(3). RICORDI

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-Che significa con te?!- dico sgranando gli occhi

-Significa che...- comincia lui, ma lo interrompo  subito –Non ho nessuna intenzione di condividere la mia stanza e soprattutto non con te, voglio solo prendere le mie cose e andarmene- dico scocciata, lui inizia a massaggiarsi l'attaccatura del naso con indice e pollice

–Elinor, perché non vuoi capire...tu sei MIA, non puoi andartene- dice ringhiando -Non puoi pretendere che io finga che non sia così, sei venuta qui per ottenere protezione da non so cosa e beh ora ce l'hai, quale è il problema?!-

-Io non sono tua- dico, entro nel bagno e subito chiudo la porta a chiave, mi guardo intorno cercando una finestra ma c'è solo un lucernario, salgo in piedi sul bordo della vasca e mi appoggio al muro con una mano per tenermi su mentre con l'altra cerco di aprirlo.

-Ovviamente- dico trovandolo chiuso, abbasso lo sguardo e subito sconsolata sento il bisogno di un bagno rilassante così scendo e apro l'acqua mentre inizio a cercare se per caso ci sono dei sali rilassanti e non appena li trovo li metto nella vasca, ignorando i brontolii di Malachia mi spoglio per poi immergermi nella vasca lasciando fuori solo la testa, l'acqua calda mi avvolge e chiudo appena gli occhi per godermi il momento...

...Tutto intorno a me è buio, faccio qualche passo ma qualcosa di appiccicoso sotto i piedi scalzi mi fa abbassare lo sguardo, sangue, mi osservo intorno alla ricerca della fonte e mia madre appare davanti a me, mi porge la mano ma appena la sfioro svanisce nel nulla, la scena cambia e vedo mio padre, appeso ad una catena pendente dal soffitto, sembra trovarsi in una specie di laboratorio, lo osservo meglio e vedo delle ferita su schiena e addome, sanguina e il tutto viene raccolto in dei contenitori, perde così tanto sangue da non riuscire ad urlare e tutto ciò che mi fa comprendere che è ancora vivo sono i mugolii leggeri di dolore, in sottofondo però sento le urla di una donna, urla che riconosco immediatamente –Madre! Padre!- grido spaventata quando tutto torna buio, poi, improvvisamente, appare una porta sulla quale c'è uno specchio dove mi vedo bambina, entro e vedo mia madre, seduta in terra piangente, quando si accorge della mia presenza però smette e, asciugandosi con le maniche gli occhi, mi si avvicina e mi poggia una mano sulla spalla inginocchiandosi di fronte a me, sorride ma esso si spegne non appena le appare un enorme ferita sul petto, mi metto a urlare e a piangere ma lei si lascia cadere a terra, non si muove...

-Elinor! Elinor!- sento una voce che mi chiama e un leggero dolore alla guancia, spalanco gli occhi e vedo il volto pallido di Malachia, confusa cerco di alzarmi e noto che mi tiene tra le braccia fuori dalla vasca, il pavimento è tutto bagnato e ho una salvietta poggiata sul corpo nudo.

–Che...che è successo?- chiedo spaventata cercando di coprirmi il più possibile il corpo

-Stavi urlando, sono riuscito ad entrare e ti ho tirata fuori, ma non riuscivo a svegliarti, mi hai fatto prendere un colpo- dice scosso, non so cosa dire per calmarlo, così gli metto una mano sulla guancia e gli sorrido –Ti capita spesso?- chiede preoccupato

-Qualche volta- dico vaga, mentre mi alzo e mi arrotolo per bene nel telo, in realtà questo incubo mi perseguita tutte le notti da quando mia madre è morta –Non mentirmi- dice lui severo e nei suoi occhi non vedo il minimo dubbio

–Io...- non so cosa dire, come ha fatto a capirlo?!

-Il nostro legame- dice come se dovessi capire, notando il mio sguardo confuso mi sorride -Mi permette di provare e capire quello che senti, riesco a percepire quando menti o quando hai paura, quando sei felice o...eccitata- dice facendo passare il suo sguardo su tutto il mio corpo coperto da un leggero strato di stoffa, io arrossisco appena ed esco dal bagno, trovo il cassetto dell'intimo e mi infilo biancheria pulita, dei pantaloncini e una canotta, poi torno in bagno a prendere i pantaloni che indossavo prima e tiro fuori dalla tasca il pacchetto di sigarette per poi mettermelo in tasca.

IMPERIUM SANGUIS    La dominatrice del sangueWhere stories live. Discover now