T h i r t y f i v e (pt.2)

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CAMERON'S POV

E anche un'altra giornata di lavoro è passata. Oggi abbiamo organizzato definitivamente il nostro futuro tour iniseme al nostro Manager.
Sono troppo felice di partire e di viaggiare per il mondo, ovviamente non è la prima volta, ma sarà diverso. Il fatto di stare con gli amici, di girare per il mondo come una sorta di "lavoro" è decisamente diverso dal fare gite con la propria famiglia.
Pensare che tra un po' di mesi potrò incontrare lei, il mio stomaco si riempie di ansia e milioni di brividi mi percorrono tutto il corpo; pensare che la potrò abbracciare senza mai lasciarla andare, mi fa stare così bene.

Sei proprio un duro!

Eh stai zitto tu!

Il suono del mio cellulare mi informa che ho appena ricevuto un messaggio, speriamo non sia di Ashley. Mi sta assillando troppo. Sarebbe la nipote del nostro menager, ed è convinta che sia pazzo di lei e robe così,quando ha più Plastica in corpo lei che una Barbie. È carina sì, però non è affatto naturale.

Non naturale come lei.

Accendo il telefono e il mittente è proprio Madison. Un sorriso si piazza sul mio viso, ma appena leggo il contesto del testo, mi rabbuio immediatamente.

"Non ce la faccio più" questo dice il messaggio

Madison's POV

Quando finisco di digitare il messaggio riposto il cellulare in tasca, aspettando una sua risposta.

Inizio a camminare senza una meta ben precisa, so solo che devo alleggerirmi la mente, perché è davvero offuscata dai troppi pensieri.

Non ce la faccio davvero più. La mia vita fa davvero schifo. Non mi merito tutto questo dolore. Cosa ho fatto di così male per meritarmi tutto ciò?. Vorrei semplicemente essere un adolescente normale, senza problemi. Una come tutti gli altri ragazzi e ragazze della mia età. Non chiedo altro.

Perché mia madre ora ha riniziato a parlarmi? Perché mio padre se ne andato? Perché ci ha lasciate da sole? Perché mia mamma ha iniziato a bere? Perché non poteva farsi coraggio e combattere,combattere per sé stessa e per sua figlia?

Involontariamente una lacrima mi percorre la guancia, e con un movimento fulmineo la asciugo per evitare di non farne scorgere altre. Ma invano. Le lacrime iniziano a percorrermi imperterrite il viso.

Non vedo più niente, la mia vista è offuscata per quelle piccole goccioline. Non so neanche più dove sto andando. So solo che correre è la cosa migliore. Scappare da tutto questo. Scappare dai problemi sarà la cosa migliore.

......

𝐓𝐖𝐈𝐓𝐓𝐄𝐑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora