15. ㄛ

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»Make that flower bloom.«

«»

«Sono tornato!»
Il moro varcò la soglia di casa, poggiando la sportina trasparente sul tavolino affianco la porta.

Non ricevette alcuna risposta.

«Youngjae?» Urlò.

Nulla.

Si sfilò velocemente la giacca, buttandola sul divano.
Corse lungo le scale, giungendo dinanzi al bagno.

«Jae!»
Ansimò, spalancando la porta, accovacciandosi poi disperato, quando le russa del suo amico si fecero udire.
«Non ci posso credere...» Borbottò fra se e se, sconsolato.

L'arancio si era addormentato per terra, mentre abbracciava il water.

Storse il naso quando notò un rimasuglio di vomito sulle labbra del ragazzo, punzecchiandolo poi con la punta del piede. «Jae?»

Continuò imperterrito, non ricevendo risposte.
«Youngjae?»

Turbato, si guardò attorno, dirigendosi verso il lavabo. Aprì la vetrinetta afferrando un bicchiere in vetro, riempiendolo poi d'acqua.

«L'hai voluto tu...» Borbottò il moro.
Prese un profondo respiro, «JOUNGJAE!» gli buttò l'acqua in faccia.

«Ommioddio le sirene esistono!»
Annaspò, facendo vagare le braccia in aria.

Sbuffò. «Stai meglio?»

«Si, decisamente.»Affermò.
«Sto da Dio!» Continuò, con un sorriso stampato in volto.

Il moro sgranò gli occhi, quando l'arancio sbiancò in volto, voltandosi fulmineamente verso il water.
Aprì la bocca disgustato, voltandosi e contorcendosi in una smorfia di orrore.
«'Ca troia Jae, te la sei gufata.»
Farfuglio sui palmi, premuti in faccia.

Si alzò, aprendo la porta per uscire.

«Non abbandonarm–!»

Percorse velocemente le scale. «Sto andando a prenderti i farmaci, pezzente!» Urlò, afferrando la sporta in plastica.

«Tira fuori quelle stracazzo di pastiglie, stronzo.»

Il bruno roteò gli occhi al cielo, aprendo la confezione per la nausea.
Pillole un po' più grandi del previsto.
Corrugò la fronte, confuso.

Rifece scorrere all'interno del cartone la lastrina in alluminio, leggendo il le varie scritte stampate, finchè una non catturò particolarmente la sua attenzione: 10mg supposte.

Non ci posso credere.

«Mi ha venduto delle supposte!»
Sbraitò.

L'arancio si voltò scandalizzato, guardando interdetto l'altro.
«Cosa?»

«Supposte Jae, supposte! Dei fottutissimi mini dildi per il tuo culo!»

Sbattè la testa sul water, tirando sù col naso.
«Perché a me...»

Prese un profondo respiro, tirando fuori le compresse.
«Pensala così: hai tenuto cose ben più grosse.»

Un forte lamento incrinato trafisse le orecchio di Jungkook.

«Jungkook...»

Il moro si voltò lentamente verso l'amico, particolarmente sospettoso.
«Si?»

«... Non voglio mettermi una supposta nel culo.»
Piagnucolò.

Scoppiò in una fragorosa risata.
«Che è? Te la dovrei mettere io?»
Si asciugò una lacrimuccia.

Si voltò serio in volto, guardando con i suoi occhioni il ragazzo.
«Sì.»

La mano si immobilizzò a mezz'aria, mentre lo sguardo rimase immutato.

Ditemi che sta scherzando.

«E sono serissimo.»

Ecco, come non detto.

«Ma Dio santissimo, ti fai infilare tante di quelle melanzane in quel buco, che ti preoccupa una pillolina?»

«Io non voglio mettermela.»

«...»
Jungkook guardò Jae, sconsolato.
«Giuro che mi stai facendo tornare la voglia di essere completamente etero.»

Capitolo molto a casissimo.

Vi prego di scrivermi fantasie erotiche vostre che volete che sviluppi nella storia.

Cocks » TaekookWhere stories live. Discover now