50. 米 (m)

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»Hot ribbon down your panties.«

«»

«A casa mia.»
Rispose, esauriente.

Il bruno rise leggermente lanciandogli un'occhiata, per poi tornare a guardare dinanzi a sè, col sorriso stampato in volto.

«Cos'è che ti fa tanto ridere, eh?»
Brontolò, gonfiando le guance, capriccioso come un bambino.

«Nulla, nulla.»
Rise.

Aprì la bocca arricciandola, aggrottando le sopracciglia. «Aishh, sputa il rospo!»

«Va bene, va bene!» Ancora.
«Mi fa ridere come sei messo: se solo ci provo riesco vederti le chiappe sode coperte dai boxer, c'è un sole che spacca le pietre.»

Sbuffò alzando gli occhi al cielo, tornando a guardare la strada, notando di essere arrivato a destinazione.

Aiutandosi col cancello, sfilò le chiavi dalla tasca del grembiule, aprendo quest'ultimo; stessa cosa fece per il portone del palazzo e di casa propria.

Appoggiò con poca grazia il cartone sul pavimento, stiracchiandosi la schiena. «Mettilo pure qui.» Istruì il biondo. «E fai come se fossi a casa tua; io vado in bagno.»

Una volta poggiato questo al suolo, si guardò attorno, riconoscendo al meglio il caldo salotto; seppur fosse solo la seconda volta a casa del biondo, si sentiva particolarmente a suo agio: sarà stata la calorosa atmosfera, il divano stranamente famigliare o la cucina facente parte della stessa stanza, il che rendeva tutto più accogliente, ma Jeon si sentiva libero di rilassarsi, lì dentro.

Curioso di quell'appartento, si affacciò ad un cornicione che affiancava la cucina, da cui anche precedentemente Tae era passato, per andare alla toilette.
Questo dava ad un corridoio orizzontale in cui c'erano poche porte in particolare una socchiusa.

Si incamminò verso questa, aprendola: un letto vigeva a lato, le lenzuola porpora spiccavano sulle mura chiare, una finestra illuminava una scrivania in legno, chiaro anch'esso, con sopra appoggiati vari fogli ed un portatile, con a disposizione una sedia da ufficio.

La camera da letto di Taehyung.
Si voltò di scatto, sorpreso.

«E tu che ci fai qui?»

CORRETE A PRENDERE I CARRI DA GLADIATORI, CHIAMATE PAPA FRANCESCO, ARRIVA LA SMUT

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