Caos

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Il principio era il Caos, è dunque dal Caos che tutto ha inizio.

Prima non c'era niente e c'era tutto.

Il Caos è un lento ma irrefrenabile processo di sviluppo e chiarificazione.

Un miscuglio universale e disordinato della materia, una forma indefinibile e indescrivibile che racchiudeva il cielo, il mare e la terra.

In effetti la stessa idea di Caos sembra sostituire quella di C̶o̶s̶m̶o̶
della mia vita...

"Sono in ritardo! Sono in ritardo! Sono in estremo ritardo!" continuavo a ripetermi come un'ossessa mentre mentalmente ripassavo la lezione.

Piccolo riassunto del mio risveglio quella mattina: la sveglia era suonata ma non l'avevo sentita, l'acqua della doccia era gelida, non trovavo una scarpa, non avevo fatto colazione, avevo corso e quasi mi ero storta una caviglia per arrivare prima che i cancelli chiudessero.

Per giunta avevo il compito d'italiano alla prima ora ed essendomi svegliata tardi mi ero dimenticata il vocabolario a casa.

Avevo un aspetto decisamente pessimo e non mi sorprendevano le occhiatacce della gente che mi vedeva correre pericolante alle 8.05 di un mio tipico e infernale lunedì mattina.

Non osavo immaginare in quale modo mi fossi vestita dato che la scelta di cosa mettermi era stata identica a quella di un gioco ad estrazione riuscito male.

Ansimante, con il fiatone e con i capelli all'aria, arrivai in biblioteca.

Avevo sempre odiato la biblioteca scolastica, mi riportava alla mente spiacevoli ricordi.

Come al solito la bibliotecaria mancava. Avrei dovuto trovare il vocabolario da sola e io non sapevo in quale scaffale cercare. Scorsi fra questi aspettandomi di trovare una sezione con su scritto 'Vocabolari' finché non sentì dei respiri affannati.

Non ero io, il mio respiro si era regolarizzato qualche metro fa, quindi...

'Non ci pensare!' mi dissi. 'Cerca il vocabolario, piuttosto.'

Mi avvicinai allo scaffale giusto, cercando di non pensarci ma i sospiri aumentavano d'intensità.

Lentamente cominciai a capire di cosa si trattasse e questo mi portava sempre più a pensare di non pensarci.

'Prendi questo maledetto vocabolario e scappa il più lontano e il più velocemente possibile da qui!' Mi faceva eco la mia coscienza.

"Trovato!" dissi praticamente a me stessa. Lo presi e stavo per andarmene quando...

ACCIDENTI A ME!

Avevo fatto cadere uno scatolone pieno di libri messo lì a caso per terra facendo un rumore tremendo.

Restai lì ferma come una vera stupida per qualche minuto, gli ansiti si erano fermati, cattivo segno, però ancora non si era visto nessuno, il che era un buon segno.

Se prima ero in ritardo di soli 5 minuti, in quel momento ne avevo persi 10. Me ne dovevo andare altrimenti chi la sentiva quella di italiano!

Ma a quanto sembrava il destino non voleva farmi arrivare in classe...

"Lo sai che hai interrotto proprio nel momento cruciale?" mi disse una voce sfortunatamente a me nota.

Mi girai e non mi stupì di vederlo.

Lui con quei suoi dannati occhi pericolosamente troppo verdi.

Lui con i suoi capelli castano chiaro, che solitamente teneva in rigoroso ordine, leggermente scompigliati.

Mr. Player and ITempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang