Destinazione: Presidenza

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"Mi scusi, ci sarebbero delle questioni da risolvere che richiedono la sua massima urgenza." avvisò la segretaria.

"Va bene. Arrivo subito."

Poi tornò a guardare noi. "Aspettatemi qui..." disse il preside. "E non litigate!" ci ammonì prima di andarsene per sbrigare alcune faccende burocratiche.

Nell'attesa decisi di sedermi su una delle sedie della segreteria e Blaison fece la stessa cosa, mettendoci chiaramente a distanza di sicurezza l'uno dall'altro.

Nessuno dei due osava proferire parola, forse a causa dell'avviso minaccioso del preside. Trascorsero minuti di interminabile silenzio dove io cercavo di concentrarmi su qualsiasi altra cosa fuorché su di lui. Cosa alquanto difficile dato che non riuscivo a trovare niente di interessante quanto Blaison che iniziava a muoversi fastidiosamente sulla sua sedia, cosa che portò me a volgere lo sguardo nella sua direzione.

Notai che cercava qualcosa nelle tasche posteriori dei suoi pantaloni e che si era sbilanciato da un lato per prenderlo. Poi tirò fuori un accendino e un pacchetto di sigarette.

Non gli verrà in mente di fumare qui?

Era vietato fumare in segreteria e il cartello rosso con la scritta a caratteri cubici 'Non fumare' non faceva altro che confermarlo.

Ma in fondo a me cosa importava? Sarebbe finito lui nei guai, non io!

Senza badare a nulla, con estrema indifferenza, accese una sigaretta. Fece un tiro. Aveva lo sguardo fisso davanti a sé come se stesse riflettendo su qualcosa, e poi, dopo alcuni secondi, buttò fuori il fumo con estrema lentezza come se avesse notato che lo stessi fissando.

Scossi la testa e, una volta tornata in me, distolsi lo sguardo da lui e cominciai a pensare ad altro, ma le nuvole di fumo non facevano che arrivare nella mia direzione.

"Non leggi?" domandai infastidita, indicandogli il cartello. Lui si voltò verso di me scostandosi dai suoi pensieri. "C'è scritto di non fumare." gli spiegai nel caso avesse problemi nella lettura.

"Se tu mi avessi lasciato fumare in pace, ora non dovrei farlo."

"Non sei obbligato a fumare."

"Mi aiuta a sopportare te e quello che verrà dopo..."

"Sei libero di fare quello che vuoi. Ma potresti andare da un'altra parte?" chiesi gentilmente mantenendo il più possibile la calma.

"Farebbe bene anche a te, sai? Ti tranquillizzerebbe un po'." mi consigliò lui porgendomi la sigaretta che stava fumando. "Tieni..." disse riferendosi alla sigaretta. "Fatti un tiro."

'Mantieni la calma, Lena. Mantieni la calma. Anche se vuoi colpire quest'idiota con la prima cosa che ti capita a tiro, non lo fare! Ti ricordo che sei a pochi passi dalla presidenza e che il preside ha detto che non dobbiamo metterci nei guai, quindi non lo fare!'

Non solo mi stava definendo un'isterica ma mi stava offrendo anche una sigaretta aspettando che io accettassi mettendomi così in ulteriori guai.

Cercai di mantenere l'autocontrollo. Anche se volevo picchiarlo o cominciare ad urlargli contro di quanto fosse idiota, non lo feci.

"No." Dissi pacata. "Ma grazie per attentare ai miei polmoni." Dissi ma avrei fatto meglio a mordermi la lingua.

Lui sbuffò. "Ogni cosa che faccio non è sempre premeditata per recarti danno."

"Se tu un giorno vorrai avere un tumore ai polmoni... fai pure! Ma lascia fuori me!"

"Sei noiosa." sentenziò alzando gli occhi al cielo.

Mr. Player and IWhere stories live. Discover now