32. RISORGI

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Scusate eventuali errori, spero che il capitolo sia di vostro gradimento.

Siamo quasi alla fine e voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno seguita e supportata fino a qui, vi sono davvero grata.

Buona lettura!!!!!


-Mia adorata figlia, vieni- una voce mi chiama, cammino nel buio finché una luce calda mi circonda, chiudo gli occhi e quando li riapro vedo di fronte a me una donna mai incontrata prima dai lunghi capelli neri e gli occhi bianchi come la neve, mi sorride e io confusa ricambio

-Chi sei?- chiedo avvicinandomi, lei ignora la domani e mi porge la mano che accetto, appena la tocco sento la pelle fredda ma delicata e un brivido mi percorre il braccio, i sui occhi visti da vicino paiono brillare e risaltano sul viso sottile nonostante la pelle chiara

-È passato così tanto tempo- dice con una lacrima che le riga la guancia, io di istinto la asciugo ma appena la sfioro svanisce –Sento la tua confusione, mia adorata, cosa ti turba?- mi accarezza il viso e torna a sorridere

-Io... dovrei essere morta- spiego –Medea mi ha pugnalato nel petto- rivedo il viso sorridente e cattivo di mia zia mentre la lama mi trapassa il cuore –Ho deluso tutti- abbasso lo sguardo ma subito con una mano sotto il mento me lo risolleva

-No, nessuno di coloro che hai lasciato provano delusione, loro soffrono la tua perdita come l'ho sofferta io migliaia di anni fa quando ho perso te e tuo fratello, ho fatto in modo di riaverti e ho dovuto aspettare ma finalmente sei qui, con me- mi abbraccia ma non ricambio

-Cosa significa?- chiedo invece scostandomi –Chi sei?- sento che è potente e quando torna a guardarmi la risposta mi inizia a sembrare ovvia –Tu sei la dea Luna- dico mettendomi in ginocchio, lei si piega al mio livello e ride

-No cara, non devi inginocchiarti, tu sei al mio pari, non un mio suddito- così mi rialzo sempre più confusa e mi guardo intorno, l'ombra viene sostituita da una stanza fatta di nebbia con il pavimento trasparente –Ora sei finalmente a casa, al sicuro-

-Aspetta, a casa?- lei annuisce –No, io non posso restare qui- dico scuotendo la testa, lei mi guarda senza capire –I miei amici, la mia famiglia, loro non sono qui, questa non è casa mia, non può esserlo senza di loro-

-Io sono la tua famiglia, sono la dea Luna, tua creatrice, ho fatto in modo che ti reincarnassi dopo la tua morte per poterti riavere con me come puoi preferire...loro?! Basta con queste sciocchezze Ada- la rabbia le invade gli occhi mista a tristezza e delusione, sento delle voci chiamarmi, abbasso lo sguardo e vedo sotto di me il mondo, la dea schiocca le dita e la scena che mi si presenta davanti è terribile, vedo centinaia di morti tra streghe, felinidi e lupi, vedo Omar e Malachia ancora intenti a lottare, vedo Medea adirata che urla il mio nome e le mie amiche dominatrici che scioccate guardano la scena

-Cosa sta succedendo?- domando

-"Si racconta che chi riunirà le quattro figlie col sangue della quinta, possa ottenere poteri inimmaginabili, diventando la reincarnazione di Ada, la prima figlia della Dea"- ripete la Luna –Le dominatrici del cuore, della mente, della vita e del tempo ti hanno ceduto il loro potere e pugnalandoti Medea ha fatto in modo che la leggenda si avverasse rendendoti ciò che eri destinata a diventare, mia figlia-

-Io non sono Ada, lei è morta molto tempo fa, posso anche esserne la reincarnazione ma non puoi sottrarmi alla mia vita per vivere la sua, non potrei mai essere tua figlia come tu non potrai mai essere mia madre- le spiego facendo un passo indietro, sento la sua ira e il potere che aumenta pericolosamente –Ti prego di capire, nel mio cuore sento l'amore che Ada provava per te, lei è qui- dico mettendomi una mano sul petto –Ma come lei ti ama, io provo lo stesso per molti altri che dipendono da me e non sono qui, se li abbandonassi non potrei perdonarmelo-

IMPERIUM SANGUIS    La dominatrice del sangueWhere stories live. Discover now