LXXVI. Il tuo amore è fatto su misura per me

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Sono le 4 del mattino e io sono ancora qui a servire i ragazzi che chiedono drink su drink.

Ho perso il conto di quante volte mi sono ritrovata le loro mani sul mio corpo ma per fortuna c'è sempre stato Alex a proteggermi.

Non è tanto male quel ragazzo, pensavo fosse un completo idiota ma è solo apparenza.

«i miei piedi vorrebbero uccidermi» mormoro all'orecchio del biondo mentre metto sul vassoio due bicchierini di un liquido rossastro.

«dai piccola, altre due ore e siamo fuori di qui» mi dice e io sospiro sconsolata facendolo ridacchiare.

Durante le ultime due ore molte ragazze ubriache si avvicinano a Alex con la voglia di portarselo nelle camere ma il biondino rifiuta sempre con gentilezza.

Io le avrei già mandate a fanculo.

Sento una mano che si avvolge attorno al mio polso così mi giro pronta a tirare qualche schiaffo.

Un uomo mi fissa per un paio di secondi tenendo ancora il mio polso così io alzo le sopracciglia aspettando che parli.

«ha bisogno di qualcosa?» chiedo e la mia voce, nonostante la musica alta, sembra distoglierlo dal suo mondo.

«oh sì...un mojito» dice così io annuisco per poi girarmi e tornare al bancone.

«Alex fammi un mojito»

«come vuole principessa» dice e io sorrido per poi appoggiarmi con i gomiti al bancone e la testa sui palmi delle mani.

«conosci quel signore che sta fumando con quella camicia nera?» chiedo ad Alex che alza lo sguardo per qualche secondo riportandolo poi al mojito.

«no, ti ha infastidito? Guarda che vado e-»

«no no, semplicemente è strano» faccio spallucce sporgendomi per prendere il drink e poggiarlo sul vassoio.

*

«adesso dove vai piccola?» mi chiede Alex tirandosi su il cappuccio della felpa mentre io mi stringo nel giubbotto che mi ha prestato.

«oh in verità non lo so» dico sospirando. È vero, non ho un posto dove andare, visto che all'albergo non ci voglio tornare.

«se vuoi puoi stare da me» dice ma io scuoto subito la testa. Non lo conosco da neanche un giorno.

«dai non vorrai mica fare la scena della bimba che non accetta gli inviti degli sconosciuti?» dice divertito.

«e se tu sei un serial killer che vuole uccidermi per poi tenersi il mio cuore come ricordo?» chiedo stando allo scherzo.

«prenderò il tuo cuore in un altro modo» dice poggiando una mano sul mio sedere così io gliela schiaffeggio per poi arrossire.

«okay okay ruba cuori starò da te ma solo per questa notte e solo perché non voglio iniziare già a vivere sotto i ponti» gli punto scherzosamente un dito contro.

«sono così onorato di essermi guadagnato la tua fiducia» dice facendo un piccolo inchino e io ridacchio.

Verso le 7:30 del mattino la città inizia a prendere la vita mentre io e Alex ci facciamo una doccia, ovviamente separati, per poi metterci a dormire, in due letti diversi.

Alle 3 del pomeriggio ci alziamo e decidiamo di pranzare ma notiamo che il frigo è vuoto.

«credo di essermi dimenticato di fare la spesa» dice mordendosi il labbro inferiore per poi aggiustarsi i capelli.

«oh ma davvero lo credi?» chiedo sarcastica.

«vorrà dire che andremo a fare la spesa» dice facendo spallucce.

Innamorata del mio Inferno 2Kde žijí příběhy. Začni objevovat