella cosa di uscire insieme. Magari potremmo provare stasera, che ne dici?»

La guardo, fingendo di rifletterci qualche secondo, addirittura, alzo gli occhi al cielo, come se davvero io avessi bisogno di pensarci su.

«Mi dispiace, piccola, ma voglio godermi la serata.» le dico, infine.

La sua faccia? Fantastica, ragazzi.

«Ci si vede.» aggiungo, prima di andar via.

**

OLIVER 

All'ora di pranzo, mi siedo al solito tavolo ma, ancora nessuno dei ragazzi è arrivato.

Non ho fame, non ho voglia di stare a scuola ma, soprattutto, stasera non vorrei proprio andare a quella maledetta festa a casa di Jo.

Mi guardo intorno, alla ricerca di Damian, ma lui non c è.

«Ehi...» la voce di Matt attira la mia attenzione.

Mi volto per ricambiare le sue attenzioni e accenno un sorriso.

«Ehi...» gli dico, riportando gli occhi sulla bibita che, ancora, non ho nemmeno aperto.

«Tutto bene?» mi domanda e, sinceramente, non so se è il caso di accennare alla cosa.

«Sì, certo. Tu, tutto bene?»

Lui mi osserva qualche secondo, storcendo le labbra e mettendo in evidenza la fossetta sulla guancia che ho sempre adorato.

«Davvero! Sto bene.» aggiungo, accennando un sorriso.

«Sarà.» borbotta, poco prima che gli altri ci raggiungano.

L'unica cosa divertente, di tutta la situazione, è vedere come Betty stia puntando al mio migliore amico già da un quarto d'ora.

«Non ti toglie gli occhi di dosso.» mormoro ad Andy.

Infinity (Incompleta)Where stories live. Discover now