XCIII. Ho perso un mio punto di riferimento

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A svegliarmi non sono i raggi solari o gli uccellini cantare visto che sono le 3:35 del mattino.

Apro piano gli occhi e il braccio di James, avvolto intorno alla mia vita, mi porta a sorridere.

Porto le mie dita sul suo petto per poi salire fino alle sue labbra. Vedo il suo cellulare illuminarsi così lo prendo e noto un messaggio.

Fratello alla fine non sei venuto a regolare i conti con il coglione, ti giustifico solo perché so che ti stai scopando la bambolina

Alzo gli occhi al cielo leggendo le ultime parole per poi posare l'iPhone e alzarmi dal letto senza svegliare il moro.

Cosa posso fare alle 3:40 del mattino?
Un cazzo, mi rispondo da sola così prendo il computer per guardare qualche episodio di AHS.

Prima di andare al sito mi escono quelle solite pagine dove vengono riportare le notizie di questi giorni.

'Corpo di una giovane ragazza, trovata morta sul fondo di un lago' - clicco interessata e al contempo dispiaciuta.

«ragazza trovata...è stata riconosciuta dai genitori...la causa del decesso si pensa sia il soffocamento visto che il corpo della diciassettenne non presenta colpi di arma o ferite profonde...ed oggi dobbiamo dire addio ad un giovane angelo, Charlotte Nelson» i miei occhi si riempiono di lacrime che escono furiosamente da essi.

«no no no no...lei no...no» piango a singhiozzi e non mi importa più di svegliare qualcuno.

Sento dei passi giungere in soggiorno e quando mi giro noto James che si gratta il retro del collo.

«cos'è successo piccola?» chiede il moro ma io per qualche secondo non parlo.

«Charlotte...è morta» dico con il labbro inferiore che trema, le guance zuppe delle mie lacrime e il cervello disconnesso.

Lo vedo spalancare leggermente gli occhi per poi raggiungermi e chiudermi tra le sue braccia.

«shh piccola...lei non vorrebbe che tu piangessi» sussurra al mio orecchio.

«l-lei è stata uccisa, James h-ho perso la m-mia migliore a-amica, i-io non s-sono stata vicino a-a lei» piango sulla spalla del mio ragazzo.

«non puoi fartene una colpa amore» mi accarezza delicatamente una guancia ma il mio pianto non si calma.

«c-chi ha p-potuto farle u-una cosa del g-genere?» chiedo balbettando tirando su con il naso.

«non lo so piccola non lo so» sospira e io mi mordo forte il labbro per cercare di fermare le lacrime.

«p-puoi prepararmi u-un the per favore?» chiedo ingoiando il groppo che ho in gola e James annuisce sparendo in cucina.

Mi siedo nuovamente sul divano e mi rannicchio su me stessa con il corpo tremante. Forse se io fossi stata lì questo non sarebbe successo.

Il senso di colpa è immenso. In mente mia passano tutte le giornate che ho passato con lei, il giorno in cui lei mi ha parlato per la prima volta.

Tutti i nostri scleri, le nottate passate a chattare, i spoiler delle serie TV fatti l'un l'altra, i vestiti prestati, il cibo tenuto nascosto...insomma in neanche un anno Char era diventata uno dei miei punti di riferimento.

Innamorata del mio Inferno 2Where stories live. Discover now