Allarme rosso!

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FUORI SERVIZIO.
Quella era la scritta davanti al bagno delle ragazze alla prima ora di lezione.
Non usavo mai il bagno della scuola e l'unica volta che ne avevo veramente l'urgenza... Il bagno era guasto, ovviamente!
Dovevo cambiarmi!
Ma che cosa potevo fare?
Fu in quel momento che mi passò per la testa la cosa più stupida che potessi pensare...

BAGNO DEI MASCHI.
Questa era la scritta che avevo in quel momento davanti agli occhi. Restai lì per un po' di tempo a meditare se era meglio entrare oppure no.
E se fosse entrato qualcuno? Se mi avessero scoperto? Se mi avessero nominato per tutta la mia carriera scolastica 'la spiona'? Non sarei stata più capace di presentarmi a scuola!
Ma sarebbe andata peggio se fossi andata in giro per i corridoi con una macchia rossa gigante sui miei jeans.
Decisi di smettere di pensarci e mi fiondai subito all'interno. I bagni erano deserti, anche perché era la prima ora e i professori non permettevano ai ragazzi di uscire, se non per delle necessità davvero urgenti... come la mia.
Mi appoggiai al lavandino per cercare l'assorbente nella pochette ma come ogni cosa di cui avevo un impellente bisogno, non riuscivo a trovarlo.
Finalmente vidi l'assorbente nel suo involucro verde ma giusto nel momento in cui lo trovai, si sentì il suono di alcune voci maschili farsi sempre più vicino.
Presa dal panico, senza avere il tempo di rifletterci su troppo a lungo, corsi a nascondermi in uno dei bagni, mi precipitai a girare la serratura, sentì lo scatto, la porta si chiuse e restai ferma, in silenzio, posizionata sopra la tazza del water.
"Muoviamoci..." disse uno dei due ragazzi.
In quel momento realizzai che mi avrebbero ritrovato morta dalla vergogna in uno schifosissimo bagno dei maschi.
"Come mai c'erano tutte quelle ragazze davanti alla porta del bagno delle femmine?" chiese l'altra voce.
"Forse sarà guasto..." dedusse il primo decisamente più sveglio.
"E metà istituto ha il ciclo sincronizzato?"
"Lo sai come sono fatte le ragazze. Vanno sempre in coppia al bagno."
"Chissà perché vanno sempre accompagnate in bagno." Espose il suo grande dubbio esistenziale il secondo.
"E io che ne so? Non sono mica una ragazza." gli rispose l'altro.
"Sei tu, tra i due, che ha una sorella" disse invece il secondo.
"Dai sbrigati." lo sollecitò il primo ragazzo.
Si sentì lo scrosciare dell'acqua del rubinetto del lavandino ma l'ansia arrivò quando questo venne chiuso di colpo.
"Cos'è questo?" disse il secondo ragazzo.
Fu in quel momento che mi accorsi di aver dimenticato l'assorbente sopra il lavandino.
ACCIDENTI! Perché capitavano tutte a me?
"Ti vanti di aver avuto un sacco di ragazze e non sai cosa sia un assorbente?" disse l'altro ragazzo senza scomporsi più di tanto.
"So cosa sia! Ma cosa ci fa qui?"
"Ma io che ne so! Dovunque mi giri non faccio altro che vedere assorbenti. In bagno. Assorbenti. Apri un mobile. Assorbenti. Dietro di te. Assorbenti. Sotto di te. Assorbenti. Ormai sono ovunque a casa mia." proclamò esausto di quella situazione il primo ragazzo e io non riuscì a contenere una risata che soffocai mettendo le mani davanti alla bocca.
"Ringrazio il cielo di essere nato maschio."
"Dai..." disse l'altro. "Ma che ci possono fare loro alla fine? Non è colpa loro se hanno il ciclo."
Stavo cominciando veramente a pensare che quel ragazzo non fosse male infondo. Forse era il meno idiota tra tutti i ragazzi.
"Faresti mai sesso con una ragazza con il ciclo?"
"Non hai mai pensato che potrei averlo già fatto?"
La mia opinione era appena finita nel water su cui stavo. Era un idiota come ogni ragazzo.
"Io non credo ci riuscirei mai. Mi impressiona la vista del sangue." disse con tono disgustato il secondo ragazzo.
"C'è anche un astuccio." notò il primo.
Perché continuavano ad invadere la mia privacy in quel modo?
Era anche vero però che anche io stavo invadendo in qualche modo la loro privacy.
"Delle mentine, fazzoletti, delle forcine per capelli e non so cosa sia questo..." elencò il secondo.
"È un altro assorbente."
"Ma ha un colore diverso..." costatò.
"Ne esistono vari a seconda delle necessità." disse il primo ragazzo stranamente fin troppo informato sull'argomento. "Vogliamo continuare a stare qui a parlare di assorbenti o ce ne vogliamo andare?"
"Che facciamo con questo?" chiese preoccupato il secondo ragazzo.
"Ne hai per caso bisogno?" scherzò l'altro facendo sorridere anche me dall'altra parte della porta.
"Non fare l'idiota." lo ammonì. "Continuo a pensare come sia arrivato qui."
"Non dargli importanza. Sarà stato qualcuno che voleva divertirsi a fare uno scherzo." ipotizzò il primo.
"Ma a chi verrebbe in mente di fare uno scherzo così idiota?"
"Come se tu non avessi mai fatto una stupidaggine del genere."
"No, io non ho mai... Oh." si ricordò il secondo. "Però è successo solo una volta." tenne a precisare. Ed io ero curiosa di sapere che avessero fatto.
"Lascialo qui, qualcuno verrà a reclamarlo... o forse no."
"Ok." Disse l'altro. "Sai mi ero dimenticato di quello scherzo..."
Sentì le loro risate che si facevano sempre più lontane fino a non sentirle più. Quando finalmente mi accorsi di essere sola in quel bagno, feci un gran sospiro di sollievo.
Era stato uno dei momenti più imbarazzanti che avessi mai vissuto e sarei morta di vergogna se si fossero accorti che io ero lì.
Stavo per riaprire la porta per uscire a riprendere quello stramaledetto assorbente ma dovetti immediatamente richiudere la porta quando, con mia sorpresa, vidi dei piedi proprio di fronte alla porta.
"Sei fortuna." mi paralizzai quando ascoltai la voce del primo ragazzo.
'Sì, proprio fortunata...'
"Il mio amico è un idiota e non si è accorto di niente."
Quando realizzai che nel bagno dei maschi eravamo solo io e quel ragazzo, il cuore iniziò ad accelerare spaventosamente e le mani a sudare.
"Non so cosa tu stia facendo nel bagno dei ragazzi e non voglio saperlo. Ma se dovesse ricapitare, stai più attenta ed evita di lasciare le tue cose in giro."
Restai zitta in silenzio, così tanta paralizzata dall'imbarazzo che non riuscivo a proferire parola ma poi qualcosa passò sotto la porta... Il mio assorbente!
Dall'emozione non riuscì a non contenere un gridolino di felicità che scappò dalle mie labbra. Avrei dovuto ringraziarlo ma non trovavo il coraggio.
"Ciao." Salutò il mio salvatore prima di andarsene.
Finalmente cambiai l'assorbente e una volta terminato aspettai parecchi minuti, poi mi alzai, aprì di scatto la porta, presi la mia pochette e corsi il più velocemente e il più lontano possibile dal bagno dei maschi.

Mr. Player and IWhere stories live. Discover now