Ritorna.

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Piove.
Continua a piovere.
queste piccole gocce che piano piano oppure velocemente scendono dal cielo per precipitarsi al terreno.
Le fisso da più di due ore.
Oggi non so propio cosa fare,la vita continua e con quella anche la mia pancia diventa sempre più grande e i calci del bimbo,(scoperto da poco),sempre più forti.
Credo non veda l'ora di uscire fuori non sopporta più di stare nella mia pancia.
Se la mettiamo cosi pensa quando diventerà un ragazzo.
Io e Justin stiamo bene,abbastanza.
Non capisco ancora perché torni più e più volte a casa ubriaco.
Glielo chiedo quando torna sobrio e non mi risponde,mi guarda solo con quegl'occhi che oramai sembrano vuoti.Come se gli mancasse un pezzo e questo non credo di essere io.
O ulteriormente gli manca qualcuno.Qualcosa.
Mi alzo dalla sedia stufa di stare ferma a guardare la pioggia che fino ad ora mi era sembrata interessante e docile.
Fisicamente stavo poco bene ma questo era "colpa",se si può dire cosi,del bimbo che mi procurava molti dolori.
Senti per la millesima volta di quel mese la porta sbattere.
Mi girai.Justin non barcollava quindi voleva dire che,se l'apparenza non mi aveva ingannato,era ancora sobrio.
Entrò e mi sorrise,un sorriso forzato più che mai.
Appoggiò le chiavi sulla tavola,davanti a me,e si sedette mettendosi la testa tra le mani.
Un singhiozzo fuori uscì dalle sue labbra.
Girai il mio guardo impassibile su di lui.
"Jus,che sta succedendo?"
Non rispose.Passarono minuti o ore non lo so.
"Io non lo so Selena.Mi dispiace tanto"
"Per che cosa?"
"Mi dispiace tanto"
Lo ripete minimo 457 volte.
"Io vado via,vado via per un po'"
Cosa stava dicendo?
"Dove?"
"Manhattan"
"E...e p-per q-quanto?"per quanto non volessi la mia voce mi aveva tremendamente tradito facendomi sembrare quella che in verità ero:crollata.
"Per mesi,per dei mesi"era tremendamente vago.
"Quanti Justin.Voglio un numero esatto"
"Quattro"il numero si ripete nella mia mente più volte quasi a farmi cadere per terra.
"Ma il bambino dovrebbe nascere tra due mesi Justin" la mia voce era ferma .
"Lo so,mi dispiace ma devo andare Selena.Devo andare via per un po'.
Tornerò a trovarti spesso te lo prometto."
"E ci sarai per il parto?"
"Non lo so"
Le sue parole cattive continuavano a ronzare nella mia mente e a ristamparsi.
Mi stava per lasciare da sola,anzi,mi stava dicendo in faccia che non sarebbe rimasto per nostro figlio.Mi stava chiaramente dicendo che mi lascerà da sola.
"J-justin ma io non c-credo che..."
Non mi lasciò finire si alzò bloccandomi con un gesto della mano.
"Me ne vado tra una settimana.Ho già deciso."




Erano passati quattro giorni.
Stavi cercando in tutti i modi di convincerlo a restare ma sembravano sforzi inutili.
La mia conta continuava all'incontrario.
-6
-5
-4
-3.
Per ora mi ero fermata qua e non credevo di dover arrivare allo zero.
Non avrei avuto il coraggio di digli addio.
Stavamo guardando un film,io totalmente coccolata a lui.
L'unica cosa positiva di quei 7 giorni era che Justin rimase dolce come i primi giorni che ci eravamo messi insieme.
Come quei giorni che io credevo non avessero una fine.
Come quei giorni che credevo fosse lui la mia metà ma solo ora me ne accorgevo.
Quando andavo a letto senza di lui e non lo aspettavo ma quei sette giorni eravamo quasi davvero innamorati.
Io lo ero sempre stata di lui,sempre,anche ora che sapevo sarebbe finita.
Lui non lo so.
Ma oltre alla preoccupazione di non sopravvivere senza di lui avevo paura che Charlie,come avevamo deciso di chiamarlo,sarebbe cresciuto senza un padre.
E che sarebbe cresciuto senza essere viziato come gli altri e coccolato visto che dovevo aumentare le ore di lavoro per mantenerlo.
"Cosa risponderò..."
"Cosa risponderò quando nostro figlio mi chiederà dove il suo papa.O perché non gli ho fatto il regalo per il compleanno?"
"Non te lo domanderà mai perché ritornerò."
"Promesso?"
Non rispose ma poi la cosa cambiò.
"Te lo prometto,cercherò di mantenere la mia promessa a tutti i costi"
Non era più disperato come quando me l'aveva detto era quasi impassibile,solitario e zitto su questo fatto. Come se non fosse la cosa più importante del mondo.Per me lo era.

0
Quesi giorni erano volati ma mi aveva davvero fatto star bene.
Eravamo pure andati in spiaggia a camminare un po con il limpido tramonto che si notava da lontano come sfondo.
In quel momento mi sono davvero sentita felice e non pensavo di riuscire mai a togliermi il valore della conta dei giorni come peso,e come tristezza.
"Hai preso tutto?Il telefono?carica batterie?Computer?"continuavo a ripetere queste parole quando chiuse definitivamente la valigia.
Mi attaccavo alle tecnologie perché solo con quello potevo ritrovare un po' della mia vita,lui.
Mi sorrise,si alzò e mi stampò un bacio che durò prima del dovuto.
"Ti amo"mi disse poi.
"Se te ne vai non lo pensi veramente Justin."
Si girò di scatto come se gli avessi infilzato una spada.
"Non provare Mai e dico mai a mettere in dubbio il mio amore per te!Hai capito?"alzò di poco la voce e io non riuscì ad impaurirmi per nulla visto che stava dicendo una cosa "carina."
In risposta lo baciai anche se le cose che mi avevano dette erano dolci non credo avessero anche il potere di ricostruirmi il cuore.
Ci baciammo più volte e per passare ancora più tempo con lui lo accompagnai all'aeroporto ma non avevo ancora capito cosa mi aspettava.
Non avevo ancora capito che mi si sarebbe sbattuta in faccia la realtà solo quando non avessi visto partire l'aereo.
"Charlie ti vuole bene il tuo papà.Tornerà presto."

ViolenceWhere stories live. Discover now