XCVII. Fare l'amore con dei sorrisi nascosti

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Intorno a me vedo solo gente elegante, cibo e camerieri che vanno e vengono con piatti.

La mano di James è intrecciata alla mia ed è così che mi conduce lungo delle scale.

«dove andiamo?» chiedo confusa dal fatto che ci stiamo allontanando dalla sala.

«non avrai mica pensato di mangiare con tutta quella gente?» esclama e continuiamo a salire le scale.

All'ultimo gradino, James mi copre gli occhi.

«cazzo, mi stavi facendo cadere» rido dandogli una gomitata che non so cosa va a colpire.

«Oddio, ti sei fatta male? Cazzo sono un coglione-» inizia con tono preoccupato.

«Ehi ehi ehi, calmati non mi sono fatta niente» ridacchio per la voce da lui usata.

Dopo qualche secondo sono di nuovo in possesso della mia vista e vedo una bellissima tavola.

Dopo qualche secondo sono di nuovo in possesso della mia vista e vedo una bellissima tavola

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«wow è...semplicemente magnifico» mormoro girandomi verso il moro per poi saltargli addosso.

«mai come te baby» sussurra con le labbra contro il mio collo e le braccia che tengono il mio corpo contro il suo petto.

Mi scorta alla sedia allontanandola dal tavolo per darmi la possibilità di sedermi.

«piccola posso farti una domanda?» mi chiede James poggiando il gomito sul tavolo.

«certo» rispondo facendo lo stesso appoggiando però entrambi i gomiti.

«hai notato anche tu la macchina fuori casa nostra vero?»

«si e ho già capito da chi proviene quella macchina ma voglio sapere il motivo per il quale è lì» affermo.

«credi ci sia tuo padre dietro?» chiede e io scuoto la testa.

«no...quando avrò le conferme della mia ipotesi te lo dirò» dico e lui annuisce.

Un cameriere inizia a portarci degli antipasti che esteticamente sono bellissimi e si rivelano anche buonissimi.

«perché i miei piatti sono più abbondanti dei tuoi?» chiedo per poi portare alle labbra il bicchiere d'acqua.

«perché tu hai al tuo interno un'altra vita e quindi voglio che mangi tanto così che nasca forte» dice e quasi mi commuovo.

«James ti amo così tanto» dico portando la mia piccola mano sulla sua grande.

«ti amo anche io baby» mormora regalandomi un meraviglioso sorriso.

La cena va avanti senza intoppi e a mezzanotte e tre ci alziamo da tavola.

«sei stanca piccola?» chiede James.

«no per niente» rispondo.

«allora vieni con me» mi porge la mano e mi scorta fino alla sua macchina.

Innamorata del mio Inferno 2Where stories live. Discover now