20. Scoprirsi

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Scoprirsi immersi.
Immersi nelle emozioni, nelle sensazioni, tra i respiri, nei battiti di due cuori che sembrano battere in sincronia.
Innamorarsi, ma invece non scoprire d'esserlo.
E pensare che è troppo presto per parlare, per amare.
Ma lasciate che io vi ponga delle domande e rispondetemi se sinceramente conoscete la risposta, una risposta che però soddisfi al meglio ogni singola sfaccettatura degli interrogativi che vi sto ponendo: esiste davvero un modo per innamorarsi? Un tempo? Un preciso istante? Una specifica modalità?
A parer mio l'unica risposta possibile è: l'amore non ha tempo e non conosce modo, accade come accade qualsiasi altra cosa.
L'amore è ieri, oggi e domani.
L'amore è un bellissimo e spaventoso eterno.

Richiusi velocemente il taccuino, imbarazzata e confusa. Avevo scritto di getto tali parole, non capendo nemmeno bene la logica di quelle frasi. Mi sentii stupida, perché cosa potevo saperne io dell'amore?
Ma qualcosa comunque, qualcosa all'altezza del mio cuore, mi impedì di strappare quella pagina dal quaderno, di buttarla e di dimenticare le mie ingenue assurdità. Qualcosa nei miei più profondi meandri, mi spinse, invece, a nascondere quel mio piccolo segreto nella borsa. Come se in qualche modo, nascondendo i miei pensieri, potessi allontanare la certezza, che io stessa a stento faticavo ad ammettere, di essermi innamorata di Harry.
Mi guardai intorno, Renee mi sorrise ed io mi alzai da dov'ero seduta, per andarle incontro.
"Tutto okay?" Mi chiese.
Annuii, sorridendole.
Quel giorno era un giorno speciale: Renee avrebbe finalmente rivisto i suoi figli dopo anni di lontananza e sofferenze.
Per questo motivo ci trovavamo in quel posto dove si erano tanto presi cura di loro: mondo amico.
È quello il suo nome. Ed è un mondo dove io non avrei mai creduto di poter passare il mio tempo.
Associazione nata nel 1967 ad opera di Padre Ambrogio, un grande uomo che dalla vita mondana, dal carcere e dalle truffe passò alla devozione più totale verso Dio e la redenzione dai peccati.
Creata per aiutare coloro che soffrono di tossicodipendenza ed io, quando la conobbi grazie a Renee, mi sembrava impossibile poter passare del tempo lì dentro, io che non avevo mai sfiorato nemmeno con la mente la necessità o il desiderio di provare qualsiasi tipo di droga, io che credevo fosse un posto soltanto per drogati. Ma col tempo e con la conoscenza, guardando bene ciò che i miei occhi inizialmente non vedevano, capii che quello non era un posto soltanto per coloro che io sgarbatamente etichettavo come malati.
È quel posto per chiunque volesse fuggire dal materiale e rifugiarsi lì dove qualcuno sicuramente avrebbe capito; un posto per ritrovare se stessi. Un luogo dove imparare ad adorare i dettagli e le cose apparentemente futili, apprezzare ciò che si possiede e non desiderare follemente quello che non si può avere, amare ciò che si è in grado di essere, senza sforzarsi di essere qualcun altro.
Mondo amico accoglie chi possiede una dipendenza e poi, differentemente da quello che io inizialmente credevo, lo invita a passare del tempo con chi si può prendere cura di loro, lontani dal mondo distruttivo in cui vivono e da qualsiasi possibile distrazione. Mondo Amico non obbliga nessuno, tutti sono liberi di andare via quando lo si desidera, ma ti aiuta a capire che il mondo non è fatto di droga, di alcol, o di qualsiasi altra stupida e dannosa dipendenza.
La parola recupero, era assolutamente inesistente nel vocabolario del Mondo Amico.
Il posto dove ci trovavamo io e Renee ovviamente non era il posto dove curavano chi soffriva di qualcosa, ma il luogo d'incontro per coloro ch'erano riusciti a sopraffare quello che lentamente li uccideva.
Tra le tante persone che ne facevano parte, c'erano i familiari, gli amici, gli amori di un'intera vita. In quel luogo avevo visto le forme d'amore più vere e reali possibili.
Era un continuo passare dalla paura all'amore.
Ad ogni modo, ritornando a Renee, i suoi figli erano finalmente riusciti a superare i loro ostacoli e lei non aspettava altro che rivederli non appena sarebbero tornati dal posto in cui erano stati invitati a curarsi.
E mentre attendevamo, Renee mi strinse la mano.
"Come va con il tuo uomo?" Mi domandò, sorridendo.
Arrossii all'udire quel soprannome, ripensando un attimo a ciò che io ed il mio uomo eravamo diventati. Non era male pensarlo così, pensarlo come mio ed assolutamente più di nessun altra; così come io mi sentivo sua, come non mi ero mai sentita per nessun altro.
"Bene." Sussurrai.
Renee mi sorrise.
Andava bene, andava che non avrei mai potuto desiderare altro.
Comunque, nonostante avessi sempre avuto un'idea di attrazione nei confronti di un ragazzo, Harry superava di gran lunga qualsiasi prototipo di ragazzo ideale, Harry era sopra ogni cosa, sopra l'effimerità di un bel corpo, o la banalità di un buon carattere.
Harry era; e questo bastava.
"Perché non me lo fai conoscere, eh?"
"Va bene. Prima o poi te lo farò conoscere." Acconsentii.
Mi sarebbe piaciuto un loro incontro, ero sicura Renee avrebbe apprezzato Harry.
Pensai per un attimo di portarlo lì, in quel piccolo mondo nel quale io avevo passato gran parte della mia infanzia, per fargli conoscere tutte quelle persone, tra cui Renee stessa, che per me erano sempre stati modello di vita, muse ispiratrici e fondamento di forza.
Mondo Amico era per me diventato col tempo una seconda casa. E sorrisi quando ci distrasse l'arrivo dei figli di Renee, che finalmente riuscivano ad abbracciare la madre, a vivere una vita serena, a dimostrare al resto del pianeta che le droghe non sono fondamentali nell'esistenza, a dimostrarlo soprattutto a se stessi. Ed io ferma lì, che da lontano li guardavo e li lasciavo ritrovarsi con la madre, a pensare e fantasticare su quanto Harry sicuramente avrebbe apprezzato quel posto e visto la realtà di quel piccolo Mondo.

Di Vetro [HS]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora