34. NOI

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Sento il potere che mi abbandona per scivolare nel corpo di Medea che tutta eccitata urla di gioia, la Dea ci osserva durante tutto il procedimento e non appena esso finisce mi sorride

-Elinor, ora sei tornata ad essere una semplice ibrida, non dominerai più il sangue ma continuerai ad essere, anche se in una piccola parte, la mia adorata Ada- io le sorrido e con uno schiocco di dita mi fa apparire in mezzo ad un prato, ma non uno qualunque, quello vicino al villaggio di Malachia dove i miei si erano amati di nascosto, sento l'euforia di mia zia nella mente e poco dopo questo sentimento viene sostituito dalla rabbia, la sento urlare di essere stata imbrogliata e la zittisco, chiudo quella finestra della mia mente che ci collega e sorrido, rimarrà intrappolata lassù per sempre e averle dato il potere che desiderava in una prigione dalla quale non può uscire è una punizione legittima per i suoi crimini.

Cammino verso il villaggio, vedo le case ricostruite dai lupi da lontano e più mi avvicino più distinguo i volti di tutti, riconosco le bambine a cui avevo insegnato l'utilizzo di alcune piante, vedo i loro genitori e i loro amici ma nessuno sembra notarmi, poi da lontano un volto in lacrime

-Elinor? Elinor!!- dice Julia correndomi incontro affaticata dal pancione del figlio non ancora nato, mi stringe forte e le sue urla attirano l'attenzione degli altri tra cui mia madre che subito mi si avvicina e mi stringe a se piangente facendo emozionare anche me.

-Oh! Figlia mia! Quante volte ho sognato questo giorno- dice facendo un passo indietro a osservarmi –Sei diventata la donna forte e bellissima che avrei voluto che fossi- io le sorrido

-E tu sei la mamma che ho sempre voluto rivedere- le dico io asciugandomi le lacrime

-Elinor? È qui?- dice una voce tra la folla che mi si è messa intorno, vedo qualcuno spintonare e spuntare tra la folla Yelena seguita da Omar che appena mi vedono sgranano gli occhi

-Avevo paura di non rivederti mai più- dice la strega correndomi addosso e abbracciandomi forte, sento un odore diverso su di lei e capisco immediatamente che Omar l'ha marchiata come sua compagna e sorrido ricambiando l'abbraccio

-Bentornata- dice il lupo mettendomi una mano sulla spalla per non interrompere l'abbraccio da parte della sua compagna

-Grazie- rispondo guardandomi intorno

-Stai cercando qualcuno?- dice Kana avvicinandomisi, Yelena si stacca e si asciuga le lacrime per poi attaccarsi felice al braccio del suo lupo

-Kana, ciao...si...- lei mi sorride e mi indica un sentiero a lato del bosco

-Vai da lui- mi dice semplicemente, io annuisco e tutti mi fanno spazio per farmi passare, so dove porta quel sentiero, porta nel luogo dove il mio Alpha si ritira a pregare e a sgridare se stesso e me per non essere riusciti a stare insieme.

Mi avvicino e lo vedo in ginocchio a guardare il cielo col sole che gli illumina il volto sottolineando le guance umide dal pianto.

-Ricordo bene la prima volta che ti ho visto...- dico facendolo sussultare e voltare scioccato –Non sapevi cosa fossi ma avevi già capito che sarei stata tua, nonostante il mio negarlo...avevi ragione- lui si alza e rimane immobile a fissarmi senza dire una parola –Avrei rinunciato a qualunque cosa per salvarvi ma ho capito che sono più egoista del previsto, non potevo stare senza di voi, senza te- fa un passo verso di me e mi appoggia una mano sulla guancia, quasi a controllare che sia reale –Mi dispiace di averti lasciato dopo averti promesso di stare al tuo fianco per sempre, mi dispiace di aver creduto che a parlare in Africa fossi tu, avevo così paura di rimanere sola di non aver creduto al tuo amore e questo ha fatto in modo che ti catturassero, mi dispiace che tu sia stato ferito e controllato da mia zia e mi dispiace, mi dispiace così tanto di non averti potuto consolare quando venivi qui a piangere- le lacrime ricominciano a scorrere sul mio volto così come sul suo.

IMPERIUM SANGUIS    La dominatrice del sangueWhere stories live. Discover now