Sorprendimi...

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Era finita la giornata e io me ne stavo tornando a casa quando Darcy mi inviò un messaggio dicendo di raggiungerlo per una cosa urgente.
"Ho una cosa per te." Mi disse non appena mi vide.
"Per me?" chiesi sorpresa.
"Sì, ma per questa cosa ho bisogno della tua collaborazione. Ok, Ferres?"
Lo guardai scettica. Qualunque cosa avesse in mente... non era niente di buono.
"Non guardarmi in questo modo, devi solo chiudere gli occhi."
Continuai a guardarlo dubbiosa.
"Avanti, Ferres, non mi sembra così difficile..."
Chiusi gli occhi, per qualche istante ci fu un gran silenzio fino a quando non sentì un rumore metallico e un qualcosa di freddo fare contatto col mio polso.
"Adesso puoi aprirli..." mi sussurrò.
Tra tutte le cose che potessi immaginare... Quella era di gran lunga la peggiore!
Il mio polso era adornato da un cerchio di metallo.
E no, non era un braccialetto.
Quel cerchio di metallo aveva una piccola catena legata ad un altro cerchio metallico che circondava il polso di Blaison.
Quelle erano manette!
"Cosa diamine significa?" dissi alzando il polso.
"Sorpresa!"
Sorpresa? Beh, effettivamente la sorpresa era riuscita perché... non mi sarei mai aspettata, nella mia vita, di rimanere ammanettata ad un idiota.
E poi a quale idiota verrebbe in mente di ammanettare un'altra persona contro la sua volontà?
Ma la domanda cruciale non era questa bensì... Perché ero ammanettata a quell'idiota?
"Non capisco..." dissi ancora frastornata da quella che lui chiamava sorpresa.
Sorpresa? Sorpresa per cosa, poi? Non era il mio compleanno? Non mi sembrava fosse un giorno speciale e anche se lo fosse stato non vedevo il motivo per ammanettarmi.
"Avanti, Ferres..." Mi spronò lui ad arrivarci ma la mia mente era il più lontana possibile da ogni più logica spiegazione. "Punto 8: Sorprendimi... ed io l'ho fatto!"
Questa? Questa era la sua maniera di sorprendere una ragazza? Sì, su quella lista c'era scritto 'Sorprendimi...' ma quando avevo pensato a quel punto non intendevo venir ammanettata! Io immaginavo a un mazzo di fiori, ad un'uscita speciale, a qualcosa di romantico insomma, non... quello!
Quella non era una sorpresa.
Il fatto di essere a stretto contatto con Blaison e non potersi allontanare era più una tortura!
Lui mi avrebbe infastidito, la mia mente non lo avrebbe sopportato, sarei scoppiata, avrei perso il controllo e avrei potuto persino macchiarmi di omicidio!
No, non ci volevo nemmeno pensare.
"Sorprendimi, non ammanettami!"
"Cos'avrei dovuto fare secondo te? Ogni volta che stai con me scappi, in questo modo non puoi andare da nessuna parte."
Non sapevo perché ma suonava come una sorta di inquietante minaccia.
"E poi evito che tu possa farti ulteriormente male dato che sarò letteralmente al tuo fianco."
"Ma se è per colpa tua che finisco sempre per farmi male."
"Non è colpa mia se quando sei con me cominci a farti i film mentali e perdi il contatto con la realtà"
"Io... non..." ma in realtà non sapevo come ribattere e preferì rimanere in silenzio ma potei chiaramente intravedere quel mezzo sorriso fastidioso dipingersi sulla faccia di Blaison.

"Oh mio Dio! Non ci posso credere!" esclamò divertita quella che doveva essere la mia complice, aiutante, il mio supporto morale, colei che mi capiva, la mia migliore amica che invece si stava divertendo come non mai.
"Non credevo arrivassi a questo..." continuò con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
"Sembra una barzelletta..." l'affiancò il migliore amico idiota dell'idiota.
"Credo che questa sia la cosa peggiore che mi possa capitare nella vita..." piagnucolai io.
"Non essere melodrammatica Leonora." disse Red.
"Esatto!" colse l'occasione la mente eccelsa ideatrice di questo piano. "Non ti rendi neppure conto dell'onore che hai avuto."
Stavo per controbattere alla sua affermazione quando arrivò Cole.
"Mi spiegate cosa...? Anzi no, non lo voglio sapere." Decise saggiamente lui.
"Meglio." Proclamammo all'unisono.
"Mi dici però come farai con gli allenamenti?"
"Come?!" esclamò sorpreso. "Erano oggi? Me ne ero completamente dimenticato."
"Grandioso! Quindi puoi liberarmi." Esclamai entusiasta, forse potevo ancora essere salva.
"Scordatelo..." spense il mio entusiasmo e la mia unica possibilità lui.
"Andiamo Blaison... Anche un mono neurone come te può arrivare a capire che giocare in questo modo è pressoché impossibile!"
"Allora cosa fai con gli allenamenti?" disse con fretta Cole, ciò significava che gli allenamenti sarebbero cominciati tra pochissimo, e quindi serviva prendere una decisione immediata.
"Mi sembra ovvio che li salterà." Affermai io al suo posto.
Se lui non aveva alcuna voglia di liberarmi, io non avevo alcuna voglia di andare a giocare a calcio.
"Oggi non salterò gli allenamenti."
"Tu dici? Tanto io da qui non mi muovo."
"Ti ci porto di peso se non ti muovi e mi segui in campo."
"Non hai il coraggio..." dissi con scarsa sicurezza perché sapevo che ne avrebbe avuto il coraggio. La mia stessa idea si stava rivoltando contro di me.
"Ne sei sicura?" mi chiese l'idiota con tono di sfida.
"Sicurissima." Ribattei piccata.
"Io dico che ti sbagli piccola petulante ragazzina."
Improvvisamente sentii mancarmi la terra sotto ai piedi. Un braccio forte mi aveva sollevata prendendomi per la vita e caricandomi in spalla.
Se credevo che essere ammanettata a lui fosse la cosa più imbarazzante di quella giornata, in quel momento era passata al secondo posto.
Il troglodita mi stava portando come un sacco di patate camminando tranquillamente per i corridoi della scuola facendomi fare la peggiore delle figuracce.
La sua schiena era ampia e tonica e i pugni che gli stavo riversando addosso non sembravano sorbire alcun effetto.
Da quella, seppur scomoda, posizione avevo una visione privilegiata del suo lato B.
Mi sarebbe bastato allungare un pochino la mano per poter addirittura... afferrare l'oggetto luccicante che pendeva dalla tasca sinistra: le chiavi.
Mi spinsi in avanti e per questo mio repentino movimento, che sembrò averlo infastidito, lui strinse la presa lungo i miei fianchi.
Con maggiore difficoltà, mi avvicinai, lo sfiorai leggermente e...
"Mi spieghi che cosa stai facendo?" disse voltandosi scambiando così le nostre posizioni.
"Io? Niente." Dissi colta sul fatto.
"Cercavi di toccarmi il culo, Ferres?"
Ma cosa...?
"Certo che no, razza di idiota!"
"Se lo desideravi tanto, bastava chiedere..."
"Io cercavo solo di prendere le chiavi nella tasca!" esclamai rossa in volto.

Mr. Player and IWhere stories live. Discover now